Termovalorizzatore fermo per 4 settimane

Per i dipendenti di Aamps è un “vecchietto” arzillo e vivace. Per i livornesi è l’impianto che ha contributo, in modo determinante, a non fare mai registrare sul territorio comunale un’emergenza rifiuti. Ci riferiamo al termovalorizzatore del Picchianti che, nel rispetto delle linee-guida dell’Unione Europea, ha registrato performance eccellenti nell’ottica complessiva di considerare e gestire i rifiuti come una risorsa (materia prima o fonte di energia), ridurre la produzione di rifiuti, azzerare lo smaltimento in discarica. E proprio in tal senso la città di Livorno si attesta ai vertici delle graduatorie europee conferendo in discarica solo l’11,3% dei rifiuti prodotti in città (9.836 tonnellate nel 2013).
A fine marzo sono cominciati i lavori di manutenzione ordinaria programmata (termineranno a maggio), con le varie attività organizzate in modo tale da limitare i tempi della fermata totale (previste 4 settimane). Complessivamente si tratta di un’operazione strategica e fondamentale per dare continuità di esercizio all’impianto, assicurare la massima efficienza nella produzione di energia elettrica e garantire il livello di qualità delle emissioni, fino ad oggi sempre abbondantemente al di sotto dei limiti di legge. Solo per fare un esempio, il TVR di Livorno determina un impatto ambientale pari a quello di 140 autovetture a fronte di una produzione di energia elettrica utile al fabbisogno di circa 33.000 abitanti. Ciò sta a significare che l’impianto produce emissioni nell’atmosfera quanto lo 0,145% delle autovetture presenti a Livorno (fonte ISTAT parco autovetture: 96.000) e produce energia per il 22% della popolazione che vi risiede.
Un altro aspetto fondamentale: al termine dei lavori l’azienda sarà in grado di autoalimentare le attività svolte al “Picchianti” grazie all’energia elettrica prodotta sia attraverso il TVR sia con il fotovoltaico (andrà in regime di autoconsumo), continuando ad immettere nella rete Enel ulteriori quantitativi di energia. L’operazione consentirà ad Aamps di risparmiare circa 400.000 €.
La longevità dell’impianto di termovalorizzazione è frutto delle metodiche e scrupolose attività di “restyling” che periodicamente sono state programmate e realizzate dai tecnici e dagli ingegneri di Aamps in accordo con il Comune di Livorno. Dall’ultima fermata per manutenzione, nel 2012, sono passati 16 mesi, durante i quali il TVR è stato in funzione per 487 giorni, rimanendo fermo solo 4,5 giorni. In questo periodo di tempo la valorizzazione energetica di 108mila tonnellate di rifiuti urbani (provenienti da Livorno e da altre aziende dell’Ato Costa) ha prodotto energia elettrica pari 53.128,8 MWh, con un’efficienza di funzionamento nella produzione di energia del 97,77%. Ciò ha garantito alle casse di Aamps un ricavo complessivo di circa 4.300.000 €. Ora è prevista la fermata per le manutenzioni già programmate e i rifiuti saranno temporaneamente conferiti ad altri impianti dell’Ato Toscana Costa. Il costo complessivo degli interventi ammontano a circa € 1.700.000. Con l’obiettivo di garantire alla cittadinanza l’accesso ai dati aziendali, nel sito internet di Aamps (www.aamps.livorno.it) sono pubblicati i dati quindicinali e mensili relativi sia alle emissioni in atmosfera sia alla produzione di energia elettrica.
Nel frattempo proseguono spedite tutte le attività ordinarie e straordinarie sul fronte dei servizi al cittadino per il mantenimento e il miglioramento della pulizia, l’igiene e il decoro della città.
Tra queste spiccano gli interventi del programma “Tiriamo a lucido Livorno”, i cui prossimi appuntamenti sono in programma per la metà di aprile. Così come è in corso l’avvio di un’ulteriore tappa per l’estensione della raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta. La campagna di comunicazione procede spedita e il 28 aprile il servizio sarà avviato, dopo il successo ottenuto nel rione Venezia (90,4% di raccolta differenziata), anche nelle zone Porta a Terra Padula, Firenze-Enriques e il completamento di Via P. Pisana. L’obiettivo è di allargare questa modalità di raccolta, arrivando a coinvolgere 23.000 livornesi entro febbraio 2015.

 

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