Aamps. “Dieci milioni o chiusura entro l’anno”

di letizia

Il giorno dopo l’approvazione del bilancio 2014 di Aamps da parte dell’assemblea dei soci, che ha certificato una perdita di oltre 11 milioni di euro, venerdì 20 novembre, durante la seduta della seconda commissione consiliare era in programma l’audizione dei sindaci revisori dell’azienda che nei giorni scorsi avevano dato parere negativo rispetto alla ratifica del rendiconto dello scorso anno.
“L’assemblea di giovedì – ha affermato il presidente del collegio dei sindaci revisori, Francesco Carpano – ha approvato un bilancio con una perdita di 11 milioni di euro, a differenza del precedente, dove invece era stata sancita una perdita di 21 milioni. Al di là del parere dato da noi, ritengo tuttavia importante l’approvazione del bilancio. E’ una tappa importante in vista soprattutto dell’assemblea straordinaria del 1°dicembre, che sarà il vero momento focale, dove il socio, ovvero il Comune, sarà chiamato a fare interventi che tengono in vita l’azienda, richiesti da oltre un anno”.

Il documento approvato giovedì ha di fatto accantonato i crediti inesigibili della Tia: “Avere un bilancio che abbia il parere negativo dei sindaci revisori – ha continuato – non credo che costituisca un problema per il 1° dicembre, il bilancio è solo un trampolino. Tuttavia i problemi di Aamps non sono il bilancio, ma sono ben più gravi e mi sento di dire che talvolta si sia data più importanza al collegio di quella che effettivamente possiede”.
Sollecitato dalla consigliera di Forza Italia Elisa Amato che chiedeva se l’immissione di 10,7 milioni di euro risolverebbero la delicata situazione dell’azienda dei rifiuti, Carpano ha risposto che “con questi soldi Aamps sarebbe in grado di fare il piano industriale e provvedere all’efficientamento societario”.
I dieci milioni di euro servirebbero a dare un enorme boccata d’ ossigeno, poiché come a più riprese ha ripetuto il presidente del collegio dei sindaci revisori adesso Aamps non ha i mezzi finanziari sufficienti per soddisfare debiti e passività pregresse: “Siamo andati avanti così per lungo tempo – ha aggiunto – e ora è venuto il momento di dire basta. Da ottobre 2014 il Comune non ha dato un euro per garantire la continuità aziendale. Ora sta vivendo in modo molto precario, solo per fare un esempio Cooplat deve avere da Aamps 5 milioni di euro. Sono fiducioso tuttavia che il Comune il 1°dicembre si presenti per sottoscrivere il capitale e avviare il piano industriale”.
I dieci milioni darebbero quindi la possibilità, secondo sempre quanto ha riferito Carpano ieri in commissione “di poter pagare quando si presenterà un impegno da rispettare. Se non arrivano i fondi si rischia di rimanere in vita solo fino al 15 dicembre“.
Esistono tuttavia soluzioni alternative alla ricapitalizzazione? Su questo Carpano è chiaro: “La prima strada da percorrere è l’apporto di mezzi finanziari da parte del socio – ha commentato – ricorrere all’indebitamento bancario sarebbe secondo me un’aberrazione. Se così dovesse essere il collegio dei sindaci non si metterà di traverso, perché non ha facoltà di scelta, credo sia necessario ricordare come le perdite 2014 siano dovute a passivi già esistenti”.
Per i consiglieri del Movimento 5 stelle l’approvazione del bilancio deve essere considerata un passo avanti importante per il risanamento di Aamps, mentre il capogruppo del Pd, Pietro Caruso si chiede se “oltre alla ricapitalizzazione dell’azienda non sia necessaria anche una ristrutturazione, per non correre il rischio di ritrovarsi tra un anno nelle stesse condizioni”. A margine della commissione anche i sindacati, attraverso Giovanni Golino, hanno fatto sentire la loro voce: “Come prima cosa chiedo che possa essere dedicata una seduta della commissione lavoro all’audizione dei lavoratori di Aamps di ogni settore. – ha detto il sindacalista – Ieri è stato approvato il bilancio e oggi abbiamo scioperato, nonostante ciò il lavoro non è finito, c’è ancora molto da fare. Il salvataggio di Aamps, vogliamo dirlo con forza, non può però passare dai tagli al sociale. Sento parlare in questi giorni della creazione di una new-company così come fatto per Alitalia: come dipendenti noi questo non lo accettiamo, per quanto ci riguarda è importante tenere tutto insieme e mettere in salvaguardia l’azienda nel suo complesso. Da parte nostra chiediamo, infine, la stabilizzazione dei 40 lavoratori precari entro il 31 dicembre, non farlo significherebbe buttare via soldi pubblici”.

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