Gas, gara di assegnazione. Incertezze sul futuro

Nella mattinata di  lunedì 21 settembre, a Palazzo Comunale si è tenuto un incontro tra l’Amministrazione comunale, rappresentata dall’assessore al lavoro Francesca Martini, e i rappresentanti dei sindacati dei chimici (Filtem Cgil, Femca Cisl, UilTec, Usb Lavoro privato) in merito alle procedure relative alla prossima gara per l’assegnazione del servizio di Distribuzione Gas, il cui bando dovrebbe partire entro la fine dell’anno.

Il tavolo era stato chiesto dai lavoratori, preoccupati per la salvaguardia delle garanzie relative ai loro rapporti di lavoro. Sarà infatti il Comune di Livorno a dover predisporre il bando di gara per tutto l’ambito territoriale (i comuni della provincia), ma attenendosi alle prescrizioni stabilite dalla normativa.
“La materia ha una regolazione normativa che si è susseguita nel tempo – ha detto l’assessore Francesca Martini – e il problema che emerge è che dovrebbe essere fatta una “gara d’ambito” in base al decreto Letta in materia di gas, ma nel frattempo è subentrato il “Jobs Act” a regolare alcuni aspetti normativi, che se fosse applicato nel caso concreto potrebbe comportare addirittura il licenziamento dei lavoratori e una riassunzione a “tutele crescenti”.

La questione è come garantire continuità nei rapporti di lavoro e soprattutto nei diritti, in particolare le garanzie previste dall’art. 18.

“Il Comune è molto preoccupato – ha detto l’assessore Martini – perché dovrà applicare il testo di un bando-tipo predisposto dall’Autorità per l’Energia elettrica il Gas e il sistema idrico http://www.autorita.energia.it/it/che_cosa/presentazione.htm#anchor1 , emanato prima dell’entrata in vigore del Jobs Act, e ad oggi non ci sono stati chiarimenti in proposito. Sono anche preoccupata perché l’Autorità è un organismo di tipo esclusivamente tecnico, e quindi è opportuno che la questione sia portata all’attenzione della politica”.

Il Comune di Livorno scriverà quindi al Governo (sia al ministero dello Sviluppo Economico che al ministero del Lavoro) e al Presidente della Regione.
Al più presto è anche prevista la convocazione di una commissione consiliare.

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