“Scemo” e dito medio rivolto a Lamberti: consigliere dovrà pagare 350 euro. “Ma la vittima sono io”

LIVORNO –  Toni alti,  offese urlate (“scemo”) e un dito medio rivolto al collega consigliere Gianfranco Lamberti. E’ per questo motivo, secondo il giudice di pace del tribunale di Livorno, che Andrea Romano  (coordinatore provinciale Idv) dovrà risarcire 350 euro all’ex sindaco della nostra città. I fatti risalgono al 13 giugno 2012 quando Romano, durante la conferenza dei capigruppo, mise in scena questo teatrino con tanto di linguacce, gesti e frasi offensive.
Un affronto che Lamberti ha voluto portare fino in fondo cercando di ottenere giustizia per l’oltraggio e l’ingiuria subita. Ieri la decisione emessa dal tribunale: 350 euro di multa che Romano dovrà versare nei confronti del leader della lista Confronto, assistito legalmente dall’avvocato Giuseppe Batini per averlo offeso.

LA PRECISAZIONE DI ANDREA ROMANO

Visto il modo distorto, e comunque non corrispondente al vero, della ricostruzione della vicenda processuale che mio malgrado mi ha visto coinvolto, mi vedo costretto a precisare quanto di seguito:

1) nessuno mi ha “condannato” (com’è scritto invece sul vostro quotidiano) per nessun reato, ne’ a risarcire chicchessia con una cifra in denaro: in realtà sono stato io ad offrire un importo, al solo fine di ottenere una sentenza di proscioglimento piena per estinzione dell’ipotesi di reato a suo tempo contestatami, dato che nessuno ha mai accertato se il fatto contestatomi sia stato o meno commesso;

2) tale strategia è stata concordata con il mio difensore dopo aver preso atto che il querelante non si presentava alle udienze, nonostante fosse stato in tal senso ritualmente avvisato, causando una serie di rinvii che avrebbero comportato per il sottoscritto una perdita di tempo ed una spesa molto alta, anche in caso di una probabile assoluzione nel merito;

3) continuo a sostenere di essere stato io la vittima di un’aggressione offensiva, come confermano vari testimoni nelle deposizioni rese di fronte alla Polizia giudiziaria, per questo motivo non solo ho da tempo querelato il responsabile, ma mi sono anche opposto alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura, trattandosi della stessa ipotesi di reato e delle medesime circostanze di luogo e di tempo, ovvero della stessa riunione e degli stessi soggetti presenti in Consiglio comunale; nonostante la richiesta di archiviazione alla quale ho, tramite il mio legale, fatto tempestiva opposizione, continuo a confidare nella giustizia, ritenendo inverosimile che l’Autorità giudiziaria possa adottare due pesi e due misure per la medesima vicenda.

 

Andrea Romano – Coordinatore provinciale IDV Livorno

 

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