Esselunga, apertura nel 2018

Il nuovo supermercato vedrà la luce tra la fine del 2017 e l'inizio del 2018

di letizia

È stata ufficialmente presentata anche in Comune, dopo l’incontro pubblico del 3 febbraio scorso alla ex circoscrizione 1, la prima parte del progetto, che potrà essere tuttavia ancora sottoposta a modifiche, su Esselunga. Nel corso della quarta commissione consiliare sono stati snocciolati alcuni numeri: il supermercato, che sorgerà nell’area ex Fiat di viale Petrarca dove ora è presente la catena del gruppo Magenta 2, occuperà 4000 metri quadri di superficie. Intorno 5000 metri quadri di verde e un parcheggio di 700 metri quadri disposto su due piani interrati. In realtà, in ragione di una previsione del 1999, era stato deciso che l’area diventasse residenziale ma il continuo crollo, così come dimostrano i dati dell’Ance, della domanda di abitazioni a Livorno passata dalle oltre 6000 richieste del 2004 alle 1500 del primo semestre del 2015 ha fatto sì che si pensasse a una soluzione diversa per quella parte di città dismessa da anni.
Il progetto di riqualificazione è stato presentato dall’ingegner Roberto Canessa: “Abbiamo scelto questo sito per fare insediare Esselunga sia per accessibilità sia per le relazioni con il tessuto residenziale”.

Viabilità: Uno dei principali nodi da sciogliere riguarda la viabilità della zona. Secondo uno studio – concordato preventivamente col Comune e condotto dalla stessa Esselunga attraverso sopralluoghi e una campagna di rilevamento del traffico il 13 e 14 febbraio condotta dalle 17 alle 19,30 da ripetere anche nel mese di aprile – è emerso che Esselunga porterà il 65% di traffico in più con un picco di venerdì tra le 17 e le 18. Per quanto riguarda la viabilità, quindi, sono state avanzate due proposte: la prima prevederebbe la costruzione di una rotatoria tra viale Petrarca e via Ferraris, mentre la seconda richiederebbe il posizionamento di un semaforo sempre tra il viale Petrarca e via Ferraris. La prima opzione comporterebbe una moderazione delle velocità sul viale Petrarca. Mentre la creazione del semaforo garantirebbe una migliore gestione del traffico su quell’arteria. “Il nostro principale interesse – ha spiegato Canessa – è che la circolazione funzioni bene. Voglio ricordare tuttavia che non si sta progettando un centro commerciale bensì un supermercato di quartiere”.

Occupazione e ripercussioni economiche: I tempi previsti per la realizzazione di Esselunga sono 18 mesi, a cui vanno aggiunti i vari passaggi procedurali. Si presume quindi che il nuovo punto vendita vedrà la luce tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018. “Ci sarà un forte ritorno in termini di lavoro – ha assicurato Canessa – che già arriverà con la fase di costruzione. Esselunga investirà milioni di euro e l’impatto sull’area sarà senz’altro favorevole, così come avvenuto in altre città, a cominciare dall’effetto positivo che avrà sul commercio”.

Le reazioni politiche al Progetto-Esselunga–  Per Elisa Amato (Forza Italia) “È giusto che finalmente si vada verso una diversificazione. Mi chiedo però i lavori a chi saranno affidati? Mi auguro che vengano affidati a ditte livornesi”. Mentre Edoardo Marchetti (M5S) ha puntato l’attenzione sulla viabilità: “Per quanto mi riguarda eliminerei l’ipotesi della rotatoria scegliendo di fare il semaforo. Mi pare carente – è il suo appunto – il rapporto coi negozi vicini, la cosiddetta compensazione, quindi ritengo fondamentale l’emissione di buoni da spendere (moneta complementare) negli esercizi di quartiere”. Polemico invece l’intervento di Marco Valiani (Livorno bene comune) al quale risulta che “i commercianti della zona non sono contenti dell’operazione, poiché alcuni di loro temono di perdere il posto di lavoro”. Sia Giuseppe Grillotti (Livorno libera) sia pietro Caruso (Pd) hanno posto il problema con la vicinanza, a dove si insedierà Esselunga, di alcuni punti vendita a marchio Penny: “Se quello in viale Petrarca sarà trasferito, come dicono, a Borgo di Magrigano non ci saranno problemi”. Tuttavia il capogruppo del Pd ha riferito che a breve un altro supermercato aprirà a pochissimi metri da dove sorgerà Esselunga, quindi si chiede se non si poteva trovare un’altra zona dove costruire il superstore: “Poteva essere fatto magari nell’area della Trw – ha commentato – senza toccare così due quartieri come Coteto e Colline”.
Giovanna Cepparello (Buongiorno Livorno) dal canto suo invita a valutare attentamente il bilancio occupazionale che ne verrà fuori: “Vorrei poi capire se quest’insediamento si coniuga col disegno futuro della città che avete in mente. Vi siete informati su cosa pensano i commercianti di questa nuova apertura? Direi che si potrebbe fare un’audizione apposita, dal momento che non si tratterà di un problema semplice da affrontare”.

“Necessariamente ci saranno esercizi che ne soffriranno e altri che ne potranno trarre rivitalizzazione – è stata la risposta dell’ingegner Canessa – Gli attuali negozi presenti in zona non risulta che abbiano una forza lavoro di 150 persone, ma molto inferiore. Per quanto riguarda i lavori Esselunga preferirà, a parità di offerta, aziende livornesi”. Per l’assessore al commercio Paola Baldari l’arrivo della catena lombarda è stato valutato in un’ottica di vantaggi e svantaggi “dove i primi sono sicuramente più numerosi. Sia in termini di occupazione diretta sia di quella indiretta, come l’acquisto da parte di Esselunga di prodotti al mercato ortofrutticolo e a quello ittico. Voglio pensare che l’apertura del supermercato potrà giovare ai negozi della zona e credo che ci potrà essere un’interazione tra la grande distribuzione e gli esercizi intorno al superstore. Sono disponibile – ha concluso – a fare un’audizione delle associazioni di categoria e dei commercianti stessi”.

L’assessore Alessandro Aurigi da parte sua ha invece spiegato che “la variante urbanistica su Esselunga è coerente al disegno di piano strutturale che stiamo portando avanti, visto che non prevede alcun ulteriore consumo di suolo, mentre contempla l’aumento degli spazi verdi. Ci impegneremo affinché la procedura amministrativa sia la più veloce possibile, in modo così da dare una risposta alla crisi occupazionale”.

Riproduzione riservata ©