Esselunga più case, il piano in Comune
L'arrivo in città della catena di Caprotti, in via Boccaccio, aprirebbe la strada a 200 posti e alla costruzione di alloggi da destinare anche all'emergenza abitativa
di letizia
L’amministrazione comunale, per quanto riguarda il commercio, punta alla valorizzazione dei cosiddetti negozi di vicinato e del Mercato centrale in modo così da arrivare alla costruzione di un centro commerciale urbano da contrapporre al Nuovo centro e a Porta a Terra.
Ma non solo: tra le proposte fatte dall’assessore Aurigi nella mattina di giovedì 1° ottobre durante la quarta commissione consiliare (Assetto dl territorio), dove era in programma la discussione sulla revisione del piano strutturale, c’è anche lo sviluppo di nuove aree fieristiche e riservate alle esibizioni, attualmente non presenti in città, la creazione di zone da riservare agli spettacoli viaggianti, che potrebbero portare ricadute sotto il piano economico e soprattutto la localizzazione di attività di svago e divertimento per giovani, da insediare al Porto mediceo o alla Stazione marittima: “Per adesso sono solamente idee – ha commentato l’assessore – si dovrà capire poi in un secondo momento quali saranno percorribili”.
Marco Valiani (Livorno bene comune) pur condividendo i propositi dell’amministrazione di pensare ai negozi di vicinato, ha puntato il dito tuttavia sulla operazione Esselunga: “Se vogliamo sviluppare un discorso di salvaguardia dei piccoli esercizi va bene, non sono d’accordo invece se si intende fare un percorso del genere parallelamente a quello sulla grande distribuzione”.
Subito è arrivata la risposta del responsabile all’urbanistica: “Il rapporto con Esselunga non deve essere visto – ha detto – in un’ottica di incompatibilità. Anzi, va percepito come l’arrivo di un concorrente al monopolio che si è creato in questi anni, e che porterebbe benefici alla cittadinanza in termini di prezzi”.
Inoltre per Aurigi l’arrivo in città della catena di Bernardo Caprotti aprirebbe la strada a 200 posti di lavoro, come già negli scorsi mesi aveva spiegato anche il sindaco Nogarin, e a ricadute economiche anche per il commercio cittadino, attraverso l’emissione di buoni da utilizzare nei negozi intorno alla struttura che dovrebbe sorgere nell’area dell’ex Fiat. Il progetto dovrebbe prevedere, oltre al supermercato, la costruzione di alcuni alloggi, in via Boccaccio, da destinare anche all’emergenza abitativa. Riguardo a questo però le informazioni sono ancora poche. È sempre Marco Valiani a mostrare dubbi sui reali benefici che arriveranno dallo sbarco di Esselunga: “È stata fatta una previsione di quanti negozi chiuderanno? – ha attaccato- Si parla di un ribasso dei prezzi, non credo che questo corrisponderà a verità. In più sappiamo come la grande distribuzione non reinvestirà mai i suoi introiti in città, al contrario li porterà fuori”.
Tempistiche Esselunga – È stato il dirigente all’urbanistica Paolo Danti, in commissione, a spiegare quali sono i passaggi da fare prima dell’effettiva partenza del “cantiere Esselunga”: allo stato attuale è stato presentato il piano di riqualificazione dell’area ex Fiat, di cui gli uffici stanno valutando la fattibilità. Il progetto tuttavia non ha ancora visto un passaggio di apprezzamento da parte dell’amministrazione, dopo di che il prossimo passo sarà la valutazione ambientale strategica e il successivo invio alle associazioni di categoria e agli enti con competenze ambientali per chiedere loro contributi a riguardo. Solo alla fine di questo percorso sarà deciso se portare il piano in Consiglio comunale per l’adozione.
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