Pagelle Cna. “Bocciati” Nogarin e Bacci
di Virginia Pedani
A distanza di due anni dalle elezioni amministrative la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa della Provincia di Livorno (CNA) giudica i Sindaci della provincia di Livorno sulla base del mantenimento delle dieci promesse fatte per scritto alle imprese durante la campagna elettorale.
E’ importante iniziare l’analisi e il risultato finale citando le personalità di spicco e di gestione di quello che è il mondo delle piccole-medie imprese delle province di Livorno e Collesalvetti ; troviamo innanzitutto Luca Bernini, Presidente territoriale di Livorno-Collesalvetti, Dario Talini, responsabile sindacale CNA , Marco Valtrani, Direttore Provinciale, Diego Nocenti, Presidente Provinciale, Claudio Martelli, Vice Presidente Provinciale e Andrea Macchia, Vice Presidente Provinciale.
Passate le amministrative, l’intera confederazione ritiene opportuno fare il punto della situazione, giudicando con voto secco se le promesse e le iniziative promosse dai due sindaci nel periodo elettorale siano state ad oggi mantenute e pragmaticamente realizzate.
Il quadro che emerge è fortemente negativo. Ogni decisione e azione delle due amministrazioni è andata direttamente o indirettamente a ricadere sul sistema delle imprese, andando a colpire decine di lavoratori e pensionati, i quali ne risentono delle conseguenze giorno dopo giorno.
Sono tante le tematiche territoriali che sono state affrontate dai due sindaci,e alle quali hanno dato delle risposte e probabili soluzioni scritte precedentemente alla loro elezione. Partendo dalle semplificazioni burocratiche, il risultato che viene fuori è abbastanza positivo in entrambi i Comuni, ad esclusione della mancata o non notificata costituzione di un gruppo di lavoro intersettoriale di dirigenti comunali denominato “LivornoEuropa”, intenzionato ad aiutare imprese e associazioni di cittadini nella consultazione e nella progettazione relativa ai bandi europei.
Proseguendo e analizzando la questione TARI (ex TARES), è provato concretamente che il livello di tassazione ha raggiunto dei livelli massimi, contrariamente all’idea di procedere verso una tassazione particolare, ovvero pagata in base a quello che l’impresa avrebbe prodotto. Anche la tassazione sugli immobili (IMU) non ha riscontrato miglioramenti, sebbene Collesalvetti abbia saputo gestire leggermente meglio la cosa.
Successivamente, estrapolando dati della contabilità e dei bilanci delle imprese, il settore appalti e manutenzione è altrettanto in crisi ; ricordiamo che queste attività rappresentano quasi il quaranta per cento del prodotto interno lordo dell’intera categoria dell’impresa.
Una nota positiva per il Comune di Collesalvetti è da attribuire all’efficientamento dell’amministrazione, sebbene si tratti di una tematica molto complessa che meriterebbe un approfondimento a parte. Dall’analisi della situazione nella nostra città invece, è emerso che il livello di conflittualità interna fra la parte tecnica e la parte politica è molto elevato, per cui il risultato è chiaramente negativo.
Centrandoci adesso su problemi e questioni più particolari, inerenti al singolo Comune di Livorno, il giudizio non può essere che nuovamente negativo. Prendendo il turismo, il traffico, i parcheggi e la riqualificazione urbana come punti focali dell’analisi, è evidente che l’amministrazione della città ha fatto poco o niente per migliorarne la qualità, ma al contrario ha peggiorato la situazione. Ad esempio l’innalzamento della tariffazione ZTL per chi opera con autocarri o comunque svolge attività lavorativa nel centro urbano,dovendo pagare così degli oneri ingiusti per svolgere semplicemente il proprio dovere.
Altra nota negativa e conseguente bocciatura è da attribuire alla mancata riqualificazione della zona Picchianti per quanto riguarda Livorno, e della Chiusa e Biscottino per quanto riguarda Collesalvetti: causa principale è da attribuire ad un eccessiva regolamentazione e burocratizzazione del sistema industriale.
“E’ necessaria una rigenerazione del tessuto urbano, e soprattutto di una strategia complessiva anche per quanto riguarda le ristrutturazioni e gli efficientamenti – spiegano dalla Cna – primo fra tutti il progetto della costruzione del nuovo ospedale a Montenero.
Infine, l’emblema della incomunicabilità fra le due amministrazioni, è rappresentato dalla mancata creazione di un vero “sistema integrato” per quello che concerne il porto,l’autotrasporto e la logistica in generale“.
Cna rappresenta oltre 3500 imprenditori, oltre 10.000 dipendenti e oltre 2000 pensionati. E’ urgente e necessaria una collaborazione stretta e continuativa fra i due Comuni. La collettività sente il bisogno di risposte vere e concrete, l’impresa è una realtà che non si può e si deve escludere.
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