Attilio D’Alesio: “A casa il gruppo dirigente uscente”. Botte sfiorate all’assemblea Pd. Il 7 dicembre primarie
“Ci sono state, ci sono e ci potranno essere anche in futuro opinioni diverse fra di noi, ma questo non può e non deve giustificare certi comportamenti e “uscite”. Sono stato offeso e aggredito verbalmente. E’ stata una brutta pagina. Ad ogni modo da parte mia è tutto già archiviato. Invito Marco (Susini, ndr) con il quale ci conosciamo da 50 anni a finirla qui e a guardare al 7 dicembre, data delle primarie nel Pd livornese a cui potranno votare anche i non iscritti, con un altro spirito, più costruttivo e disteso”. Attilio D’Alesio, volto noto del Pd livornese per i ruoli sia di assessore allo sport della giunta Cosimi che di direttore del Caprilli, ripercorre quanto accaduto giovedì sera, non senza nascondere un filo di amarezza, quando si è sfiorata una scazzottata.
Al circolo Arci Pd di Collinaia era in corso l’assemblea del partito alla presenza di Nicola Danti, Stefano Bruzzesi e Antonio Mazzeo, reggenti fiorentini del pd livornese commissariato dopo essere uscito con le ossa rotta dalle elezioni comunali. L’obiettivo dell’assemblea era quello di fare il punto della situazione per capire come ripartire dopo la batosta. “Nel mio intervento – spiega D’Alesio – ho detto chiaramente di sposare la linea dei commissari. Tutto il gruppo dirigente uscente del pd livornese non deve ricandidarsi al congresso territoriale. Abbiamo perso? E allora chi ci ha fatto perdere è giusto che se ne vada a casa. Prandelli ha perso e non mi pare continui ad allenare l’Italia. Prendiamo esempio, tutti, da Marco Ruggeri”.
Questa, forte, presa di posizione di un membro dell’assemblea di peso come D’Alesio ha scatenato forti reazioni in sala. Tra cui quella molto accalorata dell’ex parlamentare Marco Susini. “Si è alzato e mi è venuto incontro urlandomi che io non farei nemmeno parte dell’assemblea e che quindi non avrei neanche titolo per parlare. Stiamo scherzando. Per fortuna si è subito reso conto di cosa stava facendo, nel frattempo sono venuti a dividerci. Più tardi mi ha chiesto scusa e ci siamo anche abbracciati. Certo rimane il gesto nei miei confronti che rispecchia il clima teso all’interno del pd livornese. Ad ogni modo, ripeto, voglio metterci una pietra sopra sull’accaduto. Lavoriamo insieme per il futuro, per far sì che rinasca un Pd livornese che torni ad avere un rapporto vero con la gente”. Il 7 dicembre per decidere il nuovo segretario della Federazione del Pd. L’11 gennaio, invece, sarà rinnovata l’Unione comunale. Un congresso in due tappe aperto anche ai non iscritti al partito e ai sedicenni.
Marco Susini – Raggiunto telefonicamente, Susini non si è sottratto e ha detto la sua sulla vicenda. “C’è stato un battibecco. Per fortuna mi hanno fermato e comunque riconosco il fatto che forse mi sono saltati i nervi. Detto questo raccolgo l’invito di Attilio a chiuderla qui. Assolutamente. Amici come prima. Dal punto di vista politico rimane il fatto che ho una opinione diversa: ovvero credo che a Livorno ci siano le forze e l’orgoglio per ricostruire senza purghe e furbizie”.
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