Nogarin: “Non possiamo essere ostaggi di Aamps”

Il sindaco: "Siamo stufi di vivere ostaggio di un dibattito che non riesce ad andare oltre all'aggressione e le offese. Livorno si merita di andare avanti"

Scatta dalla mattina di venerdì 18 marzo lo sciopero di 24 ore dei dipendenti Aamps che si recheranno per una protesta vibrante in Comune a partire dalle 9. “Scioperiamo – ha detto Giovanni Golino della funzione pubblica Cgil di Livorno – perché chiediamo un confronto costruttivo sul piano industriale che ad oggi non c’è stato ancora concesso”. L’azienda, secondo quanto racconta il sindacalista, “si è limitata a proporre tagli ai salari, ma noi siamo disponibili al confronto all’interno di un piano di efficientemente generale. L’altra cosa che chiediamo – ha aggiunto – è che le risorse già stanziate per Aamps nel bilancio comunale rimangano all’azienda per consentire al Cda di concludere positivamente le trattative con i creditori”.
Dall’altra parte della barricata c’è il sindaco Nogarin che sbotta contro l’impossibilità di mandare avanti le questioni della sua città a causa di Aamps. “Non voglio parlare più di Aamps – ha detto il primo cittadino – La città non è solo Aamps. La decisione su Aamps è stata presa, sviscerata e dibattuta. Sono quattro mesi che il consiglio comunale è in ostaggio di Aamps e io credo che questa città meriti di andare avanti e pensare a tante altre questioni da affrontare. Si era detto che il concordato non si poteva fare, poi  è stato approvato. Veramente basta. Abbiamo salvato 33 posti di lavoro dei precari, abbiamo intrapreso l’unica strada consentita per salvare l’azienda. E’ inutile continuare questa politica del massacro e del terrore. Noi siamo dalla parte dei lavoratori e dalla parte dei cittadini e dobbiamo trovare un punto di equilibrio. Non ci saranno licenziamenti, come detto altre volte, il rapporto tra sindacato e azienda deve rimanere in quel contesto. Siamo stufi di vivere ostaggio di un dibattito che non riesce ad andare oltre all’aggressione e le offese”.

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