“Due partite” replica (ore 21) ai Quattro Mori. Il cast E oggi (ore 17,30) incontro aperto con le attrici
informazione pubblicitaria. INFO 339 - 17.063.77. botteghino aperto tutti i giorni dalle 18 alle 20. I biglietti sono acquistabili anche tramite il circuito Box-office. Venerdì 8, alle 17,30, possibilità di incontrare le attrici all'interno del teatro
Spettacolo da non perdere giovedì 7 e venerdì 8 gennaio alle 21 al Teatro Quattro Mori dove andrà in scena “Due Partite”, di Cristina Comencini per la regia di Paola Rota, con un cast tutto al femminile davvero sensazionale. Una produzione firmata “Artisti Riuniti” che porterà sul palco Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Giulia Bevilacqua e Caterina Guzzanti.
Per info e prenotazioni chiamare il 339- 17.063.77. Il botteghino sarà aperto tutti i giorni dalle 18 alle 20. I biglietti sono acquistabili anche tramite il circuito Box-Office. Per chiunque vorrà venerdì 8 alle 17,30 ci sarà la possibilità di incontrare le attrici all’interno del Teatro Quattro Mori.
Lo spettacolo – Nel primo atto quattro donne, molto amiche tra loro, giocano a carte e parlano in un salotto. Si ritrovano lì ogni settimana. Nella stanza accanto le loro figlie giocano alle signore, si ritrovano anche loro ogni volta che si incontrano le loro madri.
Nel secondo atto le quattro bambine sono diventate ormai delle donne che si vedono nella stessa casa e continuano quel dialogo, interrotto e infinito, sui temi fondanti dell’identità femminile.
Sono le stesse attrici che avevamo visto interpretare il ruolo delle madri. Gli eventi che tengono unite queste donne, sono i più naturali e significativi dell’esistenza: la nascita e la morte.
La conversazione procede tra di loro con un ritmo incalzante, tragico e comico al tempo stesso, e in questo flusso di pensieri e parole le loro identità si confondono e si riflettono in quelle delle loro madri, in una continua dinamica di fusione e opposizione, come in un gioco di specchi deformanti.
La commedia lavora su diversi livelli, è un meccanismo perfetto che alterna momenti di comicità a momenti di vera e propria commozione, ma quello che più mi colpisce è un altro aspetto, fondamentale a teatro, che è quello fantastico, fantasmatico.
Le protagoniste di questa storia sono donne che si proiettano madri, madri che immaginano come saranno le loro figlie, figlie che hanno assunto, mangiato e digerito le proprie madri per farsi donne autonome, diverse, opposte, e sorprendentemente vicine.
Queste bambine che non vediamo mai e il loro perenne struggimento della crescita sono l’anima di questa commedia.
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