Festa dell’Unità, il Comune si scusa con i disabili

“Ma gli organizzatori dell’evento dedicato alla disabilità avrebbero potuto approntare nell’immediato una soluzione alternativa”

Gli assessori al Sociale Ina Dhimgjini, all’Urbanistica Alessandro Aurigi e al Piano Abbattimento Barriere Architettoniche Paola Baldari si scusano a nome dell’intera Amministrazione Comunale con Fabrizio Torsi e con le altre persone disabili che hanno avuto problemi di accessibilità alla Festa dell’Unità, in particolare in occasione del convegno dal titolo “Disabilità: costruire percorsi di emancipazione e di pari opportunità”.
“Ci assumiamo la nostra parte di responsabilità – dichiarano gli assessori – impegnandoci ad arrivare in tempi brevi ad una risoluzione del problema strutturale, rilevando che è veramente inconcepibile che nessuno si sia preoccupato finora di rendere pienamente accessibile l’Ippodromo, impianto di proprietà comunale. Sottolineiamo altresì che il posizionamento del dibattito sulla disabilità in quell’area è stata una scelta autonoma di chi ha gestito l’organizzazione e la logistica dei vari eventi della Festa dell’Unità. In particolare l’assessore al Sociale si dichiara sconcertata dal fatto che un’iniziativa – alla quale la stessa non è stata né invitata né ha partecipato – dedicata formalmente al welfare, di fatto non si sia rivelata tale per il signor Torsi e le altre persone come lui soggette da significative disabilità. Quindi in un’occasione in cui si parlava di welfare, il welfare non è stato realizzato, e ciò dispiace anche perché potevano essere approntate soluzioni logistiche alternative anche nell’immediato”.
“Come abbiamo potuto significare personalmente a Fabrizio Torsi vogliamo che la sensibilità della nostra Amministrazione nei confronti delle problematiche relative alle barriere architettoniche sia sempre alta, lo abbiamo dimostrato più volte dall’inizio del mandato, e lavoreremo senza sosta su questi temi – concludono Dhimgjini, Aurigi e Baldari – perché Livorno possa diventare una città accessibile e fruibile a tutti”.

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