Truffe agli anziani, ecco come difendersi

di Jessica Bueno

Il numero di reati ai danni di anziani negli ultimi anni ha registrato un sostanziale aumento, in particolar modo nei mesi estivi. In quest’ottica, il Ministero dell’Interno, in collaborazione con le Forze dell’Ordine e l’Anap (Associazione pensionati) di Confartigianato ha dato il via alla seconda edizione della “Campagna sicurezza per gli anziani”, una giornata nazionale che ha lo scopo di sensibilizzare le persone di una certa età, informando sulle varie modalità con cui vengono attuati truffe e raggiri, per favorirne la prevenzione.
A Livorno, il 24 giugno 2015, si è svolto un incontro nei locali del centro sociale A. Mencacci di viale Carducci che ha visto la partecipazione di esponenti della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, i quali hanno elargito degli utili consigli per la difesa dai malintenzionati ad un vasto pubblico di anziani.

Ecco alcuni suggerimenti: 
-Evitare di aprire la porta a persone che si presentano come personale operativo di enti come Inps o Inail, in quanto non sono previste visite di domicilio a titolo di prevenzione, accertamento o per ragioni amministrative. Non sono inoltre previste telefonate per queste ragioni. Lo stesso discorso vale per le Asl con la sola eccezione delle visite specialistiche domiciliari.
-Per quanto riguarda aziende di servizi (gas, energia elettrica, acqua, telefono rifiuti) è importante sapere che non mandano funzionari a casa degli utenti per eseguire rimborsi, verificare o riscuotere bollette. Le eventuali visite dei tecnici vengono comunicate specificando ora e data, oltre che le motivazioni dell’intervento.
-Diffidare da coloro che si presentano a casa per un problema legato a motivazioni bancarie. Le banche infatti offrono servizi agli sportelli, per corrispondenza, con carta di credito o su internet (per quanto riguarda internet, è comunque necessario un alto livello di attenzione scegliendo password complesse, non mettendo mai a disposizione i nostri dati di accesso, non aprire le mail provenienti da sconosciuti, aggiornando costantemente l’antivirus).
-Verificare sempre l’identità del personale delle Forze dell’Ordine, facendosi sempre mostrare il tesserino di riconoscimento, senza il quale non possono operare, e la sua autenticità (è possibile verificarla controllando l’ologramma che, come quello delle banconote, dovrebbe risultare cangiante).
-Prestare attenzione dopo aver prelevato soldi contanti dalla banca o dall’ufficio postale. E’ opportuno non distarsi, non fermarsi a parlare con persone sconosciute, camminare sul lato del marciapiede più lontano dalla strada per evitare scippi. Una volta prelevato il denaro, i malfattori potrebbero segnare gli abiti della persona interessata con un qualsiasi segno di riconoscibilità e seguirla fino a casa fingendosi dipendenti della banca in cui è stato effettuato il prelievo, arrivando ad esempio ad inventare modi per poter controllare le banconote (verificarne l’autenticità ad esempio). Per ridurre questi rischi è preferibile richiedere l’accredito sul conto corrente bancario o postale ed evitare di andare in banca o in posta in orari di punta.

“Ringrazio le Forze del’Ordine – afferma l’assessore al sociale Ina Dhimgjini – per il loro operato e questa sinergia che si è venuta a creare in questo percorso di prevenzione sul territorio. A Livorno abbiamo un gran numero di anziani: questo è indice di un dato positivo sulla prospettiva di vita, ma significa anche che c’è un costante bisogno di sostegno”.
I numeri di riferimento da chiamare per qualsiasi evenienza sono questi: 113 (Polizia di Stato), 112 (Arma dei Carabinieri) e 117 (Guardia di Finanza).

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