Visite guidate (gratuite) alla “Guerrazzi”
INFO 0586 - 89.45.63
Il 4 maggio, alle 16, la sede centrale della Biblioteca Labronica F. D. Guerrazzi, in collaborazione con la Coop. Itinera, aprirà le sue porte in concomitanza con l’apertura dei negozi del centro. (info per informazioni: biblioteca Labronica 0586 – 264.511 orario 8.30 – 19.30. Sabato solo la mattina. Coop Itinera 0586 – 89.45.63 orario 8.30 – 18.30).
Un operatore esperto farà da guida parteciperà all’iniziativa gratuita, accompagnando i visitatori in un percorso storico sulla nascita della biblioteca a Livorno, sul suo posseduto antico e moderno e sul suo funzionamento oggi. La Biblioteca Labronica, inserita all’interno del parco di Villa Fabbricotti, ha infatti un’interessante storia da raccontare. Nata ufficialmente nel 1952, ma inaugurata nella veste attuale nel giugno del 2003, dopo un importante intervento di restauro, svolge infatti la duplice funzione di biblioteca conservativa e di pubblica lettura. I suoi preziosi fondi, consultati da storici e studiosi spesso operanti fuori dai confini locali, testimoniano il lungo percorso nel tempio con cui la biblioteca si è andata costituendo e documentano la storia di Livorno e la storia d’Italia tutta, attraverso opere manoscritte, pubblicazioni a stampa, cartoline dell’epoca e fotografie per un totale di circa 140.000 pezzi. Tra i più importanti, si ricordano l’Encyclopedie di Diderot e D’Alembert e Dei delitti e delle pene di Cesare Beccaria, gli originali autografi delle Grazie del Foscolo, l’Autografoteca Bastogi, lettere e documenti manoscritti di Giacomo Leopardi, la collezione iconografica Oreste Minutelli comprendente oltre 4.000 stampe che testimoniano la nascita e la storia di Livorno.
Servizio essenziale per la vita sociale e civile della nostra città e presidio di democrazia fondata sulla libertà di espressione e sul confronto delle idee, da alcuni anni la Biblioteca Labronica, che in primis raccoglie, organizza e rende disponibili i prodotti della creatività e dell’ingegno, opera anche in direzione dei giovani, promuovendo eventi e mostre di target non soltanto storico, ma anche e soprattutto contemporaneo, conscia che la memoria culturale del territorio debba di continuo relazionarsi con il presente, senza il quale appare irrealizzabile il futuro della nostra città. Le biblioteche in generale e quella livornese in particolare costituiscono infrastrutture essenziali della conoscenza e della cultura tutelando la memoria culturale della nazione e del territorio offrendo a tutti occasioni di crescita personale e culturale. Ma le biblioteche sono anche luoghi aperti, gratuiti, alla portata di tutti. L’incontro avrà la durata di un’ora circa, a partire dalle 16.00. Il ritrovo è all’interno del parco, davanti al portone centrale dell’edificio. Alla fine della guida sarà possibile ritirare la tessera con la quale potere accedere al servizio di prestito libri secondo le procedure che saranno spiegate nell’occasione.
Le origini della Biblioteca Labronica (ossia livornese, dal latino Labro, -onis, porto ricordato da Cicerone, forse da collocarsi nei pressi di Castiglioncello) sono legate all’omonima accademia, istituita da Giuseppe Vivoli nel 1816 con l’approvazione del Granduca Ferdinando III di Lorena. Ebbe come scopo la promozione delle scienze, delle lettere e delle arti. Cessò la propria attività nell’ultimo decennio del secolo XIX. Si deve proprio all’iniziativa dei primi soci dell’Accademia Labronica la costituzione di una biblioteca sociale e la pubblicazione degli “Atti”. Nel 1840 la Biblioteca contava già 7.000 volumi, e tre anni più tardi, dato il considerevole incremento del patrimonio librario, fu aperta al pubblico quattro giorni alla settimana. Nel 1852 gli accademici donarono la Biblioteca al Comune, che accrebbe il fondo librario con acquisti, doni e acquisizioni di raccolte di privati e di istituzioni religiose soppresse, fra cui la biblioteca del repubblicano e scrittore livornese Francesco Domenico Guerrazzi. Accanto alle numerose collezioni di autografi e di manoscritti, tra le quali si trova la celebre raccolta Ugo Foscolo, la biblioteca conserva più di 600 volumi stampati a Livorno dal 1644 al 1900. Fra le prime edizioni di grande valore, da segnalare, sotto il profilo tecnico e scientifico, l’edizione livornese dell’Encyclopédie di Diderot e d’Alembert (1770-1779). Particolarmente importante è la Collezione degli eredi della famiglia Bastogi (dal Conte Pietro Bastogi e dal figlio Gioacchino, bibliofili e collezionisti di autografi), formata da 54.600 manoscritti (secoli XVI-XIX), tra i quali figurano molti autografi. Tra i personaggi, oltre ai letterati Giacomo Leopardi e Gabriele D’Annunzio, si segnala anche lo scienziato Galileo Galilei. Oltre all’Accademia Labronica, Livorno ha annoverato altri consessi scientifici. L’Accademia Venutiana, istituita nel 1751 da Filippo Venuti, ebbe come scopo principale la promozione e la diffusione della storia naturale, delle scienze dell’antichità e di temi di varia erudizione. Si trattava di una “colonia” dell’Accademia Colombaria di Firenze, delle cui adunanze, tenute in casa di Venuti e chiamate “Notti Labroniche”, è conservata memoria nel volume di Francesco Pera, Curiosità Livornesi. L’Accademia ebbe vita piuttosto breve, dal momento che dopo solo tre anni di vita, nel 1754, gli incontri cessarono. Venuti fu, in seguito, anche il promotore dell’Accademia dei Curiosi della Natura. Quest’ultima si ispirava, nel nome e nelle finalità programmatiche, all’antica omonima Accademia fondata in Germania nel 1652 da J.L. Bausch, con il compito di discutere ed indagare intorno a temi di carattere scientifico.
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