Parla Ruggeri: “Punto e a capo. Ripartiamo dalla bellezza della nostra città”

Il candidato a sindaco: "Accetteremo critiche e contestazioni. Chi me lo ha fatto fare? L'amore per la mia città"

di Arabel Padovan

Il mare di Livorno e i bagni Lido, hanno fatto da sfondo, ieri 24 febbraio, alla presentazione di Marco Ruggeri candidato sindaco del Pd alle elezioni primarie del Centrosinistra (che si svolgeranno il 16 marzo), perché, come lui stesso ha affermato, si voleva partire dalla bellezza di Livorno e del suo mare.
“Oggi è la presentazione della mia candidatura, ma è anche un’occasione per parlare della città e un po’ meno di noi e delle beghe relative alle coalizioni e ai partiti“. Ha esordito così il candidato sindaco Ruggeri il suo discorso, motivando la sua scelta. “A chi mi ha detto chi te l’ha fatto fare (a proposito della candidatura ndr) ho risposto: me l’ha fatto fare la mia coscienza, l’amore per  questa città e il fatto di non accettare che passi il messaggio che fare il sindaco di Livorno sia una cosa non bella, una cosa per cui bisogna essere preoccupati. Penso che questa città – ha continuato Ruggeri- ce la possa fare, ce la debba fare e ce la farà. Altrimenti non avrei deciso di fare questo passo, non avrei intrapreso questo percorso, che oggi incomincia e che spero ci porti non solo al risultato elettorale, ma soprattutto a cambiare le cose a Livorno e a dare una prospettiva ai livornesi”.

Parlando  del suo programma, Ruggeri ha sottolineato la situazione di difficoltà in cui si trova il paese e la città “difficoltà per i disoccupati, per i giovani, per chi il lavoro lo ha, per chi cerca di fare impresa. Per questo – ha spiegato –  durante questo passaggio elettorale, noi che siamo anche quelli che in questo momento guidiamo la città, dobbiamo aver chiaro che il nodo della questione è la necessità di  mettere un punto e andare a capo. Sarà questo lo slogan della mia campagna delle primarie Livorno punto e a capo. Un modo per dire che si incomincia a scrivere una pagina nuova, un progetto che guarda al futuro, per costruire una nuova stagione della città”.
Ruggeri ha precisato che, durante la sua campagna, non risponderà a nessuna delle polemiche inerenti la coalizione e i partiti reputando più opportuno guardare al futuro con proposte e progetti che riguardano la città. Ha anche sottolineato l’apprezzamento per le primarie di coalizione, un metodo per costruire un modo di stare insieme, confrontandosi con le ragioni dei cittadini . “Un accordo con un candidato unico, rischiava di apparire come qualcosa di poco chiaro, di non detto. Così invece ci sarà un confronto che potrà dare luogo solo ad una coalizione più forte. Perché si misureranno idee e candidati attraverso il confronto con i cittadini”.
Per ciò che concerne la crisi della città, i primi punti da affrontare, secondo il candidato sindaco, sono i problemi del lavoro e dello sviluppo. Ha parlato della necessità di allargare le possibilità di lavoro attraverso nuovi insediamenti produttivi, affrontando anche la questione del turismo e partendo dal porto, che può portare lavoro indotto, attraverso la logistica, i servizi. Ruggeri ha ribadito a tal proposito la necessità di fare riferimento al sistema regione Toscana brand mondiale. “Per fare questo – ha detto –  è necessario cambiare approccio e mentalità. E’ necessario costruire una nuova strategia, che sia non la strategia di un sindaco o di un candidato sindaco, ma di un’intera classe dirigente, per poter costruire anche un impianto  di legislatura, vivendo questa realtà come una grande opportunità, come un sistema da offrire a chi si affaccia alla città. Valorizzando, al tempo stesso, la cultura livornese e il suo modo di offrirsi ai turisti, con un piano ben preciso”. Ha parlato anche della necessità di ridefinire il rapporto tra pubblico e privato, mettendo delle nuove regole, dando la possibilità a chi ha voglia di intraprendere in città; ma per attrarre investimenti, ha spiegato, è necessario parlare con l’intero sistema territoriale. “Il tempo in tutto ciò – ha detto il candidato del Centrosinistra – deve far parte della decisione, non può più essere una variabile indipendente. Gli enti, le amministrazioni devono ragionare in termini di tempo riguardo le decisioni e la loro attuazione, per rendere più chiare la loro produttività, responsabilità e trasparenza”.
A proposito del piano strutturale della città, Ruggeri, ha esposto l’idea di fare riferimento non solo alla realtà locale – per la sua definizione – ma anche a Collesalvetti, Pisa, facendo sperimentazione e sistema con queste realtà. Il piano strutturale può essere – secondo lui – anche un’occasione, per rileggere la città attraverso la distribuzione dei servizi.
Un nodo cruciale, sempre a proposito dell’urbanistica, la realizzazione del nuovo ospedale. “La questione nuovo ospedale non è oggetto di questa campagna elettorale spiega Marco Ruggeri – è stata oggetto di quella precedente. Pensare che ogni cinque anni si rimettano in discussione le decisioni, prese cinque anni prima – ha evidenziato Ruggeri – non è credibile. La discussione sul nuovo ospedale riguarda chi non ha altri argomenti e deve far leva su questo argomento per raccogliere le firme. L’atto urbanistico per l’ospedale nuovo è stato approvato diversi anni fa, sono già stati acquistati i terreni, è già in corso la gara. La discussione non è dove si farà il nuovo ospedale ma è cosa ci si metterà dentro il nuovo ospedale e come si organizzeranno i servizi sanitari sul territorio”.  “In questo momento le emergenze della città da fronteggiare sono tante, una delle più importanti – sottolinea Ruggeri – è l’emergenza casa guardando anche ad un’operazione che si sta attuando a livello regionale attraverso il Tavolo per l’edilizia, aprendo un confronto con le associazioni datoriali e le banche per mettere a disposizione l’invenduto e acquistare quello con poca manutenzione, mettendo a disposizione subito un po’ di appartamenti per l’emergenza”.
Ultimo, ma non secondario, per Ruggeri, il problema della bellezza della città. “Questa città deve essere valorizzata dal punto di vista della bellezza, per costringere il cittadino a prendersene cura. Quando mi hanno domandato quale sarebbe stata la prima cosa che avrei fatto se fossi stato eletto sindaco, ho risposto: istituire un assessorato alla cura della città, che utilizzi anche la partecipazione dei cittadini, permettendo i piccoli interventi sulle problematiche nelle ventiquattro ore, successive alle segnalazioni”.
Ruggeri ha concluso il suo discorso parlando del rapporto del PD con la città. “Le primarie saranno un’occasione per riprendere il filo del discorso con i cittadini, accettando le contestazioni e le critiche – ha spiegato Ruggeri alla platea- andando in giro per i quartieri. E’ chiaro che troveremo gente arrabbiata, ma credo che la città abbia bisogno di persone serie e appassionate che provino a risolvergli i problemi, penso che tocchi alla nostra generazione risolvere questi problemi, accogliendo la sfida. Non sono uno di quelli che sostiene di non esserci stato nel passato, io c’ero non dormivo, so che questa città va cambiata, ci metto la faccia, il cuore e tutta l’energia che ho a disposizione. Penso che ci sia bisogno di dire che a volte si è anche sbagliato e che se tu sei consapevole di aver sbagliato e ci metti la faccia poi la gente ti riconosce. L’idea di dire Livorno punto e a capo è un modo per dire che si apre una nuova stagione della politica, per cambiare il destino della città. La pagina va scritta scriviamola tutti insieme”.

Infine due domande. Quali sono Ruggeri secondo Lei le tre esigenze primarie per la città e i cittadini?
“La prima è ricreare nuova occupazione e consolidare i posti di lavoro che abbiamo. La seconda dare alla città una prospettiva per ciò che riguarda le bellezze della città, quindi una strategia sulle manutenzioni, sulla riorganizzazione della città, sulla pulizia, sulla realtà di oggi che deve essere cambiata e va cambiata. La terza questione riguarda il rapporto tra Livorno e ciò che la circonda, da soli non si va da nessuna parte c’è bisogno di costruire un nuovo rapporto tra Livorno la Toscana e non solo, perché tutti insieme si possa uscire da questa crisi”.

Lei ha parlato di non ignorare la sofferenza, cosa intende?
“Mi riferivo al fatto che ci sono situazioni di grande difficoltà che non possono essere sottaciute e questo spesso la politica lo fa e soprattutto di non ignorare la critica che nei nostri confronti viene fatta. Alla critica non si deve rispondere con arroganza, se c’è critica vuol dire che c’è bisogno di un confronto e di portare delle idee e io penso che ascoltare sia il modo per ricostruire un rapporto con la città”.

 

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