Imu-Tasi, salgono le aliquote 2015
L'assessore al bilancio: "L'aumento dei tributi è stato necessario per poter garantire il mantenimento dei servizi"
A pochi giorni dall’approvazione della prima manovra di bilancio della nuova amministrazione pentastellata, prevista per il 22 dicembre, il 2015 sembra che porterà ai livornesi un innalzamento delle tasse. Come è stato annunciato il 15 dicembre all’interno della commissione consiliare “bilancio” (specifichiamo che l’approvazione definitiva dei nuovi valori deve avvenire con il voto del consiglio comunale) dall’assessore Gianni Lemmetti, l’aliquota dell’Imu per gli immobili diversi dalle abitazioni principali passerà dal 10,6 all’11,6 per mille (col dimezzamento della tassa per coloro che hanno l’affitto a canone concordato), mentre la quota della Tasi passerà dal 2,5 al 3,5 per mille. Tuttavia l’aumento dell’aliquota della tassa sui servizi indivisibili è subordinata a quelle che saranno le decisioni del governo Renzi riguardo alla Legge di stabilità che prevederebbe un congelamento dell’ innalzamento dei tassi. Se la finanziaria dell’esecutivo Renzi andasse in questa direzione alle casse del Comune mancherebbero 6,7 milioni di euro: “A quel punto col bilancio approvato e l’aliquota fissata – ha affermato Lemmetti – potremmo confrontarci col governo centrale”. “L’aumento dei tributi è stato necessario – ha aggiunto l’assessore al bilancio – per poter garantire il mantenimento dei servizi. Più precisamente l’entità delle nuove imposte è data per il 45% dai minori trasferimenti dello Stato al nostro Comune e per il 55% dalla necessità di attuazione del programma di governo. È necessario però dire come la metà della parte riservata alle linee di mandato saranno utilizzati per l’istituto Mascagni e il Goldoni”.
Insieme al previsto aumento dell’Imu e della Tasi il prossimo anno si assisterà anche alla maggiorazione dell’Irpef comunale: nelle settimane scorse era emersa l’intenzione da parte dell’amministrazione di innalzare le aliquote delle fasce intermedie, con reddito da 15.000 a 28.000 euro annui, dall’attuale 0,5% allo 0,77%, per i redditi da 28.000 a 55.000 euro si passerebbe invece dallo 0,6 allo 0,78% e infine per chi guadagna dai 55.000 ai 75.000 euro all’anno dallo 0,7 allo 0,79%. Una richiesta di rimodulazione delle aliquote sulla tassa sulle persone fisiche è arrivata proprio dai banchi della maggioranza per bocca del consigliere Alessandro Mazzacca: “Apprezziamo lo sforzo fatto dalla giunta per riuscire a fare un bilancio in equilibrio – ha affermato il consigliere del Movimento 5 Stelle – anche alla luce dei tagli fatti nei confronti degli enti locali, tutto ciò per noi non basta e da parte nostra vorremmo che per quanto riguarda Tasi e Irpef fossero abbassate le aliquote. Se rispetto alla Tasi è possibile che il governo congeli gli aumenti e la quota rimanga al 2,5% per mille, sull’Irpef chiediamo che ci sia una riduzione dell’aliquota per la fascia intermedia dai 15.000 ai 28.000 euro dall’attuale 0,5 allo 0,45%, senza arrivare quindi allo 0,77% come invece vorrebbe la giunta”. Questo secondo il consigliere Mazzacca potrebbe essere un primo passo verso l’attuazione del programma elettorale del Movimento 5 Stelle che tra i suoi punti cardine aveva la riduzione delle tasse: “ Il nostro parere sulla manovra di bilancio è favorevole – ha concluso Mazzacca – però ci riserviamo in consiglio di votare dopo aver verificato se ci saranno i cambiamenti richiesti”.
Riproduzione riservata ©