L’assessore al sociale ricorda la tragedia di Pian di Rota

Sette anni fa, il 10 agosto del 2007, il tragico rogo, causato da un incendio divampato nella baracca dove dormivano, che costò la vita a quattro bambini rom: Eva, Danchiu, Nengi e Lenuca (i primi tre erano fratelli).
Si trattò di un avvenimento che scosse non solo la città, ma tutta la comunità nazionale.
Il Comune di Livorno, come ogni anno, ha voluto commemorare il triste evento con un mazzo di fiori in ricordo dei bambini.
E’ stata l’assessore al sociale, Ina Dhimgjini, a voler deporre personalmente i fiori, questa mattina al cimitero comunale della Cigna.
In realtà nel nostro cimitero è rimasta solo la salma del piccolo Lenuca, in quanto i resti dei tre fratellini Eva, Danchiu e Nengi per volontà dei familiari sono stati traslati il 6 maggio di quest’anno, per essere portati a Vicerd, in Romania, dove si sono trasferiti i genitori (anche se la mamma momentaneamente è sempre in città perché sta facendo una terapia medica).
L’assessore Dhimgjini ha voluto manifestare la vicinanza dell’Amministrazione comunale ai familiari e all’intera comunità Rom, e l’impegno del Comune affinché sia fatto tutto il possibile perché eventi del genere non abbiano a ripetersi, nella speranza che il ricordo dei quattro bambini rimanga sempre vivo nel cuore di tutti.

 Buongiorno Livorno ricorda la tragedia di Pian di Rota
Sette anni fa, nella notte fra il 10 e l’11 agosto 2007, quattro bambini di etnia rom persero la vita nel rogo di Pian di Rota alla periferia nord di Livorno. Menji, Lenuca, Daciu ed Eva, questi erano i loro nomi. Avevano tutti fra i 4 e gli 11 anni. La maggior parte dei nostri concittadini ha dimenticato questa tragedia, o la ignora. Sensazione confermata ogni volta che sentiamo esprimere ad alta voce, anche dalle nostre parti, pensieri cattivi nei confronti degli “zingari”, spesso condizionati dai pregiudizi e dagli stereotipi in parte alimentati dai media e dalle istituzioni. Qualcuno invece non dimentica: è, in fin dei conti, un piccolo segno di umanità accompagnato dalla speranza di favorire “anticorpi” in una società sempre più orientata verso il disprezzo e il rancore verso l’altro, specie se oppresso e povero. “Restiamo Umani”…

Il presidente di Buongiorno Livorno
Stefano Romboli

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