Spazzina Cooplat sul tetto del Comune: “Ora mi butto”. Dopo tre ore (alle 18) scende dal cornicione

Una dipendente Cooplat, 52 anni e spazzina da 20,  è salita sul tetto del Comune ad un’altezza di circa sette metri e ha minacciato di lanciarsi nel vuoto del chiostro interno di Palazzo Civico. Il sindaco Nogarin, accorso subito, sta cercando di parlare con la donna convincendola a desistere dal folle gesto. Sul posto anche un’ambulanza della Misericordia, i vigili del fuoco, la polizia municipale e la digos. La disperata manifestazione del gesto estremo è scaturita a seguito della richiesta di voler firmare il contratto Fise. “Cambi quel bando o mi butto di sotto -ha detto più volte la donna al sindaco Nogarin intervenuto per cercare di farla ragionare -Fate qualcosa o mi avrete sulla coscienza”.
La spazzina è scesa dal cornicione dopo tre circa ed è rientrata all’interno del Municipio. Lunedì mattina, nelle stanze del  prefetto Tiziana Costantino, è stato dunque convocato un tavolo per cercare di trovare la risoluzione al problema  e per l’inserimento del contratto Fise Assoambiente nel bando per l’affidamento del servizio di spazzamento. A quella riunione si presenteranno i sindacati e le Rsu insieme a Aamps e Comune.
La protesta con le lettere di licenziamento in mano – La mattina gli spazzini  si sono invece presentati in Comune durante la seduta del Consiglio Comunale mostrando le lettere di licenziamento ricevute (clicca sul link in fondo all’articolo per vedere le foto di Simone Lanari). I 78 netturbini di Cooplat  hanno fatto così irruzione a Palazzo Civico brandendo in mano, in segno di protesta e contestazione, la missiva che dà loro il ben servito. “Con la presente comunichiamo – si legge sul foglio – che in data 31 gennaio 2015 cesserà il servizio di spazzamento manuale di piazze, aree a verde e viali del Comune di Livorno attraverso la commessa Aamps. Pertanto in tale tale data cesserà la sua attività lavorativa con la scrivente. La presente vale quale formale preavviso di licenziamento”.Il primo cittadino, Filippo Nogarin, ha però ribadito che “si tratta di un atto dovuto” e che i 78 dipendenti di Cooplat non devono “temere il peggio”.

Sel: “Il gesto della dipendente Cooplat? Colpa dell’Amministrazione Pentastellata” – Siamo sconcertati del gesto di una lavoratrice Cooplat che è salita sul tetto del Comune di Livorno per difendere il proprio posto di lavoro di spazzina anche minacciando gesti estremi, dopo aver ricevuto la lettera licenziamento, a causa di una vicenda mal governata da Aamps e dalla Giunta.
La volontà della direzione di Aamps e di riflesso della Giunta è quella di non applicare il contratto di riferimento nazionale nei confronti dei lavoratori Cooplat, sfruttando l’argomento del ricorso al Tar anche se è ormai palese che il Sindaco continua a tenere un atteggiamento difensivo per giustificare gli errori commessi all’inizio di questa tormentata vicenda.
Non dimentichiamo che l’Amministratore Unico di Aamps, De Gennaro doveva essere lo Steve Jobs di Livorno come dichiarò lo stesso Nogarin al momento della sua nomina. Ora è il momento il Sindaco metta fine a questa vicenda imponendo ad AAMPS un bando che mantenga il contratto collettivo nazionale di riferimento con il mantenimento dell’attuale organico dello spazzamento e nello stesso tempo rimuova sia l’Amministratore Unico De Gennaro che Fommei Direttore Generale di Aamps.
L’Amministrazione Pentastellata ormai ha una visione del lavoro bizzarra, infatti se prendiamo come esempio el dichiarazioni del Sindaco sulla crisi Ttw “daremo a Trw i terreni per una nuova fabbrica”,su questa crisi occupazionale e produttiva non era un problema di una fabbrica nuova ma di come mantenere sul territorio una realtà industriale importante che purtroppo oggi è in dismissione. Aggiungiamo a questo che il M5S rallenta in consiglio comunale la definizione del piano regolatore portuale, elemento essenziale per infrastrutturare il porto con l’accesso ai finanziamenti europei e nello stesso tempo l’Assessora al Lavoro Martini del Comune di Livorno fa richieste inopportune di limitare con una richiesta temporale il piano di salvataggio e rilancio della manodopera in porto che riguarda Alp e ex articolo 17 Legge 84/94, elaborato e promosso dall’Autorità Portuale di Livorno.
Non è finito l’attacco ai lavoratori e alle lavoratrici, anche se in questo rientreranno pensionati, imprenditori e buona parte del “mondo” partita iva, perché nel bilancio per il prossimo anno prendiamo atto della batosta per i redditi dai 15000 ai 28000 lordi, che aumenterà l’addizionale irpef comunale in un intervallo di reddito netto al mese (compresa tredicesima) dalle 850 alle 1450 euro e invece rimane invariata l’aliquota per i redditi oltre 75000, una scelta di non equità fiscale e ben lontana dai principi basilari di giustizia sociale.
In questo quadro l’assenza dalla manifestazione Cgil, Cisl e Uil del Sindaco nel giorno dello sciopero generale per la città è un dato politico non di poco conto, ma di questi segnali ne avevamo già avuti, come per esempio quando il Sindaco decise di nominare nel cda di Spil Mazzantini, la manager di Trelleborg che ha avuto cause per modalità di licenziamento che vanno ben oltre quelle previste nel Job Acts appena varato dal Governo Renzi.
Dalla vicenda Cooplat alle situazioni di crisi occupazionali aperte in questi mesi non ci sono più scuse di agitare responsabilità della passata Amministrazione Cosimi, ora sono emerse tutti i limiti di questo nuovo corso “pentastellato” e speriamo che non si ripercuotano nella gestione della vertenza Livorno per il rilancio ecomico e produttivo della città da fare con tutti gli enti pubblici, categorie e sindacati per aprire un tavolo a livello nazionale che porti un risultato come è stato per esempio a Piombino sulle acciaierie, altrimenti la città naufragherà definitivamente sempre che l’ancora di salvezza per il Sindaco e la su Giunta sia la completaterziarizzazione della città (commercio e turismo) oppure un eventuale l’avvento di una catena grande distribuzione commerciale “simpatica” alla nuova maggioranza politica che governa il Comune.
Circolo SEL Franca Rossi di Livorno

Il Gruppo Consiliare Pd sul caso Cooplat – Su nostra richiesta in Conferenza dei capigruppo, il Sindaco ha presentato in Consiglio Comunale una sua comunicazione in merito all’annosa vicenda Cooplat. Non si è smentito rispetto alle volte precedenti. Mentre all’inizio della discussione il Gruppo Consiliare del Partito Democratico si è approcciato riconoscendo al Sindaco il beneficio del dubbio rispetto ad una presa di posizione da parte dei vertici Aamps, che hanno tenuto un comportamento inqualificabile rispetto a questa vicenda, pare evidente dalle parole che in seguito Nogarin ha rappresentato in Consiglio che i vertici Aamps hanno agito su pieno mandato del socio. Inoltre siamo sconcertati dal fatto che, nonostante le numerose richieste e le numerose opzioni che gli sono state proposte dalle opposizioni, la volontà resti quella di non applicare il contratto di riferimento nazionale nei confronti dei lavoratori Cooplat. Ciò avviene sfruttando l’argomento del ricorso al Tar. Pare evidente che il Sindaco continui a tenere un atteggiamento difensivo per giustificare gli errori commessi all’inizio di questa vicenda e per non voler ammettere le proprie responsabilità e quelle di coloro che ha nominato ai vertici dell’azienda municipalizzata.

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