“Verso un referendum senza quorum”

di letizia

Si è discusso anche di referendum durante la prima commissione consiliare andata in scena martedì 10 novembre in Comune. Nel programma di governo del Movimento 5 stelle c’è infatti, come ha ricordato la vicesindaco Stella Sorgente, l’introduzione del referendum consultivo senza quorum. “Per quanto riguarda quello abrogativo – ha spiegato – visto che si tratta di una materia delicata, vorrei che si trovasse una convergenza, così come è stato fatto per la revisione dell’articolo 67 dello statuto comunale”.
A Parma, Comune che come il nostro è amministrato dai 5 stelle, hanno previsto la possibilità di chiedere il referendum abrogativo dopo aver raggiunto 10.000 firme. A Livorno manca ancora una proposta: “Dal canto nostro – ha aggiunto la vicesindaco – potremmo introdurre il referendum abrogativo magari con limite di firme più basso (6 o 8 mila), oppure tarare il quorum sulla base delle firme raccolte”. Tuttavia il maggiore problema dei referendum riguarda soprattutto i costi: “Sempre a Parma – ha concluso la vicesindaco – hanno pensato un meccanismo on-line certificato per l’elezione dei cittadini volontari. Dovremo vedere se sarà possibile applicare questa formula anche ai referendum”.
“A breve presenteremo la nostra proposta ufficiale – ha affermato il consigliere del Movimento 5 stelle, Marco Galigani – la nostra intenzione è quella di avvicinarsi al modello svizzero”.
Per Marco Cannito (Città diversa) sebbene d’ accordo con l’idea di rivedere le parti riguardanti i referendum ha invitato i Cinque stelle a considerare in modo diverso i due tipi di consultazione: “Il referendum consultivo infatti ha valore – ha dichiarato – solo se tenuto realmente in considerazione, altrimenti è solamente propaganda. Mentre rispetto al referendum abrogativo starei attento a non abolire il quorum e in seconda battuta a non alzare in maniera esagerata il numero delle firme, in modo da non rendere difficile la proposta di consultazione”. In disaccordo con l’eliminazione del quorum è Marco Ruggeri (Pd), dell’idea che invece le soglie vadano mantenute, e ha esortato poi l’amministrazione “non a copiare Parma, ma a provare a scrivere un regolamento che metta insieme l’utilizzo del sistema consultivo con quello abrogativo”.

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