Caprilli. “Lettere di licenziamento? Atto violento”

di Giulia Vicari

“Il fatto che ha scatenato la nostra preoccupazione, come sindacato e come lavoratori ovviamente, è l’arrivo delle lettere di licenziamento di venerdì 13 novembre; per quanto attese e per quanto atto dovuto della Livorno Galoppo, è comunque un atto violento che i lavoratori hanno dovuto recepire”. Con queste parole Giuseppe Luongo della segreteria Slc Cgil Provincia di Livorno ci racconta la situazione che stanno affrontando il questo momento i lavorati del ippodromo Caprilli di Livorno.

“Abbiamo ancora una volta preso atto che siamo di fronte a uno scenario non definito e del tutto aperto poiché su questa vicenda pesano il pronunciamento del Tar – continua Luongo – che ha dato sostanzialmente ragione alla società Alfea di Pisa, ed è tuttora in itinere il ricorso al consiglio di stato di cui è attesa una prossima udienza, e speriamo un pronunciamento, il prossimo 12 dicembre. Questo ci fa preoccupare ancora di più per l’incertezza degli eventi di questa definizione e per i gravi rischi che avremmo a 360° se al 31 dicembre di quest’anno non ci fosse la definizione che chiediamo, poiché se non si parte con una gestione efficace, che dia continuità all’attività, c’è il rischio che le corse potenzialmente destinate a Livorno finiscano altrove. Abbiamo richiesto che comunque vada il consiglio di stato del 12 dicembre ci sia fissato da subito un incontro con la partecipazione del sindaco per dare in ogni caso una definizione alle cose che non possono rimanere sospese e ci è stata confermata la data del 15 dicembre 2015. Riteniamo – prosegue Luongo – che in quella data in ogni caso bisogna operare delle scelte e assumersi delle responsabilità. I colloqui tra il comune e i soggetti potenzialmente interessati, Alfea e Livorno Galoppo, sono ancora aperti, per cui tutto è ancora possibile; quello che ci premeva però era che in un tempo necessariamente stretto ci fosse una data definita, che adesso abbiamo. L’obiettivo è quello di dare continuità non solo all’occupazione ma anche alle attività svolte. Ultima cosa – conclude- è che da 15-16 mesi alcuni lavoratori aspettano stipendi dalla Labronica Corse Cavalli e oggi diventano una cosa urgente perché avendo le lettere di licenziamento in mano e una prospettiva di non soluzione, evidentemente quegli stipendi che aspettavano da tempo di riscuotere sarebbero una boccata di ossigeno necessaria. Un po’ ci aspettavamo ed eravamo preparati a questa situazione che però comunque è faticosa soprattutto per gli addetti, poiché si rinnova e si ripete ormai da 4-5 anni, ogni dicembre non sappiamo se questo sito potrà essere ancora aperto alla cittadinanza, potrà ospitare attività produttive, ciò nonostante i lavoratori sono pronti a dare un’ulteriore segnale di responsabilità assicurando il normale svolgimento delle corse per questo scorcio di anno”.
“È nostro intento, nonostante le difficoltà legate alle lettere di licenziamento, arrivare al 31 dicembre – aggiunge Paolo De Santi direttore della Livorno Galoppo – assolvendo a tutti quelli che sono gli impegni in relazione allo spettacolo e alla corse che si devono tenere nell’ippodromo. Le date sono già definite e dovrebbero essere confermate le seguenti, 4-11-18 e 26 dicembre con il Gran Premio d’inverno. Così si conclude il calendario per il 2015 con ottimi risultati dal punto di vista sia dello spettacolo, che della presenza di pubblico, quindi la Livorno Galoppo ha svolto al meglio quello che è stato il suo compito durante questa gestione. Per il futuro non ci sono certezze ma noi siamo particolarmente preoccupati per le sorti dell’ippodromo perché non è stato nascosto da Alfea l’intenzione di chiudere questo impianto e se questo avviene si ripercuote negativamente sull’impianto stesso, su tutti gli operatori che svolgono attività all’interno di esso e per tutte le attività collaterali, si tratta di un numero di famiglie che subiscono dal punto di vista del lavoro. Il quadro generale che si viene a rappresentare è drammatico anche per l’amministrazione perché nel caso in cui non riesce a concludere e a far sottoscrivere la convenzione entro il 31 dicembre, il 1 gennaio la Livorno Galoppo ovviamente ha cessato il suo mandato e quindi deve lasciare l’ippodromo, i dipendenti sono licenziati, all’ippodromo ovviamente ci sono i cavalli, i lavoratori e il comune si ritrova tutto il mano, un impianto da gestire e da far funzionare e si dovrebbe far carico di tutti i costi di gestione senza avere risorse né possibilità diretta di riuscire a farlo; un livello di abbandono quindi diventerebbe un ulteriore problema”.

 

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