Ruggeri-Nogarin, scintille al Cral Eni fra i candidati. Intesa solo sulle partecipate

di letizia

A cinque giorni dallo storico ballottaggio di domenica, ieri sera 3 giugno, al Cral Eni si è svolto il faccia a faccia pubblico tra i due contendenti alla carica di sindaco: Filippo Nogarin, Movimento 5 Stelle, e Marco Ruggeri (la star del volley terzo nome della giunta Ruggeri con delega allo sport) appoggiato dalla coalizione di centro-sinistra formata da Pd, Sel, Idv, Socialisti e democratici e dalla lista civica Livorno Decide. I candidati avevano a disposizione due minuti ciascuno per rispondere a domande su vari temi scottanti come: ospedale, porto, ippodromo, società partecipate, emergenza abitativa e Goldoni.
La serata era iniziata con una stretta di mano tra i due candidati, proseguita poi in clima vivace tra i due aspiranti sindaco e tra il pubblico presente in sala. Scintille tra Nogarin e Ruggeri ci sono state quando l’esponente ‘pentastellato’ ha chiesto all’ex segretario provinciale del Pd di dimettersi dall’incarico di consigliere regionale in caso di sconfitta alle elezioni a cui Ruggeri ha risposto: “Se diventerò sindaco le mie dimissioni saranno automatiche, in caso contrario mi dimetterò dalla Regione, farò il consigliere comunale d’opposizione e tornerò al mio lavoro”.
Ospedale. Secondo Nogarin “è una follia la scelta di posizionare il nuovo ospedale fuori dal baricentro cittadino,non siamo solo noi ad avere questa posizione, su questo punto sono d’accordo molte delle liste che si sono presentate alle elezioni”. Marco Ruggeri invece ritiene che le dichiarazioni fatte dal direttore generale Eugenio Porfido riguardo ai lunghi tempi di costruzione del nuovo ospedale siano state avventate. “La crisi economica ha fermato le vendite affinché si potessero reperire i fondi per il nuovo presidio ospedaliero, sono convinto però che serva un ospedale vero e non dove i malati vengono curati tra i calcinacci”.
Porto 2000. Per Ruggeri il vero problema della città è sapere quale piano abbia l’Autorità Portuale riguardo al nostro scalo, la Porto 2000 può essere sviluppata in modo da avere prospettive turistiche e di espansione per il porto. Filippo Nogarin sostiene che si debba partire da un dato oggettivo, la perdita di croceristi “mandati a La Spezia: non siamo stati capaci di gestire la situazione e ci siamo lasciati sfuggire occasioni importanti”.
Fondazione Goldoni. “Il teatro Goldoni costituisce uno dei poli culturali più importanti – ha detto Marco Ruggeri – ma in città esistono anche altre realtà, e per far sì che vadano insieme è importante che ci sia un unico organismo che le governi tutte. Per scegliere il nuovo direttore del Goldoni, dal momento che il mandato di Bertini è in scadenza, proporrei di selezionarlo attraverso l’emanazione di un bando europeo”. Il candidato del Movimento 5 stelle propone che “Goldoni, Mascagni e altre realtà lavorino insieme per presentare così un’offerta culturale allargata. Per adesso non abbiamo ancora pensato a un nome per la direzione del Goldoni, il nostro obiettivo per la città sarà quello di trovare un nome d’eccellenza”.
Ippodromo: “Sulla questione legata al Caprilli – ha dichiarato Nogarin – non so ancora dare una risposta, dal momento che servono competenze specifiche per affrontare un argomento così complesso. In merito all’ippodromo ci sono varie proposte che però non mi entusiasmano: la nostra volontà sarebbe quella di mantenerlo come parco. Ciò che più ci interessa è il mantenimento dei posti di lavoro, ma non creati attraverso la speculazione edilizia”. Marco Ruggeri invece auspica che dopo la chiusura della gara per l’affidamento del Caprilli e l’apertura delle buste” ci sia una soluzione, soprattutto per i lavoratori”.
Società partecipate: Secondo Filippo Nogarin “occorre rivedere i vertici delle aziende partecipate: è necessaria, per l’assegnazione dei ruoli, una selezione pubblica basata sulle competenze. Non possiamo più far diventare le società partecipate un ricettacolo di coloro che sono stati scartati dalla politica”. D’accordo col ricambio dei vertici è anche Marco Ruggeri “per arrivare a una progressiva managerizzazione, tenendo conto tuttavia anche di coloro che lavorano nelle società partecipate e non solo dei dirigenti”.
Emergenza abitativa: Se sarà eletto, Filippo Nogarin è una delle prime questioni che affronterà:”Bisogna mettere a disposizione immobili privati, attraverso la mediazione dell’amministrazione pubblica, attualmente sfitti”. Secondo Marco Ruggeri è necessario “velocizzare lo scorrimento delle graduatorie per le case popolari e un accordo tra prefetto e privati per regolare gli sfratti, la gente non può stare per strada”.

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