Elezioni, parla il segretario provinciale Udc: “Alla ricerca di larghe intese”

di Roberto Olivato

A due giorni dalla conclusione del IV Congresso Nazionale dell’Udc, che ha visto la riconferma di Lorenzo Cesa alla Segreteria del Partito e la sconfitta della linea politica imposta da Pierferdinando Casini nel corso di questi ultimi anni, cerchiamo di capire oggi a bocce ferme, dal segretario provinciale di Livorno, Luigi Coppola, se o cosa cambierà per l’Udc livornese anche in previsione delle ormai imminenti elezioni amministrative.

Coppola, una riconferma di Cesa al fotofinish. E’ in atto uno scontro nel partito ?
“In effetti è stato uno scontro vero e proprio e per la prima volta è stata messa in discussione la linea di Pierferdinando Casini. Il suo candidato Giampiero D’Alia, uomo di indubbie qualità politiche, ha perso poiché i delegati al congresso hanno voluto lanciare un messaggio al leader. Un congresso vero dove si è votato fino a tardi, con tesi contrapposte. Da un lato Casini che apriva le braccia a Berlusconi e dall’altra invece chi vuole dialogare con un’area popolare, per poi determinare il futuro centrodestra. De Poli rappresentava la seconda opportunità, anche se si profilava lo spazio per un accordo che poi è venuto a mancare, alla notizia che l’UDC aveva un Ministro ( Gian Luca galletti ndr) nel governo Renzi, senza che nessuno dei vertici ne sapesse nulla, tranne Casini. A quel punto si è capito che stava succedendo qualcosa, De Poli ha ritirato la sua candidatura ed ha chiamato Cesa chiedendogli di sacrificarsi per andare alla conta vera e propria, o forse per evitare una divisione lacerante. Alla fine c’è stato il voto ed ha vinto per soli 7 voti Lorenzo Cesa impegnandosi a trasformare il partito con innesti nuovi, accompagnandolo ad un incontro con le altre anime popolari, irritate dalla fuga in avanti impressa in piena autonomia da Casini qualche giorno fa nella famosa intervista a Repubblica”.

Cosa cambierà in casa Udc e nei rapporti con Alfano e Mauro ?
“A quanto sembra Alfano, Mauro e gli altri popolari hanno salutato l’elezione di  Cesa non come una riconferma della segreteria UDC, ma come una svolta popolare e credibile rispetto ad impegni comuni in futuro a partire dalle elezioni europee”.

Il consolidamento della segreteria Cesa che riflesso avrà in periferia ?
“Alla luce del voto congressuale è ovvio che il consiglio nazionale assume un ruolo importante, anche per le periferie che sono rappresentate dai consiglieri. In effetti quando c’è un voto la legittimazione per il vincitore è evidente, anche se poi serve un duro lavoro di ricomposizione. Cesa avrà il compito di portarci verso un contenitore popolare ampio con la prerogativa di essere credibile agli occhi degli altri interlocutori. Questo sarà il suo compito non semplice, ma forse possibile. Lui non è il nuovo che avanza, per questo dovrà rinnovare concretamente tutti gli organi e garantire una selezione democratica della classe dirigente. Certamente non dobbiamo fasciarci la testa, il partito è stato fortemente logorato fino quasi all’annullamento, ora vi sono le basi per ripartire, ma in una logica bipolare con l’obbiettivo di unirci ai nostri simili che sono nell’area popolare per un progetto di lungo termine. Se ci riusciremo avremo messo un piccolo tassello per costruire qualcosa di più grande, altrimenti sarà un altro fallimento”.

Cesa ha detto che alle Europee saranno fatte liste uniche con i Popolari di Mauro, farete lo stesso anche per le prossime amministrative?
“Per le prossime amministrative in un momento di difficoltà come quello attuale dovremo tentare di mantenere posizioni negli ambiti istituzionali ed al momento per riuscirci dovremo aprire ad ipotesi civiche o di larghe coalizioni politiche. Non abbiamo la forza al momento in alcune realtà per essere autonomi. Nonostante il successo delle regionali in Sardegna in termini di consenso, non dobbiamo fasciarci la terra, quella è una realtà particolare”.

Alla luce di quanto emerso al Congresso, cosa potrebbe cambiare negli assetti dell’Udc livornese?
“Sinceramente non so cosa possa cambiare, certamente spero che nasca una forza che vada oltre l’UDC e che si caratterizzi per i valori dei popolari europei, che in Italia non sono null’altro che i riferimenti dell’impegno dei cattolici democratici in politica. Abbiamo con difficoltà mantenuto la bandierina, ora vorremmo che a breve si mettano le basi per un percorso più ampio, se ci riusciremo, il nostro sacrificio non sarà stato vano. Oramai abbiamo messo in conto che il nostro ruolo è stato è rimarrà di testimonianza, gli onori andranno ad altri, ma saremo contenti per non aver fatto morire i nostri valori che sono universali e dei quali Livorno ha grande bisogno, il resto è solo politichetta”.

 

 

 

 

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