Terme del Corallo, è partito il restauro del Padiglione Mescita. I dettagli

Dopo il recupero del parco (14 mila metri quadri di area a verde) si passa alla parte strutturale

Primo intervento su edifici del complesso delle Terme del Corallo, l’antico stabilimento termale delle “Acque della Salute”. Dopo il recupero del parco (14 mila metri quadri di area a verde) inaugurato nel giugno dello scorso anno, si passa alla parte strutturale. Si è aperto infatti il cantiere per procedere alla messa in sicurezza del Padiglione Mescita, una delle sale più belle del complesso, in cui restano evidenti i decori floreali, tipici dello stile liberty dell’intera struttura. I lavori prevedono – come già annunciato – il totale rifacimento della copertura del Padiglione che verrà ricreata rispettando i criteri e i materiali originari. Un intervento complesso e articolato dunque di recupero conservativo. Al momento si sta procedendo alla demolizione e rimozione dei vecchi manufatti, poi verrà realizzata una nuova copertura con la posa in opera di capriate del tipo “a cavalletto con il monaco” e travi in legno di abete trattato; quindi si a passerà all’impermeabilizzazione e copertura di tegole. Ammonta a 168.796 euro l’importo dell’intervento che è stato appaltato alla ditta Macchia di Collesalvetti. I lavori dovranno terminare entro il prossimo 29 luglio.

Cenni storici –  Il complesso delle Terme della Salute, la cui costruzione iniziò nel 1903 su progetto dell’ing. Angiolo Badaloni, fu inaugurato il 31 luglio 1904. La struttura ebbe subito un notevole successo, incrementando la fama turistica della città, all’epoca all’avanguardia in Europa per le villeggiature legate ai bagni di mare. Il grande stabilimento, in stile liberty, costituito da un padiglione principale, collegato agli adiacenti fabbricati da un porticato e da altre piccole costruzioni sparse nel grande parco, fu attivo fino alla vigilia della seconda guerra mondiale. Il progetto delle opere a verde è attribuibile a un giardiniere che in quel periodo lavora per il Comune di Livorno, Pietro Paoletti il quale è anche l’esecutore materiale della sua realizzazione. L’area rimane di proprietà comunale fino al 1919, quando è acquistata dalla famiglia Chayes, industriali livornesi del corallo. Negli anni ’40, lo stabilimento viene chiuso per parziale esaurimento del bacino idrico. Dopo la guerra il complesso è ceduto alla Società “Corallo Acque della Salute” che lo converte all’uso industriale, imbottigliandovi bibite ed acque minerali. In seguito diviene proprietà della Coca-Cola che produce bevande fin quando la falda non risulta inquinata. Nel 1968 un incendio devasta il grande padiglione, che da qualche tempo è stato trasformato in sala da ballo; infine nel 1982, la costruzione del Cavalcaferrovia ne oscura il grande prospetto liberty, determinando il definitivo abbandono del complesso. Le aree sul retro dell’edificio principale sono usate, fino a tutti gli anni ’90, come zona di deposito e stoccaggio.
Nel 2005 un pool di costruttori livornesi acquista l’area e presenta un piano di trasformazione urbana che prevede la realizzazione di 6 stabili per civile abitazione nella parte nord del complesso con l’impegno a cedere all’Amministrazione Comunale gli edifici monumentali dell’ex-stabilimento termale, insieme ad un contributo economico per i primi interventi di messa in sicurezza delle costruzioni e del parco. Nel 2010 iniziano i lavori di costruzione delle palazzine. Nel 2011 il Comune di Livorno approva il progetto esecutivo per il recupero del Parco delle Terme della Salute, riguardanti le zone a Nord ed ovest rispetto all’edificio principale.

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