Le due priorità di Rossi: “Call center e la Darsena”

di letizia

È iniziata da Livorno la campagna elettorale di Enrico Rossi per le elezioni regionali del 31 maggio. Il governatore uscente, ricandidato alla guida della Toscana per il Pd è arrivato al Terminal Crociere dopo aver incontrato i lavoratori del call center di Guasticce. Ad accogliere Enrico Rossi c’erano il segretario provinciale Lorenzo Bacci e il segretario del Pd livornese Federico Bellandi. In sala erano presenti oltre ai candidati al Consiglio regionale alle prossime elezioni, anche i parlamentari Maria Grazia Rocchi e Marco Filippi, gli ex deputati Marida Bolognesi e Marco Susini, il sindaco di Pisa Marco Filippeschi, il presidente della Provincia di Livorno Alessandro Franchi e il suo predecessore Giorgio Kutufà, il gruppo consiliare del Pd cittadino e alcuni ex assessori dell’amministrazione Cosimi. L’evento si è aperto con un minuto di silenzio per ricordare le centinaia di vittime che nella notte tra sabato e domenica sono morte nel naufragio di un peschereccio nel Canale di Sicilia. “Ritengo la scelta di Enrico di aprire qui la sua campagna elettorale – ha affermato Lorenzo Bacci – sia un segnale non retorico ma che si fonda sugli impegni presi per questo territorio. A riprova di ciò prima di venire qui col presidente abbiamo incontrato oltre ai lavoratori della People Care anche alcuni dipedenti del settore della componentistica”.

Un passaggio poi sulle candidature di Livorno: “La nostra è stata la prima federazione ad approvare la lista. Abbiamo votato i nomi all’unanimità, a dimostrazione che è finito il tempo delle beghe interne e delle contrapposizioni”. È stata poi la volta del segretario regionale Dario Parrini che ha spiegato i motivi della ricandidatura di Enrico Rossi: “È riuscito a governare bene in un periodo difficile. Ha fatto conquistare primati importanti nei settori della sanità, dell’assistenza sociale, nella revisione della macchina amministrativa. La nostra regione ha il più basso livello di pressione fiscale nei territori a statuto ordinario. Il più grave problema che abbiamo davanti è quello dell’economia, della ripresa e del lavoro che sarà il nostro punto di riferimento, non vogliamo più che ci sia una Toscana a due velocità”.
Il discorso di avvio ufficiale della campagna elettorale Enrico Rossi lo ha iniziato guardando al passato, citando Nicola Badaloni e ricordando i 140 morti della Moby Prince, e ai 5 anni di governo che ha alle spalle: “Abbiamo vissuto un lungo periodo di crisi, posso dire però che la regione non è in ginocchio: l’export ha avuto una crescita imponente e settori come turismo, cultura e agricoltura hanno tenuto. Abbiamo un tasso di disoccupazione al 9%, notevolmente al di sotto della media nazionale. – ha dichiarato il candidato governatore del Pd – Gli investimenti in questi anni sono cresciuti del 30% invertendo il trend negativo”. Rossi ha rivendicato poi la vicinanza nei confronti dei lavoratori e alle varie situazioni di crisi industriale in Toscana: “ Abbiamo seguito 160 vertenze per un totale di 30.000 lavoratori. Siamo la regione che ha il maggior numero di contratti di solidarietà”. Anche riguardo alla sanità Rossi difende il lavoro svolto: “ Tutti i bilanci sono certificati, quest’anno avremo un disavanzo di 45 milioni e utilizzeremo questi soldi per comprare il farmaco per curare i 20.000 malati di epatite C”.
Nel suo lungo intervento non potevano mancare riferimenti alla nostra città: “Anche a Livorno e non certo per il sindaco Nogarin, è partito un progetto che da tanto era atteso. Forse siamo arrivati tardi, è stato comunque importante aver ottenuto l’approvazione del piano regolatore portuale, anche se qualcuno sembrerebbe scontento di questo. Se sarò ancora al governo della regione posso assicurare tempi certi per la piattaforma Europa. La richiesta di aerea di crisi complessa è stato solo il primo passo per Livorno, sono convinto che se il mio partito accetterà l’idea di introduzione del salario minimo potremo dare aiuto a chi adesso è senza lavoro e per Livorno questo sarebbe uno strumento utile, come Pd non possiamo essere sordi a questa istanza che ci viene posta”.

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