Morelli punta sul lavoro e guarda lo sport: “Verso uno stadio di proprietà”

di Arabel Padovan

Una sala affollata, postazioni internet – per dare ai cittadini non presenti la possibilità di partecipare direttamente alla presentazione del programma con i loro tweet – e slide per proiettare i punti chiave del suo discorso. E’ questo lo scenario che ha fatto da sfondo alla presentazione del candidato sindaco alle primarie di centrosinistra Gianfranco Morelli (sostenuto da Psi e Confronto), il 3 marzo, al Parco del Mulino.
“Ho preso questa decisione tra il 6 e il 7 febbraio spiega il candidato – tornavo dal Sudafrica e gli amici del Psi mi hanno chiesto se ero disponibile per questa candidatura. A decidere ci ho messo cinque minuti e da venticinque giorni sono nel frullatore mediatico, perché abbiamo poco tempo per farci conoscere. Una delle mie motivazioni: di fatto a Livorno non c’è mai stato nessuno che ci ha provato senza esser cresciuto in un partito. Non sono cresciuto in un partito perché a ventitre anni sono andato negli Stati Uniti, dove ho studiato e lavorato. Io sono un imprenditore e non mi vergogno di dire che sono di sinistra. Il mio è un impegno diretto. Ci tengo a dire che non stiamo facendo un favore a nessuno, non siamo la stampella del Pd. Che piaccia o no, è la prima volta che ci sono delle primarie di centro sinistra in città”.
E’ uno che non le manda a dire Morelli, sicuramente un politico non convenzionale, fa riferimento al recente ingresso del Pd nel Pes (Partito socialista europeo) e al modello politico degli Stati Uniti. A proposito di Ruggeri, il candidato del PD, dice: “E’ un bravo ragazzo che si è formato in politica, ma l’assessorato alla cura della città non è una soluzione ai problemi di Livorno”.
Morelli rintraccia i motivi del declino di Livorno nel non avere avuto un progetto di società. “ Noi abbiamo avuto un progetto politico generale -spiega – che deriva da decenni, ma non abbiamo avuto un progetto di società. Non sappiamo chi siamo. Manca un progetto complessivo, che sia economico, urbanistico, sociale e culturale. Dobbiamo collegarci agli altri avendo la consapevolezza della posizione strategica di Livorno. La città va esposta verso l’esterno e dobbiamo essere noi a cercare le opportunità con Pisa, Firenze, Roma, in Europa”. L’economia di Livorno va dunque collegata, per Morelli, non solo all’Area Vasta, alla Toscana ma all’economia Europea Globale, per avere nuovi stimoli e opportunità sociali e occupazionali.
Parla di “idee timide” a proposito dei temi emersi sabato scorso, durante il confronto con gli altri candidati di centrosinistra svoltosi al Lem. “C’è tanta confusione, sabato non abbiamo parlato di come si organizzano gli investimenti del Comune. Sono questi gli argomenti che interessano ai cittadini”.
A proposito dell’aumento della Tasi sottolinea che “quelle sono scelte che vanno fatte nei bilanci preventivi e non consuntivi di spesa. L’edilizia non può essere il polmone di Livorno, facendo riferimento non solo all’edilizia abitativa ma anche a quella commerciale”.
In proposito alla gestione economica organizzativa, Morelli  spiega che  bisogna sgravare i cittadini dagli oneri eccessivi.  “Il primo punto del mio programma sarà ottimizzare le partecipate – continua il candidato di Psi e Confronto – Con analisi dei costi fatte prima. Il patrimonio del comune sta nel patrimonio immobiliare e nelle partecipazioni Spil, Asa, Amps, Farmacie Comunali. Quando i bilanci di queste aziende vanno male i debiti li pagano i cittadini, con tasse maggiori. Per evitare ciò bisogna gestire bene le risorse”.
A proposito del Porto, il candidato di sostenuto da Psi e Confronto ha sostenuto la necessità di pensare al Porto di Livorno come al primo porto del Tirreno e non della Toscana, quest’ultimo concetto dovrebbe essere scontato. Per far ciò è necessario, spiega, “fare filiera”, costruire un sistema territoriale in cui le varie componenti si aiutino fra di loro. Ma per far  funzionare nuovamente il porto e le strutture ad esso collegate, in maniera efficiente, si dovrebbe far attuare il Piano Regolatore Portuale. Il porto di Livorno dovrebbe diventare una piattaforma logistico costiera e infrastrutturale.
Per Morelli, il problema principale di Livorno è il lavoro, ecco perché lo slogan della sua campagna è “Lavoro Adesso”.  “Ricevo decine di curriculum a settimana – dice il candidato sindaco – vedo che molti ragazzi decidono di andare via dalla città. Quando io decisi di andare via, per me fu una scelta. I ragazzi che vanno via adesso non scelgono, sono costretti. Questa settimana si è occupato di lavoro il vescovo, un’ottima iniziativa, ma di questi problemi deve occuparsene il vescovo? Il sindaco dovrebbe occuparsi del problema lavoro, avendo presente che, l’austerità va collegata all’efficienza, l’efficienza è trovare le soluzioni a questi problemi”.
Il problema casa va affrontato senza fare nuovo volume, secondo la direttiva regionale, spiega Morelli, utilizzando aree già libere. Il tema del nuovo ospedale, viene toccato dall’ingegnere Livornese, che ribadisce di non volerlo strumentalizzare. “Io sono stato, all’epoca del referendum, uno di quelli che ha votato contro la dislocazione a Montenero – continua Gianfranco Morelli-  ma non si raggiunse il quorum. Ventimila si espressero contro , ottomila a favore e cinquantamila livornesi non si espressero in merito, ma è come se si fossero espressi a favore. Secondo le regole del gioco, se dovessi diventare sindaco, non potrei ignorare questi numeri. C’è la prospettiva però che i conti fatti nel 2009 2010 per la realizzazione, non siano più validi. Quindi, parlando del nuovo ospedale in termini concreti e non speculativi bisogna vedere se i presupposti economici di realizzazione che c’erano allora sono gli stessi, non si tratta dunque di una decisione politica”.
Livorno, ribadisce Morelli, dovrebbe acquisire una nuova vocazione industriale attraverso un sistema territoriale integrato che guardi oltre che al porto e al commercio, anche al turismo e allo sport, competendo con le altre città, rendendo appetibile la realtà livornese, per fare tutto ciò bisogna fare progettazione. “Dovremmo riuscire ad avere ad esempio uno stadio di proprietà. In Italia questo non è più utopia e anche Livorno potrebbe avere il suo non spostandolo e puntando su investitori da fuori”.
Il turismo dovrebbe puntare per Morelli, non solo alla prospettiva commerciale ma anche a quella sociale e culturale, “Livorno non può essere ridotta ad un dormitorio”.

Infine tre domande che abbiamo posto anche ad altri candidati sindaco di queste elezioni amministrative.

Se dovesse sintetizzare in tre parole il suo programma, rintracciando le necessità primarie della città?
“Per me le tre parole sono: riorganizzazione, distribuzione delle iniziative, su tutto il territorio livornese – rivedendo il piano sul lavoro, in maniera globale – e non solo su parti e infine internazionalizzazione della città e non solo delle imprese”.

Morelli, quali sono stati gli errori della politica e delle amministrazioni passate secondo lei?
“Gli investimenti sbagliati, come quelli dell’Odeon che è costato venti milioni di euro, sono tantissimo per una città, soldi che potevano essere usati per ridurre il carico fiscale per un anno, per fare interventi sul sanitario, sul sociale. Poi c’è stato anche un problema d’interazione politica, queste primarie dovrebbero ricreare un’unità di intenti forte, per riunire una coalizione attorno ad una persona, senza divisioni”.

Il “quid” in più del suo programma rispetto a quelli degli altri candidati di centrosinistra?
“Noi portiamo novità, se io arriverò in Comune riorganizzerò la macchina comunale, porterò persone nuove e le integrerò insieme alle persone dei partiti, perché non devo fare rottamazione per dirla in termini renziani ma farò integrazione funzionale, in modo che ci siano assessori, dirigenti, sindaco e tutta la macchina comunale che lavorino di concerto seriamente”.

 

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