Slot machine, presentato il nuovo regolamento. Distanza minima, orari e sgravi. Le norme
Il Comune sta anche valutando di varare un'ordinanza che regolamenti gli orari di funzionamento delle macchinette stabilendo di tenerle spente durante l'orario scolastico
È stata presentata l’8 marzo, durante la seduta congiunta della terza e della quinta commissione consiliare, la bozza del regolamento per l’apertura e l’esercizio delle sale giochi e degli spazi per il gioco con vincita in denaro, ovvero le cosiddette ‘macchinette’. La nuova regolamentazione ricalca in buona sostanza quanto già previsto dalla legge regionale 57 del 2013 in materia di prevenzione alla ludopatia.
Un problema, quello del gioco d’azzardo, che come ha spiegato l’assessore alla salute Ina Dhimgjini in “Italia coinvolge oltre un milione di ragazzi e talvolta anche bambini al di sotto dei dieci anni”. Si tratta di un tema, come ha sottolineato la vicesindaco Stella Sorgente “che deve essere affrontato necessariamente in collaborazione Asl e associazioni del territorio, poiché da sola l’amministrazione comunale non può farlo”. “Quella di oggi – le ha fatto eco l’assessore al bilancio Paola Baldari è un’importante tappa per il contrasto alla dipendenza dal gioco d’azzardo che tuttavia deve essere percepito non solo come un fenomeno sociale, ma anche come una vera e propria malattia. Nel nostro paese ci sono 15 milioni di giocatori abituali, di cui 3 a rischio patologico, parliamo della terza dipendenza dopo il fumo e l’alcol”.
Ma che cosa prevede il regolamento? Uno dei punti più importanti riguarda la distanza minima che una sala giochi o un esercizio dove vi siano slot machine debba avere da istituti scolatici, luoghi di culto, centri sportivi, ricreativi, sportivi o socio-assistenziali e anche associazioni di volontariato, sportelli bancari o postali e che è stata fissata in 500 metri, da misurare in base al percorso pedonale più breve rispetto ai vari luoghi. Tale distanza dovrà essere documentata tramite un’autocertificazione dall’interessato al momento di richiedere l’apertura o il trasferimento di un esercizio. Così come già previsto dalla legge regionale, anche per quanto riguarda il regolamento che sarà emanato dal Comune di Livorno, saranno inclusi contributi agli esercizi pubblici e commerciali e ai circoli privati che rimuovono dai locali gli apparecchi e maggiorazioni dell’Irap per le attività che invece manterranno le macchinette. I tabacchi, i negozi, i bar e i circoli che invece decideranno di togliere le ‘macchinette mangia soldi’ potranno richiedere al Comune il rilascio in uso del logo identificativo ‘No Slot’. “Stiamo valutando se varare un’ordinanza sindacale – ha spiegato ancora Baldari – così come già fatto in altri comuni, come Schio, Padova e Ravenna, con la quale decidere gli orari di funzionamento delle macchinette, decidendo magari di non farle essere in uso durante l’orario scolastico”. “Non credo che Livorno sia migliore o peggiore di altre città, quello che però qui colpisce – ha affermato il direttore del Sert Henri Margaron – è la disgregazione delle famiglie. Chi di solito casca nella dipendenza? Colui o colei che hanno come unica soddisfazione il gioco”. Lo scorso anno, hanno riferito i medici del Sert, sono state 71 le persone prese in carico per la cura della ludopatia.
Per la consigliera di Buongiorno Livorno Giovanna Cepparello è positivo il fatto che si sia allargata la distanza minima dai luoghi sensibili per le nuove licenze e ha inoltre proposto l’apertura di uno sportello d’ascolto a cui le persone possono rivolgersi “poiché il problema del gioco d’azzardo patologico non è dato solamente dalle slot machine ma anche, solo per citarne uno, dai gratta e vinci”. Secondo Marco Martelli (Pd) “la prevenzione è molto utile, meno i divieti, che a mio avviso rischierebbero invece di alimentare il gioco illegale”. L’8 marzo è stata presentata la bozza, dopodiché i consiglieri avranno dieci giorni per presentare eventuali modifiche al regolamento che dovrà essere approvato in Consiglio comunale.
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