Piscine, c’è l’ipotesi di revoca della concessione
di letizia
Le due delicate questioni dei lavoratori delle piscine e della ditta Cestaro Rossi sono state ieri al centro dei lavori della terza commissione consiliare. Nel dicembre dello scorso anno il tribunale ha accolto il ricorso fatto da tre lavoratori, Luca Sireci, Luca Benucci e Maurizio Bartelloni, nei confronti dell’azienda, dove lavorano circa 50 persone, che si occupa della manutenzione all’interno della raffineria Eni, fatto in seguito al licenziamento del dicembre 2013.
Il giudice aveva così deciso di far reintegrare i tre dipendenti della Cestaro Rossi, a oggi però non sono ancora rientrati al lavoro: “Circa quattro anni fa dall’impresa era stata aperta una procedura di cassa integrazione straordinaria a rotazione, con la promessa di effettuare corsi di formazione che non sono stati mai fatti. – ha raccontato Luca Sireci – Non c’è stata neanche la rotazione di coloro che avrebbero usufruito degli ammortizzatori sociali e al termine della cassa integrazione è stata decisa la messa in mobilità. Tra dieci giorni, il 26 aprile, la cassa integrazione scadrà e l’azienda per il momento non si esprime, i sindacati ci hanno però assicurato che non firmeranno la proroga degli ammortizzatori. Siamo portati a credere di stare subendo una discriminazione dal punto di vista lavorativo, anche visto che due di noi fanno parte delle Rsu di Fiom e Cisl. Va inoltre detto che tutti noi abbiamo alle spalle 20 o 30 anni di anzianità e che nel frattempo, al nostro posto, hanno chiamato persone da fuori”. “Quanto ci è stato detto questa mattina dai dipendenti della Cestaro Rossi – ha affermato l’assessore al lavoro Francesca Martini – deve essere tenuto in grande considerazione, noi dobbiamo raccogliere e allo stesso tempo fare presente quanto sta accadendo. Questa commissione è servita a fare da cassa di risonanza della questione che coinvolge i tre lavoratori ma al contempo ha permesso di toccare con mano quanto sta avvenendo attraverso l’attuazione delle nuove politiche sul lavoro”. Secondo Jari De Filicaia (Pd) legare ciò che è avvenuto nella ditta che lavora per Eni è “quantomeno una forzatura. Quanto successo non ha a che fare col Jobs act, bensì a persone che fanno gli imprenditori speculando sui lavoratori. Mesi fa chiesi che fosse istituito un ‘tavolo di regia’ che si occupi delle vertenze del nostro territorio e oggi qui lo chiedo nuovamente”. Sulla stessa linea di De Filicaia è Andrea Raspanti (Bl) che chiede quale sarà l’impegno dell’amministrazione nei confronti dei lavoratori: “Anche noi avevamo chiesto l’istituzione del tavolo, e ne sollecitiamo ancora l’apertura, per ciò che riguarda la Cestaro Rossi ritengo che la prima cosa da fare sia quella di contattare direttamente l’azienda”.
Piscine- Circa due settimane fa sono arrivate le lettere di licenziamenti per sei dei diciannove dipendenti dell’Officina dello sport. Ieri sarebbero dovuti essere ascoltati alcuni dei lavoratori che rischiano di perdere il posto di lavoro, tuttavia a causa di problemi legati al fatto che essendo in malattia, sono sottoposti a fasce orarie e quindi erano impossibilitati a essere presenti ieri mattina. Come ha comunicato il presidente della commissione Daniele Galli (M5S) l’audizione probabilmente ci sarà mercoledì pomeriggio. Erano comunque presenti gli assessori Martini e Perullo che hanno spiegato come la giunta stia vagliando cosa fare in merito alla questione dei lavoratori e del rapporto con Officina dello sport. “ A febbraio scorso abbiamo inviato alla società che gestisce le piscine una nota nella quale si sollecitava Officina dello sport a garantire la salvaguardia dei posti di lavoro. In risposta, un mese dopo, Officina dello sport ha motivato i licenziamenti con la crisi d’impresa e la riduzione dei ricavi dell’attività, – ha spiegato l’assessore al lavoro – a questo l’amministrazione comunale ha replicato che è intenzionata a fare valere le clausole della convenzione sui 19 lavoratori. In più abbiamo chiesto a Officina dello sport di inviarci un piano di sviluppo che dia garanzie sulla piena occupazione, che tuttavia non è stato ancora ricevuto. Va infine detto che il Comune non è stato in alcun modo fatto partecipe delle riflessioni riguardanti il personale ma si è trovato davanti a fatto compiuto”.
L’assessore allo sport ha fatto presente invece, dopo la richiesta delle opposizioni, in particolare Marco Cannito, che “l’ipotesi di revoca della convenzione è una delle possibilità poste sul tavolo ed è stata oggetto di incontri con l’Avvocatura civica. Una decisione così importante però dovrebbe essere presa insieme alla giunta e soprattutto al sindaco. Con tutto ciò, immaginare una rottura totale revocando la concessione alla società che ora gestisce le piscine metterebbe a rischio la totalità dei posti di lavoro e aprirebbe uno scenario tutto da valutare e da scoprire. Dobbiamo quindi valutare attentamente, con dati e informazioni chiare alla mano, cosa fare, visto anche il continuo prendere tempo di Officina dello sport”.
Riproduzione riservata ©