Qualità della vita, l’analisi dell’esperto
Un balzo in avanti di ben 20 posizioni, fino all’undicesimo gradino, nella speciale graduatoria stilata dal quotidiano economico italiano per eccellenza, “Il Sole 24 ore”, sulla qualità della vita relativa al 2013 e ai primi 6 mesi del 2014 (clicca sul link in fondo all’articolo per consultare le classifiche). Livorno si piazza nei quartieri alti rispetto alla 31esima posizione su cui si era adagiata nel 2012. Il “Sole” ha messo a confronto le 107 province italiane seguendo specifici parametri riguardanti il tenore di vita, affari e lavoro, servizi ambiente e salute, ordine pubblico, popolazione e tempo libero. La nostra città diventa così la seconda città toscana dopo Siena (nona) dove, secondo il quotidiano specialistico italiano, si vive meglio. La vicina Pisa si classifica 29esima (con un balzo di +30 posizioni rispetto al 2013).
Per rimanere in Toscana il capoluogo gigliato, Firenze, perde quota e scivola al 16esimo posto. La miglior città in assoluto dove poter vivere secondo il “Sole 24 ore” è Ravenna che toglie lo scettro a Trento.
Il parere dell’esperto, il sociologo Leonardo Scarciolla – L’indice stilato dal quotidiano “Il sole 24 ore” è entrato ormai nelle abitudini e nei costumi degli italiani, motivo di vanto o di onta per le amministrazioni, e spesso fonte di domande amletiche per i cittadini. Prendendo in analisi il comune di Livorno cerchiamo di sviscerare ciò che si cela dietro l’analisi compiuta dal rinomato quotidiano. Livorno si guadagna un posto d’onore nella classifica, balzando all’11° posto risalendo ben 31 posizioni. Fin qui tutto bene, tripudio e gioia e motivo di rivincita per l’amministrazione passata ed odierna. Ma i cittadini, notando anche i commenti ricevuti, e percependo facilmente il senso comune labronico lungo le strade, sembrano pensarla in modo decisamente diverso.
I perché di questa sperequazione valutativa sono da considerare nella metodologia adottata da “Il sole 24 ore”. Tengo a precisare che questa non vuole essere una critica, ma solamente una esplicazione della ricerca, e dei perché dei risultati. Il calcolo del punteggio totale di ogni comune si ottiene dalla media dei punteggi degli indicatori presi in esame per singolo comune, che a sua volta dalla media dei punteggi dei “sottoindicatori” che compongono l’indicatore in questione. Facciamo un esempio per chiarire. Livorno ha un punteggio totale di 580 punti, che risulta essere la media dei punteggi dei 6 singoli indicatori presi in esame (tenore di vita, servizi & ambiente, affari & lavoro, ordine pubblico, popolazione, tempo libero). Il punteggio di ogni singolo indicatore è la media dei punteggi dei “sottoindicatori” che lo compongono, prendendo ad esempio popolazione i suoi “sottoindicatori” sono densità, tasso migratorio, divorzi e separazioni, indice di giovinezza, numero medio di anni di studio, stranieri residenti regolari.
Ed è proprio qui che sta il “problema”. Tutti gli indicatori sono considerati alla pari, ovverosia non viene effettuata una media ponderata, non viene attribuito un punteggio che determina una maggiore importanza di un indicatore rispetto ad un altro. Potremmo ipotizzare per esempio che nel peculiare momento di crisi economica che stiamo attraversando l’indicatore “affari & lavoro” abbia una rilevanza maggiore rispetto a “servizi & ambiente” o agli altri indicatori presenti. La scelta de “Il sole 24 ore” invece è quella di dare a tutti gli indicatori lo stesso peso, e da qui una potenziale, quanto comprensibile, divergenza di opinioni col cittadino.
Dopo questa necessaria epitome metodologica andiamo ad analizzare i risultati della nostra città. I due indicatori che innalzano il nostro comune verso gli “allori” dei primi posti sono sicuramente “servizi, ambiente e sanità” (dove tuttavia la sanità riceve un punteggio non proprio impeccabile) con valori elevati concernenti il clima, la velocità della giustizia e la disponibilità degli asili nido, e tutto ciò relativo all’indicatore “tempo libero” (molto alto il valore del “sottoindicatore” ristoranti e bar, e la disponibilità di super ed ipermercati comparati al numero di abitanti). Ma non è tutto oro quel che luccica, infatti negli indicatori economici siamo tendenti alle ultime posizioni (solo il prezzo delle abitazioni molto basso ci risolleva un minimo), con valori infimi nella disponibilità di credito, nella propensione ad investire, e nelle imprese registrate, ovviamente tutti tra loro correlati. Tra le ultime posizioni per quanto riguarda il numero di divorzi, e male nei valori riguardanti la microcriminalità, i furti in casa e le rapine.
Dopo questo spaccato che realtà emerge da tutto questo? Dal mio punto di vista, ovviamente personale, opinabile, e criticabile, si delinea una situazione decisamente paradossale. Uso espressioni semplici per render bene il concetto: è inutile essere ai primi posti per numero di ristoranti e locali, ipermercati e supermercati, costi delle abitazioni in calo (solitamente infatti brutto segnale economico), se per godere al meglio di tutta questa preziosa offerta di tempo libero serve sempre e solamente una cosa: il denaro. E quello a vedere dagli indicatori nella nostra città scarseggia decisamente, e ciò che è peggio non sembra proprio che tenda a migliorare data la scarsissima attività imprenditoriale. Dunque va benissimo aver punteggi alti nel tempo libero, ma forse sarebbe meglio avere meno tempo libero da dedicare a divertimenti & co. per il semplicissimo fatto di avere un lavoro a cui dedicare almeno 8 ore della propria giornata. Ecco a mio parere spiegati i tanti commenti increduli ed ironici su questa classifica, sicuramente utile per capire le dinamiche in atto nei comuni italiani, ma forse un poco meno adatta a comprendere i problemi quotidiani di colui che vive nei comuni: il cittadino.
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