Annessi agricoli, è scontro tra assessore e residenti

di letizia

Chi costruirà un annesso agricolo in futuro dovrà realizzarlo in legno o con altri materiali leggeri, che siano semplicemente ancorati al suolo, non abbiano fondamenta, che non siano costruiti a fini abitativi e che, infine, non prevedano scarichi di acque reflue. Questo è solo una piccola parte di quanto sarà regolato dal piano di riqualificazione degli orti e dei nuovi orti urbani.
Per quanto riguarda le costruzioni abusive, hanno fatto sapere ieri da Palazzo Civico durante la quarta commissione consiliare, non sarà portata avanti nessuna sanatoria: “Coloro che vorranno svolgere attività con annesso agricolo – ha affermato Paolo Danti, dirigente del settore pianificazione territoriale – si dovrà attenere alle regole fissate dal piano paesaggistico regionale, che non permette di realizzare nuove residenze al di fuori del territorio urbanizzato”. Al dirigente ha fatto eco l’assessore all’urbanistica Alessandro Aurigi, il quale ha dichiarato che “l’obiettivo è il risanamento delle aree, così come prevedono le nostre linee di mandato. Dovrà esser valutata la possibilità, inoltre, di accorpamento dei vari annessi”.
Quando si parla della questione relativa agli annessi agricoli, inevitabilmente si pensa alle costruzioni del Limoncino: erano in tanti gli abitanti della piccola frazione venuti ad assistere alla commissione: “Il percorso che riguarda gli abusi – ha tenuto a precisare Aurigi – vorrei tenerlo separato dal piano che riguarda la riqualificazione delle colline. L’amministrazione comunale ha il dovere di segnalare e perseguire gli abusi fatti sul territorio e il progetto di riqualificazione non può essere in alcun modo inteso come una sanatoria e non può essere strumentalizzato, le due faccende stanno su piani completamente diversi”. È a questo punto che sono partite le accese proteste dei residenti, che hanno avuto come bersagli principali il dirigente alla pianificazione del territorio e l’assessore all’urbanistica: “Prendetevi tutto – ha detto Rosaria Scaffidi del comitato del Limoncino – anche la casa, in questo modo non pagheremo neanche le tasse”. “Sono trent’anni che veniamo qua – dice un’altra persona – e sentiamo sempre gli stessi discorsi”. Un altro uomo invece accusa: “Ci fanno la confisca come ai mafiosi”. Per il riportare la calma il presidente Corrado La Fauci ha dovuto sospendere la seduta, ripresa poi con l’impegno di discutere nuovamente di questo delicato tema in un’ altra seduta, appositamente convocata sull’argomento.
Parco degli orti urbani: Anche la questione degli orti di via Goito sarà affrontata in una prossima seduta. Ieri, oltre ai residenti del Limoncino, anche alcuni rappresentanti del collettivo degli orti urbani erano presenti in commissione: “Appellandoci alle nuove norme regionali in materia di governo del territorio, essendo il parco degli orti urbani a pieno titolo un’area rurale interclusa (spazio all’interno delle zone urbanizzate il cui ruolo è quello di contribuire al miglioramento della qualità e della vivibilità degli insediamenti urbani) – si legge nel volantino distribuito durante la quarta commissione consiliare – e al punto programmatico di quest’amministrazione che prevede il non consumo ulteriore di suolo, ritenendo che Livorno non necessiti di altre costruzioni a scopo residenziale, chiediamo l’immediato stop a qualsiasi piano di cementificazione del parco degli orti urbani e sua tutela in quanto bene comune a disposizione della città”.

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