“Livorno Rainbow”, sì al registro delle unioni civili

di letizia

Sono oltre centocinquanta in Italia i Comuni che hanno adottato il registro delle unioni civili, di cui 30 in Toscana (Pisa, Firenze, Siena, Pistoia e Arezzo e nella nostra provincia figurano anche Piombino, Cecina, Rosignano Marittimo e San Vincenzo), e a breve anche il Comune di Livorno potrebbe aggiungersi alla lista. Di questo si è parlato nell’ottava commissione consiliare. “Il tema dei diritti civili è per noi molto importante – ha affermato la vicesindaco Stella Sorgente – e proprio in virtù di ciò nelle scorse settimane è stato creato un tavolo di lavoro, a cui ho partecipato personalmente, a cui è stato dato il nome Livorno Rainbow composto da Famiglie arcobaleno, FriendLi ( Equality Italia), Rete genitori Rainbow, LilaF24, Agedo, Arcigay giovani, Morphè che tra le sue proposte ha l’introduzione del registro delle unioni civili che noi come amministrazione sposiamo in pieno”. Già nel novembre 2012 l’amministrazione precedente aveva approvato il riconoscimento della famiglia anagrafica costituita da persone coabitanti e legate da vincoli affettivi, a cui oggi la nuova giunta vorrebbe affiancare anche il registro delle unioni civili come, per esempio, è stato già fatto a Milano: “Anche noi vogliamo andare in quella direzione – ha aggiunto Sorgente – e il nostro obiettivo sarebbe quello di approvare un documento all’unanimità, ritengo che Livorno abbia bisogno di un segnale di forte cambiamento in questo senso”.
Secondo Francesco Belais, giornalista, responsabile della Gay friendly di Repubblica e direttore artistico e organizzatore della rassegna livornese Love e Pride dedicata al mondo Lgbt, non si parla più di soli diritti civili ma di “diritti umani”. “E’ un gesto urgente che non può più aspettare. Come partecipante al tavolo Livorno Rainbow, la nostra prossima proposta sarà quella di cambiare la modulistica di iscrizione negli asili, come già fatto in altri comuni, togliendo padre e madre, sostituendoli con la dicitura genitore e genitore”. L’adozione del registro delle unioni civili non comporterebbe un cambiamento di status e non entrerebbe in conflitto col registro anagrafico, dal momento che i due elenchi sarebbero separati.

La discussione
In commissione è stato quasi unanime l’apprezzamento alla proposta di introduzione del registro delle unioni civili fatta dal Movimento 5 Stelle, che attraverso la consigliera Serena Simoncini ha chiesto che anche Livorno “si faccia portavoce mediante l’approvazione di questo atto della richiesta di allargamento dei diritti, più amministrazioni comunali aderiranno più alta potrà essere la voce”. D’accordo è anche Andrea Raspanti, (Buongiorno Livorno): “Plaudo al fatto che uno dei primi provvedimenti che venga discusso in commissione sia relativo alle unioni civili – ha dichiarato il capogruppo di Buongiorno Livorno- tema che per noi è di primaria importanza. Spero quindi che la proposta possa essere concretizzata il prima possibile, perché ritengo sia un gesto politico importante”.
Favorevole è anche il Partito Democratico: “Sul registro delle unioni civili siamo ovviamente d’accordo, – ha affermato Cristina Bini, Pd – il concetto di unione e di famiglia oggi è cambiato, basti pensare come i nuclei familiari siano composti anche da una sola persona, fenomeno questo in aumento. Ritengo che la libera scelta di unione di affetti e convivenza debba essere riconosciuta e tutelata”.
Fortemente contraria è invece Elisa Amato, Forza Italia: “ La proposta avanzata dai Cinque Stelle mi preoccupa molto, per quanto mi riguarda la famiglia è la società naturale riconosciuta dalla Costituzione. Trovo che l’introduzione del registro sarebbe solamente un atto inutile e ideologico, senza alcuna valenza giuridica. Non vedo poi l’urgenza di approvare uno strumento che non apporterebbe nessun beneficio, in un momento in cui le priorità sono sicuramente altre”.

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