Fabi (Bancari) in attesa della riforma del Credito Cooperativo

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Dopo la riforma legislativa delle Banche Popolari, che impone a quelle con attivi superiori agli 8 miliardi la trasformazione in Società per Azioni, siamo in attesa di conoscere i termini della riforma delle BCC (Banche di Credito Cooperativo) il cui cammino è già stato tracciato a grandi linee da Banca d’Italia.
Il dibattito all’interno del settore è caldo, Federcasse (Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali ed Artigiane) non ha ancora definitivamente alzato il velo sulle proposte, circolano indiscrezioni sia sul nome della holding, che dovrebbe essere ICCREA SpA, sia di progetti diversi da varie Federazioni regionali o da poli di BCC. Questa situazione non sembra, al momento, vicina ad una soluzione autonoma, come auspicato da tutti, ed il rischio concreto è che potrebbe essere necessario un arbitro che decida il futuro del sistema del credito cooperativo. Arbitro che non potrà che essere rappresentato da Banca d’Italia e dal Governo, i quali segnerebbero la strada da seguire senza se e senza ma.
Quale che sia la soluzione, quello che è certo è che questa riforma non sarà indolore: la rilevante quantità dei crediti dubbi, lo stato di crisi di molte banche con governance non sempre all’altezza del livello di competitività richiesto da un mercato sempre più selettivo, imporranno una riorganizzazione non solo nominale degli istituti, ma una ricerca di maggiore efficienza, migliori controlli e competitività.
La storia e l’esperienza in questi riassetti ci fanno temere ricadute sui livelli occupazionali. Il settore occupa attualmente 37.000 addetti, di cui 3.400 in Toscana (circa 150 su Livorno e provincia), con il CCNL scaduto, le cui trattative che ci auguriamo riprendano nell’incontro di Roma del 17 p.v.(oggi per chi legge)
La Fabi, con le altre organizzazioni di settore, è al fianco dei lavoratori con il massimo impegno, nella convinzione che il sindacato restando unito sa dare dimostrazione di poter risolvere con determinazione ogni problema, come dimostrato in questi giorni con l’approvazione del Contratto Nazionale del settore ABI.

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