Vescovo-giornalista, intervista ai nuovi seminaristi

di Roberto Olivato

Un insolito vescovo quello che, nella Giornata per le Vocazioni, alla chiesa di Santa Lucia ad Antignano, nelle vesti di giornalista, ha intervistato il seminarista Vincenzo Cioppa, in occasione della sua Ammissione agli Ordini Sacri, rito che precede l’entrata nel Diaconato.
Fra i fedeli presenti, tantissimi giovani ai quali sia il vescovo Giusti che monsignor Razzauti rettore del Seminario che ad oggi vede a Livorno dodici seminaristi, si sono rivolti per invitarli a conoscere da vicino la vita dei Seminaristi, per capire se fra i loro sogni possa trovare spazio anche quello della vita sacerdotale. Una vita non facile, ma che alla base vede la vocazione quale fondamento per l’impegno che i sei anni di Seminario richiede,  come ha ricordato Razzauti. Ed ecco che per far conoscere ai presenti, soprattutto ai ragazzi, i motivi che spinsero il giovane Vincenzo ad entrare in Seminario interviene il vescovo Giusti nelle vesti di giornalista: Quando hai pensato di voler diventare sacerdote? Sin dall’età di nove anni, grazie all’educazione della mia famiglia ed anche al mio parroco, ero attratto dalla vita sacerdotale. Quando hai deciso di entrare in Seminario? Ero già iscritto all’università, ma dopo qualche mese mi sentii chiamato dal Signore ed abbandonai famiglia ed amici. Ma a quell’età avrai avuto una ragazza? Si, però l’attrazione per Gesù fu più forte e capii che a lui solo potevo dedicare il mio amore. Qui il vescovo ha preso la palla al balzo: “La molla che spinge i giovani e le giovani ad avvicinarsi al sacerdozio ed alla vita consacrata è l’amore per il Signore, che una volta conosciuto ed una volta fatto entrare nel nostro cuore, non lo si abbandona più “.
Oltre a Vincenzo monsignor Giusti ha presentato Federico e Ramon, due giovani diaconi prossimi al sacerdozio ed ai quali ha dato appuntamento a giungo per la loro consacrazione.

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