Aamps: sì concordato. Recupero credito: chiesto 1 mln
Audizione in Comune per il nuovo cda. Ad oggi le azioni di recupero coattivo sono state fatte da 8 fornitori su un totale di 350 per una richiesta di meno di un milione su circa 40 mln di scoperto
di letizia
Concordato entro fine mese. E’ questa la notizia arrivata nella serata del 17 febbraio. In sede notarile si è riunito il Consiglio di Amministrazione Aamps e nell’occasione è stata assunta la determina di presentare la domanda di concordato preventivo con continuità aziendale “in bianco”. A breve, pertanto, potrà avvenire anche il deposito della domanda di concordato così come previsto dall’iter preannunciato e in corso.
E 8 aziende avanzano il recupero credito – Audizione in Comune martedì 16 febbraio per il nuovo consiglio di amministrazione di Aamps in carica dallo scorso 22 gennaio. “L’azienda sta seguendo il percorso che si era prefissata – ha esordito il presidente del cda Federico Castelnuovo – in modo da fare essere il concordato in continuità il mantra. Stiamo compiendo azioni per migliorare il servizio e soprattutto per rendere il più indolore possibile il concordato. Cercheremo di vedremo di metterci il prima possibile nella bolla protettiva e di trovare un accordo con tutte le parti in causa”.
Attualmente, infatti, come ha riferito Castelnuovo, Aamps si trova in una situazione di sostanziale congelamento: con la domanda preventiva con riserva saranno autorizzati pagamenti più veloci. Inoltre, ha fatto sapere ancora il neo-presidente, “stanno iniziando a esserci contatti col mondo del credito in modo da far essere più lineari i pagamenti. Stiamo mettendo in ordine una situazione dall’elevato apparente disordine, vogliamo cercare di penalizzare il meno possibile chi ne soffrirebbe”.
Ad oggi le azioni di recupero coattivo, hanno detto ancora dal cda, sono state avanzate da 8 fornitori su un totale di 350 per una richiesta di meno di un milione su circa 40 mln totali. C’è però l’istanza di fallimento fatta da un’azienda, depositata venerdì scorso, che potrebbe peggiorare le condizioni, già non facili, di Aamps. Per Castelnuovo tuttavia questo non costituirebbe un problema visto che “in presenza di istanze pendenti può casomai essere accordato un periodo più breve per presentare il piano risanamento, non di più”.
Ancora sulla scelta dell’advisor legale che dovrà gestire la fase del concordato ha affermato: “Stiamo ancora decidendo quali criteri utilizzare per la selezione”. E riguardo alle assunzioni dei 33 dipendenti precari: “Esistono diverse opinioni: c’è chi sostiene che possano essere un ostacolo al concordato, chi no. Per quanto ci riguarda abbiamo ritenuto che i vantaggi derivanti dalle assunzioni fossero superiori ai problemi”.
Diverse domande e sollecitazioni sono arrivate dai consiglieri presenti, come Marco Valiani (Livorno bene comune) che ha posto varie questioni, dalla cifra fissata per il concordato, a quella del compenso del cda, al motivo per cui la riunione del consiglio di amministrazione fissato per oggi si svolga a Firenze e non a Livorno. “Per ora non è stato formalizzato alcun compenso, mentre è stato deciso di fare la riunione a Firenze poiché più comodo, visto che poi devo tornare a Milano. Ritengo invece inopportuno discutere ora della somma che sarà destinata per il concordato. Voglio sottolineare che la domanda preventiva con riserva non è la proposta, bensì è l’accordo sul tempo che viene concesso per fare l’analisi e il successivo piano di risanamento”. Tuttavia Castelnuovo, rispetto all’ipotesi del concordato come unica soluzione praticabile, lascia ancora uno spiraglio di possibilità: “Se emergeranno altre strade da prendere le valuteremo”. Il riferimento è alla ristrutturazione del debito, così come contemplata dall’articolo 182 bis della legge fallimentare.
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