Elia Ambrosetti, 60 posti a rischio. Il caso in Regione

La questione dell’Elia Ambrosetti è approdata in commissione lavoro. All’ordine del giorno era prevista l’audizione dei lavoratori e delle rappresentanze sindacali dell’azienda che si occupa dei servizi di logistica, dopo che nelle scorse settimane era trapelata la notizia della volontà, da parte della nuova proprietà, la Bertani Trasporti Spa di Mantova, di esternalizzare l’attività di stoccaggio delle vetture a un’altra ditta. Sessanta dei centoventi posti di lavoro nell’azienda di via Firenze sarebbero quindi a rischio.
Giuseppe Gucciardo della Filt Cgil ha raccontato di come la Elia sia sempre stata un’azienda sana, di come però dopo “un’operazione finanziaria sia stata divorata. Ora, la Bertani vuole andare avanti con un piano industriale che prevede la razionalizzazione e il trasferimento delle auto da altre parti. Per questo noi chiediamo un tavolo dove poter discutere di quello che sta succedendo”. D’accordo con l’apertura di un tavolo sul lavoro a cui partecipino l’amministrazione comunale, le aziende e i lavoratori sono il consigliere del gruppo misto Marco Valiani e quello di Città diversa Marco Cannito, il quale ha ricordato che già una mozione che chiedeva l’istituzione di un tavolo è già stata votata dal Consiglio comunale, e Daniele Galli del Movimento 5 stelle, il quale spera che serva “concretamente a qualcosa e non solo per chiacchierare”.
Glauco Catanorchi ha 53 anni è intervenuto dai banchi del pubblico: “Se il tavolo non serve a niente si fanno le barricate? Noi siamo qui per fare le cose nella legalità, siamo stati fortunati, in 7 anni abbiamo fatto solo una settimana di cassa integrazione”.
Jari De Filicaia (Pd) esorta “tutte le istituzioni, consiglio e giunta, col coinvolgimento anche dell’Autorità portuale, a dare una risposta. Facciamo capire che su questo punto non transigiamo, certe aziende non possono venire qui e mettere in discussione sessanta posti di lavoro”.
Secondo Uliano Bardini della Filt Cisl “non è accettabile che un’azienda che non ha problemi venga trattata in questo modo e minacciata di tarsferimento, non ci possiamo permettere di perdere altri posti di lavoro”. Quindi la prima cosa da fare, per il sindacalista, è la convocazione in commissione, da parte dell’amministrazione, della Bertani “per sapere che cosa vuole fare. Se manifesterà la volontà di esternalizzare, dovrà spiegarne le motivazioni tecniche. Se questo vuole essere fatto solamente per ridurre il costo del lavoro noi non potremo accettarlo”. L’assessore al lavoro Francesca Martini dal canto suo ha assicurato il massimo impegno dell’amministrazione “per trovare una soluzione con gli strumenti a nostra disposizione. Sarà nostra cura portare la questione in comitato portuale e agli incontri che riguardano l’accordo di programma. Tuttavia la questione dell’Elia è ancora risolvibile e non abbiamo ancora atti definitivi. Scriverò una mail al governatore Rossi per informarlo sulla vicenda e richiedere la convocazione dei vertici dell’azienda”.

Non solo esternalizzazioni: Ivano Brancallione, autista dell’Elia Ambrosetti dal 1992, è tra quelli che non crede “alla storia della mancanza di lavoro: “ Da anni usufruivo della legge 104: alla ditta però questo a un certo punto non è più andato bene e mi hanno detto che se avessi ancora fruito della norma mi avrebbero fatto scendere dal camion. Così è stato: sono stato demansionato e ho subito una decurtazione dello stipendio, per ciò che mi è stato fatto credo di potermi ritenere una vittima di mobbing”.

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