Zanzara tigre, riparte la prevenzione. Ecco come difendersi

Con l’approssimarsi della bella stagione, riparte la campagna per contrastare il più possibile la diffusione delle zanzare sul territorio comunale.
Secondo le ultime segnalazioni e rilevazioni effettuate dagli organi preposti e dall’Azienda Usl 6, la diffusione della zanzara tigre (Aedes Albopictus) è, anno dopo anno, in progressivo aumento. Da non trascurare comunque gli altri Culicidi, da sempre presenti nel nostro territorio, come la zanzara Culex Pipiens. E’ opportuno evidenziare che contro qualunque tipo di zanzara la lotta agli esemplari adulti (disinfestazioni) è del tutto insufficiente. Sono invece assolutamente indispensabili i trattamenti per eliminare le larve, che oltretutto hanno un minore impatto ambientale. Adottare tutta una serie di azioni preventive è quindi diventata una priorità per tutta la comunità. A tal proposito il Comune di Livorno ha affidato anche quest’anno ad Aamps, in collaborazione con l’Azienda Usl 6, uno specifico piano d’azione per l’eliminazione delle larve in ambito pubblico. Inoltre, dal 15 aprile è in vigore una specifica ordinanza comunale (la n. 36635 del 15/4/2014), emessa dal Sindaco di Livorno, che prescrive i comportamenti che cittadini, enti, aziende e lavoratori devono adottare per preservare la salute pubblica da ogni possibile conseguenza derivante dall’infestazione di zanzare, potenziali vettori di malattie infettive.

Il piano d’azione
Nel piano d’azione l’informazione alla cittadinanza riveste particolare importanza proprio perché l’apporto dei singoli cittadini nella lotta alle zanzare è assolutamente indispensabile. Il materiale informativo sarà diffuso nella maniera più capillare possibile, anche con l’affissione di manifesti nei quali sono riportati gli opportuni accorgimenti da adottare. Operatori di Aamps provvederanno a rilasciare periodicamente i prodotti anti-larva nei pozzetti e nelle bocche di lupo in prossimità dei marciapiedi, nei tombini, nei ristagni d’acqua, nei parchi pubblici e nelle aree a verde, nei giardini delle scuole, nonché nei cimiteri comunali.  Si tratta di sostanze a base di Pyriproxifen (inibitore della crescita) solubili ed effervescenti, a lento rilascio. A scopo sperimentale, in alcune zone della città con particolari caratteristiche ambientali, il trattamento prevede l’utilizzo di prodotti biologici a base di bacillus thuringiensis e bacillus sphericus (nuovo prodotto biologico in commercio dal 2013 la cui efficacia mostra una maggiore durata nell’ambiente trattato).
La lotta agli esemplari adulti sarà effettuata esclusivamente nelle aree dove risulterà superata la soglia di tolleranza, in casi comunque eccezionali, quali grosse infestazioni, o qualora fossero segnalati casi di malattie contratte in paesi tropicali che possono essere trasmesse dalla zanzara tigre o da altre specie di Culicidi. Gli interventi mirati saranno eseguiti su richiesta dell’Ufficio Strategie Ambientali del Comune previo parere dell’Azienda Usl 6. Monitoraggio: a cadenza periodica sarà effettuato il monitoraggio delle colonie di zanzara tigre e delle altre specie presenti sul territorio comunale, tramite prelievi (pescate) di acqua stagnante e relativi esami microscopici in laboratorio. AAMPS collocherà 6 speciali trappole in zone appositamente prescelte per la cattura di zanzare adulte da studiare.

I numeri per le segnalazioni
Per le segnalazioni dei cittadini è attivo il numero verde di AAMPS 800.031.266. E’ comunque disponibile anche l’ufficio Ambiente del Comune di Livorno (tel. e fax 0586/820.196).

Le prescrizioni che ogni cittadino deve osservare
Vanno evitati trattamenti adulticidi al solo scopo preventivo, in quanto assolutamente inefficaci se non per un breve lasso di tempo. Inoltre queste disinfestazioni recano danno all’ambiente e selezionano popolazioni di zanzare resistenti ai comuni insetticidi.
Si raccomanda invece di collocare ogni 7-10 giorni pasticche (o granuli) effervescenti antilarvali all’interno dei tombini e dei pozzetti presenti nelle proprietà private, in giardini, orti e fontane, seguendo attentamente le indicazioni riportate sui foglietti presenti nelle confezioni. Questi prodotti sono disponibili in farmacia e in altri esercizi commercial. L’efficacia del filo di rame per inibire lo sviluppo delle larve è perlomeno dubbia.

 Altre indicazioni prescritte nell’ordinanza comunale.
Evitare l’abbandono di oggetti e contenitori, di qualsiasi natura e dimensione, dove può raccogliersi acqua piovana. Svuotare e pulire i contenitori utilizzati all’interno delle proprietà private (sottovasi, secchi, annaffiatoi, bidoni, ecc.) almeno una volta ogni 5-6 giorni, disperdendo l’acqua sul terreno. Nel caso in cui sia indispensabile fare uso di riserve d’acqua in contenitori per l’irrigazione o per altri usi, coprirli con zanzariere ben tese o con coperchi a tenuta ermetica. Svuotare i sottovasi o utilizzare ogni 7-10 giorni i prodotti antilarvali. Introdurre nelle fontane ornamentali e nelle vasche pesci rossi o gambusie (predatori delle larve). Controllare che le grondaie non siano ostruite e che l’acqua possa defluire rapidamente. Avvisare gli enti preposti della presenza di eventuali larve o focolai in punti in cui è particolarmente difficile l’intervento del singolo cittadino. Nei cimiteri non lasciare vasetti inutilizzati; dove possibile, usare argilla espansa o sabbia che impediscono il ristagno; cambiare frequentemente l’acqua dei vasi utilizzando fiori freschi, avendo cura di pulire accuratamente i recipienti, riponendo capovolti gli annaffiatoi e gli altri contenitori utilizzati per il trasporto dell’acqua.

LA ZANZARA TIGRE (AEDES ALBOPICTUS)

Come si riconosce? E’ una piccola zanzara (4- 10 mm di lunghezza) definita “tigre” per la colorazione nera con una banda bianca che attraversa longitudinalmente la parte superiore del torace e alcune evidenti fasce bianche che caratterizzano il corpo e le zampe.

Quando è attiva? In genere vola da maggio ad ottobre e si sposta poco (fino a 100 metri). Può percorrere distanze maggiori se trasportata dal vento o passivamente da autoveicoli: ciò ha permesso la sua larghissima riproduzione. Sverna allo stato di uovo resistendo alle basse temperature ed ai prodotti chimici che si usano per le comuni zanzare rendendo inutili i trattamenti invernali. Le uova si schiudono solo se sommerse dall’acqua e in presenza di particolari condizioni ambientali di temperatura (circa 10-15 °C), umidità e ore di luce (non meno di 11). E’ la femmina di Aedes Albopictus che punge l’uomo e gli animali a sangue caldo per compiere il pasto necessario a completare il ciclo biologico. Lo fa prevalentemente durante le ore diurne, generalmente in tarda mattinata e all’aperto, a differenza della Culex che ha un’attività prevalentemente notturna. Poi si riposa all’ombra e al fresco tra la vegetazione.

Cosa può causare? La presenza della zanzara tigre nel nostro territorio costituisce un importante problema di sanità pubblica perché, con la sua puntura, è in grado di trasmettere alcune malattie virali di origine tropicale come la Dengue, la Chikungunya e la Febbre Gialla. Per infettarsi la zanzara tigre ha a sua volta bisogno di pungere una o più persone che hanno contratto queste patologie nei paesi tropicali. A riprova di ciò, una epidemia di Chikungunya, trasmessa da questa zanzara, si è già verificata in Italia, per la precisione in Emilia Romagna, nell’estate del 2007 con circa 270 casi autoctoni accertati ed è stata causata dalla presenza nella zona di alcune persone affette da Chikungunya, contratta in India. Ma a prescindere dalla capacità vettoriale la zanzara tigre provoca con la sua puntura un intenso prurito e, a differenza delle altre specie di zanzara presenti da sempre sul nostro territorio, può pungere ripetutamente la stessa persona, e provocare, in soggetti particolarmente sensibili, importanti risposte allergiche, che richiedono a volte l’intervento del medico.

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