Carenza di posti letti e padiglioni pronti ma chiusi. Tour dei neo consiglieri in ospedale
A ostetricia neo mamme senza letto e spostate per alcune ore in sala parto o pediatria
Viaggio, ieri 17 giugno, all’interno dell’ospedale da parte dei consiglieri comunali. All’invito di Daniela Boem, numero due del sindacato Fials, il più rappresentativo all’interno dell’Asl, hanno risposto 7 consiglieri su 32. Presenti Edoardo Marchetti, Alessio Batini, Giuseppe Vitiello e Giuseppe Grillotti (M5S), Marco Cannito (Città Diversa), Elisa Amato (Forza Italia) e Andrea Raspanti (Buongiorno Livorno). I neo consiglieri hanno fatto domande e preso appunti con l’obiettivo di riportare le varie criticità emerse in consiglio comunale: la prima seduta è prevista il 30 giugno.
Intensità di cura – Boem punta il dito nei confronti del modello dell’intensità di cure. “Ha migliorato apparentemente i bilanci ma ha determinato una carenza di posti letto. A medicina se ne sono persi 57. Il 5° padiglione ne aveva 185 e oggi 112. A neurologia tagliati 22 posti, 19 a pneumologia”. Il risultato è che si moltiplicano le barelle al pronto soccorso. “Il parametro dei posti letto previsto dal ministero della salute parla di 3.7 posti ogni mille abitanti, la Regione Toscana ha abbassato la soglia a 3.15, nell’Asl 6 2.19 posti ogni mille abitanti. E meno posti letto significa meno personale e meno personale comporta accumulo di ferie arretrate”.
Ferie arretrate – Prosegue la Boem: “Su circa 3000 dipendenti dell’Asl ognuno ha 27 giorni a testa di ferie arretrate. Servirebbero 300 persone in più per permettere lo smaltimento di questo monte ferie. Un problema che può incidere, e non poco, sulla qualità del lavoro del singolo a discapito del paziente.
Ostetricia – Una delle situazioni emerse, e che è sembrata a tutti la più delicata, è quella nel reparto di ostetricia. Boem ha raccontato che una mamma dopo aver partorito non trovi più libero il proprio posto letto e debba essere sistemata per alcune ore in sala parto oppure in pediatria. Ci sono anche casi in cui neo mamme in attesa delle dimissione vengono sistemate sulle poltrone per liberare un letto. Situazioni simili accadono a Psichiatria, dove trovano sistemazione gli anziani con l’Alzheimer.
Nuovo ospedale? No – “Il nuovo ospedale? E’ un progetto da abbandonare in quanto mai condiviso perché legato alla modalità della finanza di progetto con conseguente indebitamento dell’Asl, alienazione “aleatoria” dei beni immobili, modello per intensità di cure con ulteriore ridimensionamento di posti letto a 440. A ciò si aggiunge l’incertezza dei finanziamenti con il progressivo spostamento in avanti delle date presunte di conclusione dei lavoro passate dal 2016 al 2018″.
Reparti chiusi – I consiglieri hanno poi visitato il secondo padiglione dove dovrebbe essere trasferito il quinto padiglione (“dove sono presenti crepe alle pareti e infiltrazioni dal tetto”), uno dei più affollati dell’ospedale di viale Alfieri. Il trasloco era previsto per la fine dell’anno scorso ma un contenzioso con la ditta che ha curato la ristrutturazione ha fermato tutto.
Oltre al secondo padiglione, pronto ma chiuso, c’è anche un’ala del terzo padiglione terreno pronta, ma inutilizzata. “Venne chiusa due estati fa e non è mai stata riaperta – prosegue la sindacalista -. E oggi serve un anno d’attesa per un intervento ad un ginocchio: vi sembra accettabile?”.
Chiuso anche l’ex convitto, che occupa una buona parte del poliambulatorio. La struttura ha ospitato negli anni le suore e la scuola infermieri. “E’ ben messa e potrebbe essere utilizzabile anche domani, per esempio sistemando qui tutti gli ambulatori e invece sono sparsi qua e là creando così disorganizzazione”. Inoltre, il piano terreno del settimo padiglione, rimasto libero, sarebbe utile una volta ristrutturato per spostare il servizio di riabilitazione che invece si trova al 2° piano.
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