Rifiuti, 11mila morosi. In arrivo i solleciti
di letizia
“Stiamo lavorando per riuscire a inviare entro breve tempo i solleciti di pagamento della Tares 2013, successivamente provvederemo a inviare anche quelle per il 2014”. Ad annunciarlo, durante i lavori della seconda commissione consiliare (Bilancio e patrimonio), è stato Alessandro Parlanti, dirigente del settore entrate e amministrazione patrimonio del Comune. In tutto i morosi Tares 2013, su un totale di circa 80 mila utenze, risultano essere 11 mila, ripartiti in 8.500 per quanto riguarda le utenze domestiche e 2.500 per le utenze non domestiche, facendo mancare nelle casse comunali circa 7 milioni di euro. Mentre per la Tari 2014 le mancate riscossioni ammontano a una cifra di poco superiore. In totale dunque nel bienno 2013-14 fra Tares 2013 e Tari 2014 mancano all’appello circa 15 milioni. “Tengo però a sottolineare – ha affermato Parlanti – come la percentuale della riscossione della tassa sui rifiuti del 2013 fosse dell’83-84%, con i dati che superano le medie regionali e anche rispetto all’incasso dell’imposta del 2014 abbiamo registrato solamente una breve flessione di entrate”.
Tuttavia per poter riscuotere le tasse non pagate il Comune si trova a dover affrontare problemi di natura organizzativa. Con Tarsu e Tia infatti, non doveva essere fatto l’accertamento di omesso versamento, che invece deve essere compiuto con la nuova imposta e che prevede una procedura diversa da quella che veniva eseguita in precedenza. Inizialmente deve essere inviata una diffida di pagamento e dopodichè, trascorsi i 60 giorni, è previsto l’inizio della procedura di accertamento tributario. Un iter, questo, del tutto nuovo anche per il Comune e per Aamps, per il quale, come ha spiegato Parlanti non vi è ancora una specializzazione: “Dovrà essere presa una decisione su chi gestirà l’attività di controllo tributario. – ha aggiunto il dirigente – La soluzione migliore sarebbe quella che il Comune, che già si occupa della riscossione, si facesse carico anche dell’accertamento, ma se ciò non potesse avvenire dovremo ricorrere a enti esterni “. D’accordo con questa impostazione è Pietro Caruso (Pd), secondo il quale all’interno del Comune ci sono “dipendenti in grado di svolgere sia l’attività di riscossione sia di quella di controllo”. Impossibile poi per il momento per Aamps, vista la grave situazione in cui si trova, come hanno sottolineato sia dalla maggioranza sia dalle opposizioni, gestire un’ attività di questo tipo”.
Affidamenti diretti delle società partecipate: Ieri all’ordine del giorno della commissione consiliare c’era anche la mozione del consigliere del Movimento 5 stelle Nicola Meschinelli sull’affidamento diretto delle partecipate, in particolare sulla pubblicazione e la trasparenza delle procedure: la proposta iniziale della maggioranza era quella di rendere pubblici gli affidamenti diretti sopra i 5000 euro su cui c’ è stato un sostanziale accordo. Per Elisa Amato (Forza Italia) “sarebbe sempre giusto farlo, a prescindere dalla cifra”. “Per quanto mi riguarda – ha affermato l’assessore al bilancio Gianni Lemmetti – sarei disponibile a valutare anche un abbassamento di soglia, portandolo anche a 500 euro. Voglio però fare presente che bisognerà scegliere quali società partecipate considerare: solo per fare un esempio la Liri ha solamente due dipendenti e anche il livello di spesa, di conseguenza, sarà limitato rispetto ad altre aziende”.
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