Candidato sindaco, dopo Simoncini spunta Bussotti

Post sul sociale network dell'attuale assessore regionale al lavoro: "Ho delle idee molto precise sul futuro di Livorno".

LIVORNO  – E’ il ricercatore Luca Bussotti a mettersi in gioco per la corsa alla poltrona di primo cittadino in casa Pd dopo la candidatura lanciata su facebook di Gianfranco Simoncini. Bussotti è nato nel 1968, ex assessore all’ambiente e presidente del consiglio di amministrazione di Asa. Da circa 3 anni Bussotti ricopre l’incarico di ricercatore a Lisbona. La sua candidatura è pervenuta via e-mail al segretario del Partito Democratico livornese Yari De Filicaia. Dall’altra parte si ricorda la candidatura di Simoncini, 56 anni, ex sindaco di Rosignano, attuale assessore regionale al lavoro al secondo mandato, è pronto a candidarsi a sindaco di Livorno per il partito democratico.
Di nomi ne sono circolati tanti in queste settimane ma fra smentite e “no grazie” di volti concreti non ne erano usciti. Ad oggi, invece, sì. Lo conferma Yari De Filicaia che ha parlato telefonicamente proprio con l’assessore ricevendo la sua disponibilità. Ma soprattutto c’è una frase buttata lì proprio da Simoncini che in un post scritto su Facebook apre più di uno spiraglio alla sua possibile discesa in campo a candidato sindaco di Livorno. Quel “ho delle idee molto precise sul futuro di Livorno, sull’innovazione profonda che la nostra città deve vivere e sul ruolo fondamentale che essa può svolgere per contribuire alla ripresa del lavoro e dello sviluppo della Toscana” è significativo. A cui si aggiunge: “Personalmente credo ai progetti politici costruiti insieme e non ai progetti personali calati dall’alto. Credo che le candidature non debbano rispondere ad ambizioni personali, ma ad idee costruite discutendo e confrontandosi nelle comunità politiche alle quali si appartiene e ascoltando e discutendo con la città”.
Staremo a vedere l’evolversi della situazione. Una cosa sembra certa: la scelta del candidato sindaco Pd sarà fatta  con le primarie che con ogni probabilità saranno di coalizione fra Pd, appunto, Sel, Idv, Psi, Centro Democratico. Quindi se l’attuale membro della giunta del presidente Rossi deciderà davvero di scendere in campo dovrà raccogliere le firme come tutti gli altri (oltre 500 tra gli iscritti o il 35 per cento dell’assemblea comunale).

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