Aamps: “Entro oggi la situazione tornerà normale”
I dipendenti incroceranno le braccia il 9 e il 10 dicembre. Il concordato sarà votato in un consiglio comunale straordinario fra cinque o sette giorni al massimo
di Letizia D’Alessio
La soluzione del concordato continua a far discutere sempre di più. A testimonianza di ciò è arrivata la secca risposta delle aziende fornitrici di Aamps. “No secco al concordato”. E’ la posizione uscita con fermezza ed unanimità dall’assemblea delle aziende fornitrici di Aamps, chiamate a raccolta dalla Cna provinciale di Livorno nella propria sede. “La sensazione forte che hanno le imprese – afferma Marco Valtriani direttore della Cna – è che la sorte dei loro crediti si stia giocando più su un terreno politico che tecnico. Le aziende non vogliono finire per essere immolate in uno scontro politico che non le interessa. Le scelte che l’amministrazione comunale dovrà prendere dovranno essere scelte per il bene della città e nel rispetto di chi, come le aziende dell’indotto ed i loro dipendenti, sono al momento il vero anello debole della catena. In questi anni dal tempo della moratoria “Rosi”, le imprese hanno mostrato un altissimo senso di responsabilità evitando allora il fallimento dell’azienda e garantendo in questi mesi il servizio, nonostante il mancato rispetto degli accordi sui pagamenti da parte di Aamps e del Comune. Adesso, nel pieno dell’emergenza spazzatura che avevamo scongiurato, viene nuovamente richiesto, anzi imposto, un sacrificio alle aziende dell’indotto: noi diciamo no a questa logica. Ieri pomeriggio – continua Valtriani- per la prima volta dopo mesi di assordante silenzio, siamo stati contattati sulla questione dal Comune, per voce dell’assessore Lemmetti, convocandoci per un incontro. Le imprese, tramite la CNA, hanno offerto all’assessore Lemmeti la disponibilità a valutare una soluzione che comporti una ristrutturazione del debito di Aamps, ma solo se questa sarà avallata da specifiche garanzie di riscossione, per evitare questa volta il mancato rispetto dei tempi di pagamento, e dall’impegno dell’unico socio di Aamps a ricapitalizzare, nel frattempo, la parte necessaria per uscire dall’emergenza”.
Il comunicato di Aamps – Aamps conferma che tutte le attività aziendali, sia quelle di natura operativa che amministrativa, proseguono regolarmente anche nella giornata odierna mercoledì 2 dicembre 2015, pur permanendo lo stato di agitazione proclamato da Fp Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Fiadel e tenendo conto delle ulteriori azioni di rivendicazione indette dalle stesse organizzazioni sindacali. In queste ore la maggior parte delle operazioni sul territorio sono concentrate alla vuotatura dei cassonetti e dei contenitori e, al contempo, alla raccolta dei sacchi lasciati in prossimità dei marciapiedi a cui fa seguito l’attività di spazzamento manuale. Si coglie l’occasione per invitare i cittadini a riprendere effettivamente il corretto conferimento dei rifiuti all’interno dei cassonetti, molti dei quali sono tornati vuoti, senza lasciarli nelle immediate vicinanze. Anche in raccordo con l’ufficio ambiente del Comune di Livorno e la Polizia Municipale, l’azienda prosegue nella registrazione di tutte le segnalazioni dei cittadini per agevolare la realizzazione degli interventi con la massima rapidità possibile. Numero verde 800-031.266, “whatsapp” 366.62.00.878, app e social network facebook o twitter (“Aamps Livorno”).
Shock in consiglio comunale si dimette Cepparello- Al termine di una lunga giornata si è dimessa la presidente del consiglio comunale Cepparello che ha annunciato la sua decisione intorno alle 22.40 in diretta poco prima delle votazioni. “Voterò no al concordato, voterò da partigiana e non super partes. Domani, coerentemente con quello che ho detto mi dimetterò”. Anche Gordiani ha annunciato che nella mattinata di martedì scriverà la sua lettera di dimissioni in quanto la linea del sindaco è rimasta ferma sul cercare la strada per il concordato. Il voto in consiglio comunale però, è stato rinviato fra cinque o al massimo sette giorni con una seduta straordinaria.
Intanto gli spazzini, tramite il sindacato, hanno annunciato che a partire dal martedì 1° dicembre torneranno al lavoro per pulire le strade cittadine, in condizioni critiche a causa della molta spazzatura non ritirata in questi giorni ai cassonetti, anche se rimane viva l’idea dello sciopero annunciato nel pomeriggio per il 9 e il 10 dicembre.
I motivi delle dimissioni di Giovanna Cepparello – “Per me è un momento molto difficile – ha spiegato – quasi sempre ho scelto di astenermi durante le votazioni ma stasera non mi sento di farlo, poiché non credo sia giusto oggi non prendere una posizione”. La decisione di giungere alle dimissioni ha chiarito che dipendono “ dal non coinvolgimento nel processo decisionale della vicenda Aamps. Le mozioni del Consiglio comunale sono state ignorate – è stato il suo sfogo visibilmente commossa – e le mie richieste di avere delucidazioni su quanto l’amministrazione stava facendo su Aamps ma non ho ricevuto nessuna risposta, se non dalla vicesindaco Stella Sorgente”. E ancora riguardo alle notizie degli ultimi giorni. ”Noi abbiamo ascoltato per la prima volta l’espressione concordato in continuità giovedì sera – ha aggiunto – questa per me non è partecipazione, che per quanto mi riguarda deve partire in primo luogo dalle istituzioni e credo che non sia giusto scavalcare l’assemblea eletta dai cittadini”. “Per questo motivo – ha chiosato – voterò no all’atto di indirizzo presentato dalla giunta, in modo compatto col mio gruppo consiliare (Buongiorno Livorno, ndr), voterò quindi da partigiana e non in modo super partes. Coerentemente con quello che sto dicendo domani mattina rimetterò le mie dimissioni nelle mani del segretario generale Giuseppe Ascione, visto che dichiarando il mio voto al documento non mi sentirei di essere una persona seria, continuando a ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio comunale”
.La tensione in consiglio – Pomeriggio di caos e grida in consiglio comunale per l’atteso voto sul concordato che tiene con il fiato sospeso la città e la Giunta sempre più in bilico in queste ultime ore.
Poco prima della 19 durante un infuocato dibattito un dipendente dell’azienda partecipata ha scavalcato la balaustra della sala consiliare ed è stato colto da malore. Soccorso da un’ambulanza è stato portato in ospedale. E’ stato un episodio che ha portato la presidente del consiglio Cepparello alla momentanea sospensione della seduta. A ristabilire l’ordine sono stati chiamati gli agenti della municipale presenti in aula.
Il consiglio della mattina – “Stiamo vivendo in città una situazione difficile, i lavoratori stanno portando avanti uno sciopero di fatto, che non fa bene né a loro né alla cittadinanza”. Ha esordito così il sindaco di Livorno davanti a un’aula del consiglio stracolma di dipendenti Aamps (circa 300) in un clima abbastanza teso e nervoso. E intanto i sindacati annunciano uno sciopero di due giorni previsto per il 9 e il 10 dicembre. “Vi richiamo quindi a un senso di responsabilità- ha continuato Nogarin- ribadisco ancora una volta che nessuno dei lavoratori perderà il posto nel caso facessimo il concordato e non è vero che l’azienda non ha la liquidità per pagare stipendi e tredicesime. Con 42 milioni di debiti se non facessimo niente l’azienda fallirebbe. La nostra volontà non è quella di fare del male ai lavoratori, siamo però convinti della strada che abbiamo imboccato, ritenendo che sia una scelta di rottura col passato, visto che Aamps negli scorsi anni ha avuto varie ricapitalizzazioni. Il percorso in concordato in continuità potrà dare ad Aamps un reale futuro”. A questo punto è arrivato l’appello di Alessandro Mazzacca (M5S) che ha chiesto alla giunta di ritirare l’atto di indirizzo. Richiesta sposata anche dal consigliere del gruppo misto Marco Valiani, che ha aggiunto: ” Voi parlate di responsabilità quando siete i primi a non averla. Sarebbe bastato portare i libri in tribunale appena insediati e non ci saremmo trovati in questa situazione”. Marco Ruggeri (Pd) non chiede invece che venga ritirato l’atto di indirizzo ma di trovare un accordo coi sindacati: “Se cosí avvenisse sarei anche disposto a votare il documento. L’accordo potrebbe anche essere trovato anche non oggi, visto non c’è l’urgenza di approvare l’atto di indirizzo”.
Andrea Raspanti (BL) da parte sua chiede che la questione Aamps non sia immolata su qualche tavolo romano, “il problema di queste non è tanto poi la presenza di qualche sacchetto fuori dai cassonetti ma quello di mettere contro Livorno e i lavoratori di Aamps”.
“Non c’è nessuna volontà di portare Aamps su tavolo nazionale, e non esiste nessuna preclusione nei confronti del Pd. La situazione dell’azienda va affrontata non facendo mutui e non usando i soldi della collettività. Non si possono dare soldi ad Aamps, la città non ce la farebbe”.
Anche Marco Cannito (Città diversa) ha sollecitato la giunta a trovare un altro modo per aiutare l’azienda, “una mediazione potrebbe essere trovata anche ora, vi scongiuro di farlo”. Il sindaco però è categorico: “Non esiste il tempo di cui voi parlate, domani se non venisse approvato l’atto di indirizzo che prevede il concordato verrebbero portati i libri in tribunale. La ricapitalizzazione avrebbe portato al default il Comune”. Assenza che si nota quella dell’assessore all’Ambiente Giovanni Gordiani.
La reazione del Pd – L’irresponsabile e testarda decisione con la quale il sindaco Nogarin, la giunta e il gruppo consiliare del M5S hanno deciso di continuare sulla strada del concordato in continuità mettendo a rischio il lavoro di 500 persone è assurda e ingiustificabile. La chiusura da parte dell’amministrazione ad ogni proposta proveniente dalle opposizioni, così come l’arroccamento su posizioni isolazioniste nonostante le numerose aperture sopraggiunte da altri Amministratori locali e dallo stesso organismo di Ambito Territoriale Ottimale per bocca del suo Presidente volte all’individuazione di una via d’uscita costruttiva, non possono che aggravare la già delicata posizione di Aamps.Chiediamo a gran voce che la giunta rifletta sulle posizioni assunte uscendo una volta per tutte dal tunnel nel quale sta portando l’azienda, i lavoratori diretti ed indiretti ed un’intera città, per cercare una soluzione all’attuale crisi che non comporti un salto nel buio di queste dimensioni
Lorenzo Bacci – segretario territoriale
Federico Bellandi – segretario comunale
Pietro Caruso – capogruppo in consiglio comunale
Beppe Grillo tuona, nuovamente, dal blog: “Il Pd ha paura dei libri in tribunale” – Ecco cosa ha scritto testualmente e integralmente Beppe Grillo in apertura del suo blog “beppegrillo.it” sulla questione Aamps di Livorno. “Quella di Aamps., azienda della gestione rifiuti, di proprietà del Comune di Livorno, è una pentola che non deve essere scoperchiata e in molti nel PD non dormono sonni tranquilli di fronte alla prospettiva di portare i libri contabili in tribunale. Il PD a Livorno non si è preoccupato di riscuotere la tariffa rifiuti per anni, tanto a tenerla in vita c’erano le banche, come il Monte dei Paschi di Siena. Istituti di credito che, col M5S ad amministrare, hanno chiuso i rubinetti. È per questo che l’amministrazione 5 Stelle ha ereditato dal Pd 42 milioni di euro di debiti.
Riproduzione riservata ©