Porta a Mare, un asilo tra i progetti dei cittadini

La riconversione della circoscrizione 3 ha ottenuto il maggior numero di proposte per la precisione 14

di letizia

Sono 41 i progetti presentati nell’ambito de “Il futuro è dietro la Porta…. a Mare”, il percorso partecipativo, partito nel febbraio scorso e che ha coinvolto anche i bambini del circolo scolastico Brin-Dal Borro, riguardante lo sviluppo dell’area di Porta a Mare e dei vicini quartieri Borgo Cappuccini, Borgo San Jacopo e San Jacopo in Acquaviva. finanziato dalla Regione Toscana, da cui sono arrivati 40.000 euro e dal Comune di Livorno, che ne ha stanziati 8.800. Delle 41 proposte progettuali arrivate, oltre la metà interessano il quartiere di san Jacopo e san Jacopo in Acquaviva, i progetti che riguardano Borgo Cappuccini sono 7, 6 sono proposte specifiche per Porta a Mare, 4 per il lungomare. Quasi la metà, anche in questo caso, interessano la vita di quartiere, 7 proposte riguardano la mobilità, 6 la riqualificazione urbana. È stata tuttavia la riconversione della circoscrizione 3 che ha ottenuto il maggior numero di proposte, per la precisione 14: si va dalla creazione di uno spazio per le attività del quartiere, a un laboratorio per il recupero e la diffusione della cultura del territorio, un asilo, una scuola di pittura, un luogo dove poter fare musica o da destinare ai giovani o da utilizzare per il cosiddetto invecchiamento attivo. “È poi molto sentito – ha affermato Daniele Mirani della Simurg Ricerche, l’azienda di consulenze che ha seguito fin dall’inizio il percorso partecipativo – il problema della riqualificazione di via Montebello, strada molto trafficata che andrebbe secondo tanti ripensata anche sotto il profilo della viabilità”.
Conclusa la fase di presentazione, inizierà ora quella che prevede la valutazione dei progetti presentati: “Tutte le idee avanzate, che coinvolgono la totalità degli assessorati, potrebbero essere accettate – ha affermato la vicesindaco Stella Sorgente – ci sono progetti che saremmo in grado di accogliere subito, altri invece potranno essere inseriti nel Documento unico di programmazione, mentre per le proposte che invece non verranno accettate ne saranno spiegate pubblicamente le motivazioni, così come è previsto dalla legge regionale sulla partecipazione”. Ciononostante non sono mancate critiche da parte dell’opposizione rispetto ai pochi partecipanti: secondo i dati forniti della Simurg ricerche sono state circa 250 le persone che hanno preso parte agli incontri. Per Marco Cannito si tratta di numeri irrisori rispetto alle aspettative: “Non vorrei poi – ha aggiunto il consigliere di Città diversa – che la montagna partorisse un topolino, facendo qua e là solo qualche giardinetto e rimandando i progetti più ambiziosi”. Alessio Ciampini (Pd) ha puntato invece il dito sulla piattaforma Airesis usata per la consultazione: ”se la partecipazione deve diventare la riunione di un gruppo di attivisti o il fare proposte che servano da paravento all’amministrazione usando una piattaforma creata dal Movimento 5 stelle, ciò mi crea alcune preoccupazioni sul rapporto tra partecipazione e istituzioni e anche sul ruolo di noi consiglieri”.

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