“L’Accordo di Programma costruisca il futuro”

di Claudio Caprai

“Gli sforzi per risolvere la situazione occupazionale nella provincia di Livorno non stanno dando i risultati sperati – spiega Simone Angella, responsabile delle attività portuali Cgil e membro del gruppo di lavoro nato per seguire gli Accordi di Programma – l’Accordo di Programma deve gettare le basi per il futuro, con un intervento a tutto tondo e un impegno maggiore da parte delle istituzioni”. Cgil in particolare ha discusso e approvato quattro punti da portare avanti per affrontare le misure per la tutela dei cittadini e la creazione di nuova occupazione. Le proposte sono: costruire un protocollo per l’amministrazione dei fondi dell’accordo di Programma e nuove premialità per le imprese che assumono nel territorio.
Richiesta di una maggiore tempestività nell’attuazione dei progetti da parte del comune.
Maggiore sostegno di defiscalizzazione alle fasce meno protette e per finire Cgil vuole che vengano attivate immediatamente le cabine di regia di Livorno e Piombino.
Monica Cavallini spiega che, in ambito portuale, il problema degli appalti è annoso: “Gli accordi devono essere rispettati, soprattutto in funzione della tutela delle occupazioni e Cgil si batterà per non essere esclusa dai tavoli di discussione delle autorità portuali”.
Fabrizio Zannotti, sempre del gruppo di lavoro, parla invece a proposito della tragica situazione dell’industria Livornese: “Cgil è stata l’unica ad aver lanciato proposte significative, l’Accordo di Programma va inserito nel medio-lungo termine ma occorre che il territorio si organizzi per creare quelle figure professionali che potranno essere inserite nella catena produttiva”.
Le proposte di tipo occupazionale ci sono e sono facilmente facilmente cantierabili ma i tempi risultano sempre troppo lunghi, quando c’è un progetto deve essere agevolato dalle istituzioni e le idee devono essere concretizzate quanto prima per dare speranza alle numerosissime persone che vivono una situazione di seria difficoltà, prima che sia troppo tardi.

Riproduzione riservata ©