Al via i vigili-ciclisti tra mare e parchi
di Giulia Vicari
E’ partito martedì 7 luglio il nuovo servizio di vigili-ciclisti a tutela di tutti i cittadini che frequentano il lungomare, i parchi, le aree a verde. Il primo turno sarà dalle 7.30 alle 13.30 e la partenza sarà da via Guarducci, una traversa di via Garibaldi.
La sezione ciclisti è composta da 18 agenti che hanno a disposizione 10 biciclette (che sono del tipo mountain bike) ed ha il particolare compito, oltre che del controllo di aree pedonali, parchi, piste ciclabili e altre zone specifiche, di sensibilizzare la cittadinanza alla mobilità sostenibile.
“Abbiamo scelto questo tipo di mobilità lenta – afferma l’ispettore Michela Pedini – cioè biciclette a pedali invece di biciclette a pedalata assistita e del tipo Mountain Bike, perché questo è un servizio diverso, che vorremo che non passasse inosservato, pur con le risorse che abbiamo. Anche se noi siamo pochi – continua la dirigente della Municipale- visto che non sono stati assunti i colleghi a tempo determinato, e quindi il numero di agenti è sempre lo stesso vogliamo comunque offrire un servizio in più. La mobilità lenta ha come scopo quello di valorizzare il dialogo con il cittadino; per esempio se incontri qualcuno al semaforo e sei in macchina al massimo ti guardi ma non ti saluti, in bicicletta invece ci si da il buongiorno, perché è un tipo di mobilità diversa, è un pochino come andare a piedi. Anche gli agenti quindi, sul mare avranno un rapporto diverso rispetto alla pattuglia che fa il semplice intervento”.
“Soprattutto nella zona del litorale ci sono parecchi problemi – continua – per la convivenza tra pedoni e ciclisti e per le soste nelle zone ciclabili, principalmente nella ore di maggior afflusso quindi la mattina presto, la domenica e in tardo pomeriggio. Particolare attenzione è stata chiesta alla Fortezza Nuova dove abbiamo problemi in ordine di sicurezza, perché ci sono tossicodipendenti e quindi ci sarà una stretta sorveglianza dei parchi. La pattuglie non sono state preparate atleticamente ma sono state scelte tra quelli preparati quindi abbiamo fatto una selezione su base volontaria, anche perché in questo tipo di servizi bisogna crederci. Sono dei ragazzi che hanno aderito con entusiasmo volontariamente e credono tutti in queste forme alternative di mobilità, per promuovere l’uso della bicicletta. Abbiamo fatto una riunione anche per decidere che abbigliamento adottare, cioè le pattuglie saranno vestite con pantaloncino corto con le tasche, maglietta a maniche corte, scarpe da tennis e porteranno il casco. Livorno è una città che si adatta e questo è soltanto un piccolo cambio di mobilità”.
“Questo servizio rientra in un pacchettino di servizi di prossimità lenta – conclude l’ispettore- ispiratosi allo slow food cioè il recupero del cibo; noi vogliamo fare, sempre con le risorse minime di personale che abbiamo, un pochino il recupero del dialogo. Mentre siamo abituati a questi mezzi veloci come la mail, la chat o l’app nelle quali si perde il contatto con il cittadino e non si responsabilizza nemmeno, invece c’è bisogno che la persona che fa la segnalazione sia responsabilizzata nel contesto in cui si fanno queste comunicazioni. Abbiamo notato che quando un cittadino viene responsabilizzato, nel senso che una volta ricevuta la segnalazione ne parliamo e analizziamo la situazione, dando anche un resoconto di quello che è stato fatto, a quel punto già nell’ascolto abbiamo fatto il 90% del nostro lavoro“.
Ecco l’esempio di un possibile percorso della sezione ciclisti: da via Guarducci, si percorre la corsia degli autobus di via Garibaldi e si giunge in piazza della Repubblica dove poi si può continuare o dal viale degli Avvalorati oppure da via Grande per poi dirigersi verso il lungo il mare.
Leggi qui le iniziative del Corpo dei vigili
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