Candidato sindaco. No anche da Bolognesi: “Ecco perché, a Livorno serve uno scossone”

di gniccolini

LIVORNO –  Ancora un no in casa Pd. Dopo il rifiuto di Simoncini e di Dario anche Marida Bolognesi si nega. L’ex parlamentare ha deciso di rimanere fuori dalla corsa per la poltrona di sindaco. In molti in questi giorni avevano caldeggiato la sua candidatura ma l’esperta politica del Pd ha preferito rimanere fuori dalla partita. “Ringrazio tutti – ha detto Bolognesi raggiunta al telefono dalla nostra redazione – ma ho scelto di non accettare questo impegno per due motivi. Il primo strettamente personale e il secondo, ancora più forte, di natura politica. Ho riflettuto molto dopo quanto accaduto nell’assemblea di domenica dopo che tanti avevano appoggiato l’idea di vedermi in campo. Ma ho anche capito che il mio nome potesse portare a una polarizzazione interna di congressuale memoria e questo non è un bene. Bisogna iniziare a parlare ai livornesi e per i livornesi senza più contrasti interni. Livorno ha bisogno di una scossa e dobbiamo essere in grado di potergliela dare. Ruggeri è sicuramente una candidatura di spessore ed altri ce ne potranno essere. Sgombrando il campo dal mio nome potrò portare avanti ancora con più forze la battaglia politica di cui da tempo mi faccio portavoce anche se non in prima linea a Livorno ma sempre per la mia città durante la mia lunga carriera politica”.
Si è conclusa così la “lunga giornata di Marida” quando intorno alle 18 ha deciso di comunicare pubblicamente il suo “niet”. Un rifiuto studiato ma forse non definitivo. E’ forse solo un mettersi momentaneamente da parte? La partita in casa Pd è infatti ancora lunga. Lunedì 3 febbraio inizieranno infatti le raccolte delle firme e non è escluso che in queste ore qualche altro candidato esca fuori. Per il momento in pista ne rimangono due: Marco Ruggeri e Luca Bussotti. Le elezioni si avvicinano e vedremo se il Partito Democratico livornese saprà offrire quel famoso “scossone” di cui parlava Marida Bolognesi.

 

Riproduzione riservata ©