Onorificenza a Sonia la vigilessa scomparsa
Si è svolta martedì 1° luglio, nella sala consiliare del Comune, la cerimonia per il 269° anniversario della fondazione del Corpo di Polizia Municipale di Livorno. Sono intervenuti il sindaco Filippo Nogarin e il Comandante della Polizia Municipale Riccardo Pucciarelli. Ma più che aria di festa, l’atmosfera è stata quella della commemorazione. Con un lunghissimo applauso i colleghi hanno voluto ricordare la vigilessa Sonia Casini, scomparsa un mese fa dopo una lunga lotta contro la malattia.
Il ricordo di Pucciarelli – “In occasione della celebrazione della fondazione del Corpo, vengono tradizionalmente consegnate le onorificenze. Ho pensato quest’anno di assegnare tale riconoscimento alla memoria della collega Sonia Casini, che ci ha recentemente lasciato. Le motivazioni stanno scritte nell’atto con il quale viene assegnato il riconoscimento: quello è l’aspetto formale, che ha sicuramente una valenza istituzionale di rilievo. Poi, molto meno formalmente, c’è l’affetto che tutti noi vogliamo esprimere a Sonia e ai suoi familiari. Sonia è stata una donna forte. Ha combattuto per lungo tempo con il male, conservando sempre vivo lo spirito stupendo di amore per la vita e per le persone care, di attaccamento e passione per il proprio lavoro, incredibili in una persona provata dalla sofferenza ma mai vinta nell’animo. In questo modo ha attraversato tanti e tanti anni di lavoro, innamorata della sua professione, assumendo poi, nel tempo, responsabilità importanti in uffici complessi e fondamentali per la vita di un Corpo di Polizia Locale. E anche quando le forze sembravano non aiutarla a sufficienza, beh, comunque la preoccupazione, la cura per il “suo” ufficio, non venivano mai meno. Abbiamo inteso organizzare una cerimonia molto semplice, ma non per questo priva di significato, certamente per i tempi tecnici che ci siamo trovati a dover gestire, ma anche con la consapevolezza che il ricordo, per essere significativo, non ha bisogno di orpelli e che il comune sentire di tutti noi verso un impegno sempre costante e fattivo può ben rappresentarsi ovunque ed in qualunque forma”.
Lo spirito di squadra – “Come ogni modello organizzativo – ha detto il comandante nel suo lungo intervento – non può prescindere dall’elemento umano, dall’insieme di uomini e donne che compongono il Corpo. A loro va il mio saluto ed il mio ringraziamento per quanto hanno fatto e per tutto quello che ancora riusciranno a fare, sempre con spirito di servizio, onestà e dedizione, svolgendo una professione difficile, a volta avara di gratificazioni ma che deve rendere fieri ed orgogliosi di indossare una uniforme con una storia così lunga alle spalle. Sicuramente dovremo essere capaci di mostrare una tensione positiva al miglioramento, non accontentarci di quello che siamo ma cercare di renderci sempre migliori, più attenti ai bisogni ed alle necessità della città e dei cittadini che in essa vivono ed avendo sempre ben presente il nostro riferimento, da cui mai potremmo prescindere, il rispetto della legge. Ma sono sicuro che il Corpo avrà la capacità e la voglia di misurarsi con tutto quello che rappresenterà il domani della professione, positivamente rivolti al futuro quindi, confortati dal bagaglio di esperienza e professionalità nel ricordo anche di tutti i colleghi che hanno indossato questa uniforme”.
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