Colline, in corso lavori per viali parafuoco
In merito alla preoccupazione espressa da alcuni cittadini, anche sui sul social network, circa i lavori che la Provincia sta effettuando nell’area del Parco dei Monti livornesi, l’Amministrazione Provinciale precisa che gli interventi in corso d’opera si riferiscono esclusivamente al ripristino delle strade forestali e alla realizzazione di viali parafuoco mediante il diradamento della vegetazione arborea. I lavori sono, infatti, finanziati con risorse comunitarie, a valere sulla misura 2.2.6 del Programma di Sviluppo Rurale 2007/13, finalizzata proprio alla ricostituzione del potenziale forestale e alla prevenzione degli incendi grazie al mantenimento in efficienza degli ecosistemi forestali. In particolare, i tre progetti finanziati, interessano i viali parafuoco dalla Puzzolente al Crocione, da Bocca di Gesso alla Cancellaia passando per il Crocione e il tratto Crocione La Poggia, i cui lavori sono stati realizzati per circa il 40%.
Gli interventi sono effettuati applicando le direttive regionali in materia di prevenzione degli incendi di bosco e quindi prevedono una fascia diradata di 40/60 m baricentrica alla viabilità forestale, nella quale sono molto limitate le specie resinose a favore delle latifoglie (lecci, querce, ornielli ecc.). Anche la densità delle piante è contenuta in modo da ridurre, in caso di incendio, la massa vegetale combustibile e quindi agevolare l’azione a terra delle squadre AIB (anti Incendio Boschivo) e quella di eventuali mezzi aerei. Oltre alla prevenzione degli incendi, il lavoro mirato di ripulitura del bosco favorisce una maggiore penetrazione della luce e ciò aiuterà la crescita di giovani arbusti e di quelli che in gergo botanico si chiamano polloni o ricacci, cioè rami che si sviluppano dal tronco stesso della pianta tagliata o potata, particolarmente utili per l’alimentazione della fauna e per lo sviluppo di nuova biodiversità. A questo proposito è da segnalare il fatto che, proprio nel tratto Puzzolente – Crocione, l’intervento ha favorito l’emersione di numerose querce da sughero, alcune particolarmente rigogliose, che caratterizzano questo percorso. In altri tratti si è, invece, svolta un’azione sistematica di ripulitura dei pini morti colpiti da Matsococcus, in modo da evitare possibili cadute sulla viabilità forestale e quindi un potenziale pericolo anche per i fruitori del Parco.
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