Bacci non molla: “Serve un nuovo ospedale”

Il segretario provinciale del Partito Democratico di Livorno, nonché sindaco di Collesalvetti, Lorenzo Bacci, non si arrende e rilancia l’importanza, condivisa dal suo partito grazie ad una relazione approvata all’unanimità, di un nuovo ospedale di valenza “provinciale”.
“Non è sufficiente la ristrutturazione dell’esistente – dice Bacci – bisogna stare in rete nell’area vasta della sanità”.

Ecco la relazione integrale di Lorenzo Bacci su sanità locale e ospedale. 
“La fase di cambiamento in atto in campo socio-sanitario ed in particolare sanitario con la Legge Regionale 28\2015 che, tenendo conto di indicazioni nazionali, ridefinisce in Toscana ambiti organizzativi territoriali, standard e modelli di lavoro, ci pone davanti la necessità di una attenta analisi dei bisogni del nostro territorio e del ruolo che esso può svolgere nella stessa Area Vasta con un diverso e nuovo protagonismo che abbandoni vecchi ed inutili campanilismi  ma  risponda con efficacia ai bisogni dei cittadini valorizzando qualità e professionalità presenti sul nostro territorio. La nuova grande Asl, oltre a ridurre costi, offre per la prima volta l’opportunità vera di costruire una rete sia ospedaliera che di scambio e arricchimento di informazioni e collaborazione inedita, e sta sicuramente anche alla capacità della politica cogliere e supportare questa possibilità.
Livorno, per storia pregressa e difficoltà attuali, pur essendo la città più grande come bacino di popolazione anche nella grande ASL Toscana Nord-Ovest, rischia per carenza di qualità di struttura e per un atteggiamento poco dinamico verso le novità, di rimanere ai margini della riorganizzazione della rete ospedaliera anche con un ovvio conseguente peggioramento della qualità dei servizi territoriali e domiciliari. Il tema dell’Ospedale nuovo è quindi centrale, anche se non l’unico, se vogliamo guardare alla qualità della salute di questo territorio per i prossimi venti/trent’anni.
Il tema dell’Ospedale di Livorno non riguarda però solo Livorno città, perché l’ambito di interesse e di intervento è quello provinciale. Tempi di percorrenza e rete di servizi da garantire  prevedono già un Ospedale a Livorno, o comunque nel suo territorio, di valenza “provinciale”, dove tutti i territori della provincia devono essere coinvolti in una organizzazione a rete nodale. Questo dicono i numeri e gli standard, oltre alla stessa programmazione nazionale e regionale.
Pisa, che sarà sicuramente per grandezza e qualità una eccellenza nella rete della nuova Asl per molte specialistiche, non potrà coprire tutto, né essere sostitutiva di altri ospedali per molti interventi, sia dal punto di vista dei numeri che delle prestazioni. Si tratta di capire come realizzare tutto questo. Sta anche al nostro partito offrire una idea concreta alternativa alla situazione di stallo esistente. Il consenso raccolto dal PD ci pone una responsabilità e ci impone di avanzare proposte concrete che vanno oltre la giusta opposizione alla attuale Amministrazione della Città di Livorno, la quale ha certo una voce importante, ma non l’unica né esclusiva per competenze e forza. Per far questo è necessario non isolarci ma aprire un confronto ampio che coinvolga operatori, tecnici e studiosi ma anche associazioni di volontariato e terzo settore attivi da sempre in ambito sociosanitario che devono tornare protagonisti insieme a noi delle idee sul futuro. Questo è il senso degli STATI GENERALI, una raccolta di contributi, riflessioni e ascolto.

Una giornata\evento sulla salute a conclusione di un breve percorso a partire da una nostra proposta base, aperta al confronto:

1.       Occorre per Livorno un Ospedale di nuova concezione di livello “provinciale” per stare in rete nella area vasta della sanità. Non è sufficiente una lunga e costosa ristrutturazione dell’esistente. Occorrono tempi certi e standard tecnologici elevati.

2.       Ospedale per acuti significa forte rete sul territorio, incremento dell’attività domiciliare e medicina di iniziativa. Una piattaforma di lavoro e contatto costante tra i Medici di Medicina Generale e gli Specialisti.

3.       Abbattere le liste di attesa aumentando l’utilizzo orario degli apparecchi diagnostici già in dotazione realizzando attività di lavoro sino alle ore 24 e anche attraverso un ruolo più forte di soggetti del terzo settore che possono offrire servizi convenzionati o a minor costo là dove sono più numerose le richieste e lunghe le attese.

Dunque una mobilitazione intellettuale. Un focus sulle idee migliori realizzabili per la nostra salute. Un percorso breve, anzi brevissimo a partire da queste idee base sulle quali far lavorare altrettanti tavoli, ed un confronto con l’assessore Saccardi. Ma vogliamo un confronto aperto, che non escluda nessuno perché noi abbiamo a cuore principalmente il futuro di questa città, e la salute del nostro intero territorio. Dovremmo sul tema Salute avanzare una sorta di “accordo di programma” simile a quello che ci ha visto protagonisti per il rilancio economico dell’area livornese, intrecciando con tutti i soggetti interessati e con la Regione un crono-programma che dia tempi certi ed investimenti ad un tassello fondamentale della rete della Costa rappresentato dal nostro nuovo Ospedale, ovunque si pensi di poterlo realizzare, poiché il luogo è secondario rispetto ai tempi ed alla qualità di ciò che occorre al nostro territorio”.

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