Livorno-Gaza, si lavora al gemellaggio

Il sindaco Filippo Nogarin ha scritto al presidente della Comunità Ebraica di Livorno Vittorio Mosseri a seguito della sua lettera con la quale aveva espresso indignazione per lo striscione anti-Israele esposto ad Effetto Venezia.

La lettera – Egregio Presidente Mosseri,
ricevo la Sua lettera con la quale invita il Sindaco del Comune di Livorno ad una “presa di posizione che elimini qualunque voce di odio e di conflittualità”. Tolleranza, pace, rispetto delle differenze, di ogni differenza “di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” per utilizzare quell’articolo 3 della Costituzione Italiana a me così caro sono valori che da sempre ispirano questa città e che, se mi consente questa piccola digressione, da sempre accompagnano la mia vita. E su questa linea che questa Amministrazione intende proseguire. “Mai la guerra! Mai la guerra! Fermatevi per favore. Ve lo chiedo con tutto il cuore: è l’ora di fermarsi”: è questo l’accorato appello che domenica, in Piazza San Pietro, Papa Francesco durante l’Angelus ha rivolto ad entrambe le parti ed è a questo appello che noi tutti ci sentiamo di guardare con speranza e fiducia.
Un’immediata tregua umanitaria è necessaria perché da un lato cessino da subito atroci sofferenze e dall’altro si aprano scenari utili per un dialogo diretto tra le parti di più ampio respiro, anch’esso non più rinviabile, sulla prospettiva di “una terra, due popoli, due Stati indipendenti”. Il “fermate le armi” è condizione necessaria ma non sufficiente per garantire la pace perché se vogliamo che questa sia duratura l’embargo al quale Gaza è sottoposta da 8 anni, deve anch’esso cessare, perché l’assedio che la popolazione palestinese vive finisce con l’alimentare le file di Hammas.
Livorno, città gemellata con Bat Yam, si attiverà da subito per dare concretezza alla mozione approvata dal Consiglio Comunale nel lontano maggio 2008 e relativa ad una proposta di gemellaggio con la città di Gaza. Ambiamo in questo modo a poter svolgere, nella piena consapevolezza del nostro piccolo ruolo, un grande lavoro per poter contribuire a costruire un ponte di dialogo tra i due popoli. Da nonviolento quale sono, infine, ripudio l’utilizzo della violenza in tutte le sue forme, pure quella verbale. Comprendo bene che quello striscione ferisca la Comunità ebraica livornese e fare il possibile per farlo rimuovere ma vorremo che la Comunità si unisse convintamente al nostro appello per una tregua.

Shalom
Sindaco di Livorno Filippo Nogarin

La risposta alla Comunità Ebraica

Abbiamo letto il comunicato della Comunità Ebraica Livornese che si è definita “indignata” per lo striscione che abbiamo apposto in occasione di Effetto Venezia per sottolineare i deplorevoli episodi che avvengono a Gaza in questi tristi e sanguinosi giorni. Non capiamo come mai il presidente di una comunità religiosa si senta di dover intervenire riguardo a episodi che vedono protagonisti e colpevoli di quella strage degli amministratori politici di una destra becera ed estrema come quella che sta governando lo stato di Israele.

Noi ci sentiamo di ribadire la ferma condanna contro il genocidio sistematico della popolazione civile che abita i pochi territori concessi alla popolazione palestinese. Ribadiamo l’appropriatezza del termine genocidio la cui definizione in italiano è la seguente:

Grave crimine di cui possono rendersi colpevoli singoli individui oppure organismi statali, consistente nella metodica distruzione di un gruppo etnico, razziale o religioso, compiuta attraverso lo sterminio degli individui, la dissociazione e dispersione dei gruppi familiari, l’imposizione della sterilizzazione e della prevenzionedelle nascite, lo scardinamento di tutte le istituzioni sociali, politiche, religiose, culturali, la distruzione di monumenti storici e di documenti d’archivio, ecc.

Riscontriamo ogni pratica dello stato di Israele in questa definizione. Sottolineiamo ulteriormente che i morti civili palestinesi sono saliti a 1347 (di cui 249 bambini) oltre a 56 vittime israeliane (di cui solo 2 civili) in soli 23 giorni.

Inutile evidenziare anche la fondatezza del termine terrorista dato il terrore diffuso nella popolazione locale con bambini spaventati anche solo di andare a dormire. Sono state bombardate ben 3 scuole dell’ UNHCR (quindi dell’ONU), oltre all’unica centrale che forniva energia elettrica nella striscia di Gaza, adesso completamente al buio.

Rispediamo al mittente le accuse di antisemitismo con le quali siamo stati ingiustamente tacciati. Semite sono le popolazioni che appartengono al ceppo linguistico semitico e cioè arabi, ebrei, cananeo-fenici, cartaginesi e maltesi. Le accuse di antisemitismo sono più che infondate dato che come tutta la cittadinanza sa abbiamo sempre ripudiato gli stermini attuati dai nazifascisti culminati nella Shoah. Non a caso campeggia sotto lo striscione, un manifesto che commemora il 70° anniversario della Liberazione di Livorno avvenuta il 19 Luglio 1944.

In tutto il mondo sono moltissime le voci di protesta contro questa guerra unilaterale, portate avanti anche dagli stessi ebrei, contrari al governo che sta attuando politiche di sterminio di massa.

Per quanto riguarda lo striscione, rivendichiamo il diritto di espressione e di solidarietà rispetto a fatti così tragici e importanti. Noi non abbiamo le lobby che finanziano giornali e tv. La strada, gli eventi aggregativi e gli striscioni sono il nostro strumento di comunicazione e interazione.

Concludiamo dicendo che avete perso una grande occasione per prendere le distanze dal governo Israeliano.

Centro di Quartiere Chico Malo
Centro Politico 1921
Comitati Autonomi Ex Caserma Occupata
Federazione Anarchica Livornese
Laboratorio Ska
Livorno Indipendente
Senzasoste
Teatro Officina Refugio

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