Cosimi, bilancio di fine anno: “Se ci sarà una ripresa, abbiamo fatto di tutto per incontrarla”

di ARABEL PADOVAN

Quella del sindaco Alessandro Cosimi di ieri 19 dicembre non è stata una conferenza stampa di fine anno come le altre. Lo ha ribadito anche lui esordendo così: “Per me questo intervento non è emotivamente banale”. Evidente, sin dalle prime parole, l’intenzione – dopo le polemiche degli ultimi periodi – di tirare le somme sul lavoro fatto dalla Giunta in questi ultimi anni.
In proposito, Cosimi ha fatto riferimento “all’importanza di parlare di numeri e dati in una fase di crisi come questa, per dare il senso dell’andamento di una città, che per molti versi è stata colpita dalla crisi, ma ha reagito meglio di altre realtà ad essa”. Molti dunque gli argomenti toccati dal Sindaco.
E’ partito da un punto molto delicato – a seguito dell’invasione di ieri in sede di consiglio comunale, del Comitato ex caserma occupata – parlando del problema emergenza casa.
Ha ribadito, a proposito di numeri, che non c’è città del sistema regionale toscano che abbia risposto alla questione casa come il comune di Livorno. Una serie di realizzazioni in corso, verranno portate a conclusione entro fine mandato: 26 alloggi saranno pronti entro la fine dell’anno e disponibili nei primi mesi 2014 presso l’ex Caserma Lamarmora; 76 appartamenti saranno ultimati nella primavera 2014, per essere assegnati all’isolato Giardino, nell’ambito del contratto “Quartiere 1”; si è dato il via all’assegnazione dei lavori alla ditta Russo per altri 49 alloggi di Edilizia Pubblica Residenziale (Erp) in via Gobetti; è iniziata la realizzazione di 62 alloggi Erp a Shangai; entro la primavera saranno consegnati i 32 alloggi Casalp di via della Padula e a ciò, si devono aggiungere tutte le politiche di sostegno per contratti a favore delle categorie disagiate e per le morosità incolpevoli. “Per ciò che riguarda le graduatorie, i numeri e gli inserimenti – ha aggiunto Cosimi – sono le normative statali che devono essere modificate. Al riguardo, Noi siamo intervenuti con 11 centri di accoglienza plurifamiliare, in cui sono state inserite 73 persone e con il recupero di realtà abitative esistenti e di privati, che le mettono a disposizione di soggetti svantaggiati, grazie alle garanzie del Comune e di Casalp. Si aggiungono, inoltre, i contributi per l’affitto e gli sgravi Tares. Questo non vuol dire che i problemi siano risolti. Ma la casa popolare non può essere considerata una meta, ma una fase di transito”.

“Il tema del welfare è stato affrontato nell’ambito di questi cinque anni, con tenacia e ha dato molte soddisfazioni in un momento di crisi. Si è riusciti a resistere su diversi fronti”. I dati sono questi: sulle politiche scolastiche 0-6 anni, gli asili della città sono punti di riferimento per la cittadinanza; le rette per le mense, non hanno subito il rincaro Istat, pur aumentando i servizi. Ciò è stato fatto grazie al sistema di variabilità all’interno delle fasce di reddito, intervenendo, lì dove si creava il disagio “non un bimbo è stato mandato a casa perché non poteva pagare.”

Il sindaco si è soffermato anche sull’attenzione che il Comune ha riservato ai servizi socio- assistenziali e socio-sanitari. Capitolo che vede coinvolte e protette circa 3.600 persone, con una spesa superiore a 25 milioni di euro, in un momento in cui – è di ieri la notizia che la regione ha cancellato le Società della salute – non si sta producendo l’integrazione socio sanitaria.

Altro punto fondamentale del discorso di oggi, la realizzazione del nuovo ospedale, anch’esso fonte di non poche polemiche. “Un argomento che ha visto il succedersi di leggende metropolitane – ha sottolineato il primo cittadino – quello che si realizzerà, sarà un sistema integrato. Ci saranno sicuramente meno posti letto, perdita a cui si sopperirà con uno sviluppo del sistema territoriale, la riorganizzazione dei distretti e degli ospedali di comunità. E tutto ciò non c’entra niente con l’idea di privatizzare”.
Per ciò che concerne la territorialità e la dislocazione, sono stati fatti degli studi pregressi e progetti in merito alla viabilità e ai flussi di traffico. “A dispetto di ciò che si dice, questa Giunta non rivendica la creazione della grande opera, ma l’innovazione e la modernità dei servizi, perché senza servizi di modernità una citta deperisce”.

I servizi sono stati al centro di tutto il discorso di Cosimi, che ha sottolineato l’attenzione del Comune per il servizio pubblico di trasporto. “Il Comune di Livorno è il comune che dà la più alta cifra all’azienda Ctp, con la precisa idea, che quest’azienda dia delle possibilità di crescita anche per il futuro urbanistico della città”.

Si è passati dunque al piano regolatore urbanistico, che coinvolge anche il Porto. Il piano regolatore del porto, va visto come il raggiungimento di una maturità della città, che si confronta con concrete realtà d’investimento. “Un lavoro che oggi vede il Comune, coinvolto in trattative con la Regione per alleggerire l’iter delle autorizzazioni, al fine di creare le condizioni per fare direttamente ed avere gli strumenti necessari alla ripresa”.

La Giunta inoltre si è impegnata a sostenere un progetto culturale della città, mantenendo i contributi alla cultura e permettendo, a strutture come il Goldoni e il Mascagni, di continuare a lavorare. Tutto ciò è stato fatto in un momento in cui le finanze del Comune sono disperate, dal 2009 ad oggi i tagli da parte dello Stato sono stati di 29 milioni di euro. “La nostra funzione, in questi anni così delicati, è stata quella di tenere insieme la comunità, costruendo le basi per affrontare il futuro. Una città che ha fatto con i propri mezzi, guardandosi dentro. Oggi, non si compete più con La Spezia, siamo una città internazionale e la paura, non può frenare Livorno. Speriamo che, chi venga dopo di me, sia più bravo e che la prossima conferenza stampa sia più serena. Se ci sarà una ripresa nel 2014, noi abbiamo messo in campo tutti gli strumenti, perché questa città la possa incontrare” ha concluso così, visibilmente commosso, il Sindaco Alessandro Cosimi il suo ultimo discorso di fine anno.

Alla domanda, su quale fosse il suo rapporto con la politica dopo dieci anni di mandato e su cosa accadrà domani, il sindaco ha risposto: “La politica è la mia passione, è rispetto delle regole, non è la mia professione; ci vorrà tempo per metabolizzare il fatto di non essere più il sindaco di Livorno. Cosa accadrà domani si vedrà, non mi sembra l’elemento dell’oggi”.

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