Comune, nuove regole per i dipendenti: su internet per lavoro e niente regali
di gniccolini
Nuove regole per i dipendenti comunali. A sancirle è la delibera della Giunta Comunale numero 28 del 30 gennaio 2014. Un decalogo di oltre 20 pagine (consultabili e scaricabili da tutti sul sito del Comune di Livorno sotto la pagina della Giunta/Atti della Giunta) che mette davanti gli assunti di Palazzo Civico (oltre 1.000 dipendenti) alle loro responsabilità.
Tra le norme deliberate dai cinque votanti presenti sui nove aventi diritto della Giunta (Cosimi, Picchi, Roncaglia, Nebbiai, Tredici, Bernardo) c’è anche quella che regolamenta l’uso della rete internet solo ed esclusivamente a scopo lavorativo. Niente facebook è dunque facilmente intuibile dalle carte durante l’orario di lavoro, niente shopping online, niente giochi multiplayer o cose simili insomma. Al lavoro, dice la delibera, si deve in sostanza solo e soltanto lavorare.
Ma le regole impongono altri divieti. Come quello di ricevere o fare regali “importanti”. “Il dipendente non accetta – si legge nei fogli firmati dagli assessori e dal sindaco – per sé o per altri, regali o altre utilità, salvo quelli d’uso di modico valore effettuati occasionalmente nell’ambito delle normali relazioni di cortesia”. E ancora: “Il dipendente non accetta, per sé o per altri, da un proprio subordinato regali o altre utilità, salvo quelli d’uso di modico valore. Il dipendente non offre regali o altre utilità a un proprio sovraordinato, salvo quelli d’uso di modico valore (150 euro, inteso quale valore economico complessivo raggiungibile nell’arco dell’ anno)”.
Ma non finisce qui. C’è anche l’obbligo di dichiarare di appartenere ad associazioni ed organizzazioni in maniera “tempestiva” come si legge nella delibera, “a prescindere dal loro carattere riservato o meno, i cui ambiti di interessi possano interferire con l’attività di ufficio (…) Il presente comma – viene evidenziato – non si applica all’adesione a partiti politici o sindacati”.
Ma la Giunta entra nel merito anche dei rapporti privati. “Nei rapporti privati – si legge nelle carte comunali – comprese le relazioni extra lavorative con pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni, il dipendente non sfrutta né menziona la posizione che ricopre nell’amministrazione per ottenere utilità che non gli spettino e non assume nessun comportamento offensivo da cui può conseguire la perdita di prestigio della pubblica amministrazione”.
Un’altra norma di fondamentale importanza introdotta lo scorso 30 gennaio è quella relativa ai conflitti di interessi e alla trasparenza. “Il dipendente si astiene dall’adozione di decisioni o attività che possano coinvolgere interessi propri – spiega la delibera- ovvero dei suoi parenti, affini entro il secondo grado, del coniuge o di conviventi, oppure di persone con le quali abbia rapporti di frequentazione abituale oppure di soggetti o organizzazioni con cui egli o il coniuge abbia una causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito significativi”.
Insomma un vero e proprio vademecum da seguire, una sorta di manuale del “Perfetto dipendente pubblico al servizio del cittadino”, che da oggi dovranno seguire coloro i quali sono alle dipendenze di Palazzo Civico.
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