Atti vandalici, parla l’assessore
Il Comune di Livorno ha affidato lavori di ripristino di alcuni arredi pubblici danneggiati per un totale di 15 mila euro. I primi lavori che verranno realizzati a breve riguardano via della Madonna, piazza Giovine Italia, piazza Attias e via Magenta.
In via della Madonna, nel tratto pedonalizzato compreso fra via Grande e viale degli Avvalorati, sono stati gravemente danneggiati gli arredi in marmo bianco di Carrara: mancano tre panchine e tre colonnini che saranno ripristinati.
In piazza Giovine Italia, i vandali hanno distrutto una seduta in pietra di Trani, appartenente a un gruppo di panchine collocate di fronte all’Istituto Nautico. Verrà dunque ripristinata la panchina con il reintegro di una nuova lastra di seduta.
Davvero inaccettabile poi lo stato in cui versa la grande scultura “A” disegnata e donata alla città dall’artista Renato Spagnoli in piazza Attias (A evocativa di Attias): graffiata, scarabocchiata con pennarelli indelebili, danneggiata dall’uso scorretto che ne fanno bambini e ragazzi, che la usano come scivolo e addirittura come pista di skate. Il Comune, oltre a risanare la scultura e riverniciarla, dovrà ripristinare anche alcune panchine della piazza dalle quali sono state divelte le doghe di mogano.
In via Magenta saranno posizionate quattro panchine in metallo, in sostituzione di quelle danneggiate.
L’assessore scrive alla città – La lettera aperta dell’assessore ai lavori pubblici e arredo urbano Alessandro Aurigi rivolta ai cittadini contro il vandalismo e l’uso improprio degli arredi urbani: “I primi soldi guadagnati sono quelli risparmiati”, recita un detto popolare . E mai frase fu più adatta per inquadrare ciò che riguarda il tema dell’arredo urbano della città di Livorno. Poche settimane fa, la cronaca locale ha riportato la notizia del danneggiamento dell’altalena dedicata all’utilizzo da parte dei bambini con disabilità motoria nel neonato Parco Inclusivo, posto all’interno dell’ex “Parterre”. Sorprende come in sole due settimane dall’inaugurazione del parco, l’uso improprio da parte dei bambini normodotati abbia finito per danneggiarla, sovraccaricando troppo la struttura nell’indifferenza di alcuni genitori, e rendendola così inutilizzabile per quelli stessi bambini per i quali era stata realizzata e che non possono usufruire degli altri giochi. Capita poi che l’amministrazione comunale si trovi a dover spendere la non irrilevante cifra (in questi tempi di tagli) di circa 15mila euro per finanziare diversi interventi di ripristino e/o sostituzione di elementi di arredo urbano distrutti o danneggiati dagli atti vandalici dei cittadini. Panchine demolite, dissuasori divelti, colonnini di marmo frantumati, elementi di legno rimossi, sculture e sedute graffiate, scarabocchiate o usate come skatepark. L’uso improprio da un lato ed il puro e semplice vandalismo dall’altro, sono purtroppo modalità comportamentali molto diffuse nella nostra città che contribuiscono inesorabilmente a danneggiare il patrimonio esistente e, quindi, a squalificare lo spazio pubblico complessivo a disposizione della Comunità. Pensare a Livorno come ad un “bene comune” di cui tutti i cittadini possano andare fieri, significa riscoprire il senso di attaccamento alle cose di tutti, perché pagate con i soldi della comunità e che tutti dovremmo curare, difendere e preservare come gli oggetti che si trovano dentro le nostre abitazioni private.
Come assessore delegato all’arredo urbano e al verde pubblico sento di dover lanciare un appello a tutti i cittadini chiedendo loro non solamente il dovuto rispetto del nostro patrimonio, ma che si facciano carico, assieme all’Amministrazione, di vigilare su di esso, non consentendo che siano danneggiati gli arredi urbani, il verde, o che si sporchi con disinvoltura e sdegno gli spazi comuni.
Trattare i luoghi pubblici in maniera opportuna contribuisce non solo a vivere in un ambiente più bello e più sicuro, e quindi con una maggiore qualità della vita, ma consente di non sprecare risorse pubbliche, che in questa fase storica sono davvero contingentate, per rimediare all’indifferenza di chi non ama Livorno. Per danni causati da pochi finiscono per pagare tutti i cittadini, un’inaccettabile spreco di denaro che potrebbe essere destinato ad altri obiettivi di miglioramento e di riqualificazione della nostra città. Questo rappresenta una profonda ingiustizia contro la quale dobbiamo riscoprire il nostro essere Comunità, semplicemente agendo con buonsenso perché “preservare è meglio che ricomprare”. Come cittadini innamorati di Livorno non possiamo più consentire che prevalga l’indifferenza verso tutto quello che è il bene pubblico oppure questo atteggiamento ricadrà inesorabilmente, prima o poi, direttamente sul portafoglio e sulla qualità della vita di tutti noi, senza distinzione alcuna. Grazie in anticipo per la futura collaborazione”.
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