Premi ai dirigenti comunali? “I dipendenti valutino i capi”

di letizia

Uno dei punti principali della mozione presentata dal Movimento 5 stelle riguardo la modifica dei criteri generali dello Statuto comunale sull’ordinamento degli uffici chiede che siano cambiati i metodi relativi all’assegnazione dei cosiddetti premi di risultato. “La mia proposta – ha affermato ieri durante la riunione della prima commissione consiliare il consigliere di maggioranza Francesco Bastone – di fare avere dei premi ai dipendenti che hanno dato il loro aiuto andando al di là delle loro strettissime competenze. Dal punto di vista dell’ente potrebbe servire a spronare tutti coloro che lavorano in Comune a ideare qualcosa di buono”. Sempre rispetto alla modo di premiare i comunali, un altro dei cambiamenti proposti dall’ex capogruppo riguarda i criteri per l’assegnazione dei bonus e la valutazione dell’operato dei dirigenti: “Trovando le forme più opportune, magari in accordo con le sigle sindacali – ha continuato Bastone – si potrebbe provvedere alla creazione di una scheda valutativa, anonima, attraverso la quale i dipendenti possano dare un parere sul lavoro svolto dai dirigenti e per le posizioni organizzative”. A oggi il sistema di valutazione delle performance dei lavoratori comunali, introdotto nel 2009 con la legge 150, che prende il nome dal parlamentare di Forza Italia Renato Brunetta, prevede che, come ha spiegato ieri Vittorio Pasqui, responsabile del settore controllo e gestione, ogni tre mesi sia valutato l’avanzamento degli obiettivi predisposti dall’amministrazione comunale. Tale sistema viene applicato non solo per la dirigenza ma anche per le figure intermedie e i dipendenti: da una parte si ha una valutazione dell’attività, dall’altra il vaglio del comportamento. Si tratta tuttavia di un sistema ‘a cascata’, dai dirigenti verso i dipendenti, che i pentastellati hanno l’intento di far modificare. Elisa Amato (Forza Italia) tuttavia invita a non fare solamente “una valutazione interna ma pensare a uno strumento che possa coinvolgere e prendere in considerazione anche l’utenza”.
Open data: I cosiddetti ‘dati aperti’ sono informazioni liberamente accessibili che possono essere messe a disposizione anche dalle varie amministrazioni. Uno degli obiettivi delle linee di mandato, in tema di innovazione, dell’amministrazione Cinque stelle è la creazione di un portale dove poter inserire, e consultare, dati riguardanti i vari settori (per esempio su traffico, viabilità, lavori pubblici). “Stiamo scegliendo la tipologia di licenza con la quale mettere a disposizione i dati – ha spiegato l’assessore con delega all’innovazione Francesca Martini – pensiamo a una licenza di tipo virale che permetta il libero passaggio di informazioni, così come accade per la filosofia dell’open source”.

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